VITTORIO GASSMAN : PREGHIERA A DIO
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VITTORIO GASSMAN
PREGHIERA A DIO
Eri nello spazio impensato
perché scontato.
Eri e Sei – forse ora ho capito – fra le parole
che ho tanto usato e osato;
sempre ci sei stato, eri lì,
ci sei ancora e voglio decifrarti,
stanarti usando sì le parole ma in modo
diverso e in diverso modo la follia,
il mestiere con cui la parola
mi diventa grafia, mania, modo,
vuoto suono od effetto.
Solo quello so fare, solo lì
c’è speranza che Tu adesso
compaia, perfetto,
se vuoi in rima, rimando con te stesso,
in un metro o in un altro.
Tu puoi innalzare al cielo
qualunque prosodia;
purché Tu appaia, le fruste parole si fanno
Parola, e col mio io
sepolto finalmente parlerai,
che mai è stato quel che era forse destinato
ad essere, un io mancato, strangolato.
Parlami a perdifiato.
Ti cedo ogni suono o silenzio; e già ti vedo
emergere da quella pila di parole
inutilmente sparse nel cassetto,
cancellarne rime e rumore,
facendone linguaggio perfetto.
Cancella anche me,
cambiami, conducimi, ritraducimi,
parla Tu per sempre Signore.
* Inviata ad « Avvenire » (01.07.10) da Nino De Chirico, a 10 anni dalla sua morte.