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CATTOLICI ED EBREI CHIEDONO CHE NEL MONDO CI SIA PIENO RISPETTO DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA ( 18/10/2013)

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CATTOLICI ED EBREI CHIEDONO CHE NEL MONDO CI SIA PIENO RISPETTO DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA ( 18/10/2013)

Comunicato congiunto al termine del 22mo incontro dell’International catholic-jewish liaison committee, Condanna per la crescita della persecuzione anticristiana e dell’antisemitismo. In Medio Oriente sia garantita « piena cittadinanza a tutti i cittadini, indipendentemente dalle convinzioni religiose o etniche ». Approfondire la conoscenza reciproca.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Cattolici ed ebrei chiedono a governi e a leader religiosi e politici di garantire il pieno godimento della libertà religiosa in ogni sua manifestazione, condannano la crescita del « peccato » dell’antisemitismo e della persecuzione contro i cristiani, concordano nell’impegno di approfondire la conoscenza reciproca anche prevedendo che nei corsi di studi per sacerdoti e rabbini si studino i documenti del Vaticano sull’ebraismo.
Sono alcune delle affermazioni contenute nel comunicato congiunto del 22mo incontro dell’International catholic-jewish liaison committee, svoltosi a Madrid, reso noto oggi in Vaticano.
Il documento inizia con l’affermazione che « come cattolici ed ebrei ci impegniamo per costruire un mondo in cui i diritti umani siano riconosciuti e rispettati e in cui tutti i popoli e le società possano prosperare in pace e libertà. Ci impegniamo a rafforzare la nostra collaborazione nel perseguimento di una distribuzione sempre più giusta ed equa delle risorse, in modo che tutti possano trarre vantaggio dai progressi della scienza, della medicina, dell’istruzione e dello sviluppo economico. Ci vediamo come partner nel guarire il nostro mondo creato in modo che possa riflettere sempre più luminosa la visione biblica originale: « Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. (Gen. 01:31) ».
Presieduto da Betty Ehrenberg, presidente dell’ International Jewish Committee for Interreligious Consultations (IJCIC) e dal cardinal Kurt Koch, presidente della Pontificia commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo l’incontro ha esaminato « l’attuale aumento di antisemitismo, il crescente fenomeno della persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo e le minacce alla libertà religiosa in molte società. Alla luce dei nostri ideali religiosi condivisi, abbiamo esaminato le reali difficoltà che le nostre tradizioni religiose affrontano oggi, compresa la violenza, il terrorismo, l’estremismo, la discriminazione e la povertà. Siamo profondamente addolorati per vedere il nome di Dio profanato dal male nascosto in termini religiosi ».
Per quanto in particolare riguarda la libertà religiosa, nel documento si afferma: « Incoraggiati nel nostro lavoro dalle espressioni di Papa Francesco e dalla sua preoccupazione per il benessere di tutti, soprattutto dei poveri e degli oppressi, condividiamo la fede nella dignità data da Dio ad ogni persona. Ciò richiede che ad ognuno sia riconosciuta la piena libertà di coscienza e la libertà di espressione religiosa individuale e collettiva, in privato e in pubblico. Deploriamo l’abuso della religione e l’uso della religione per fini politici. Sia gli ebrei che i cattolici condannano la persecuzione per motivi religiosi ».
« Chiediamo ai leader politici e ai governi, ai singoli e ai leader religiosi e alle istituzioni di agire per garantire la sicurezza fisica e la protezione giuridica di tutti coloro che esercitano il diritto fondamentale alla libertà religiosa, di tutelare il diritto di cambiare o lasciare il proprio credo religioso; di tutelare il diritto di manifestare la propria fede religiosa; di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni. Tra le espressioni religiose sotto attacco oggi che rientrano il diritto di essere protette sono il diritto alla macellazione religiosa, la circoncisione maschile, l’uso e l’esposizione di simboli religiosi in pubblico ».
In proposito, vengono evidenziate la persecuzione dei cristiani e la crescita dell’antisemitismo. Sul primo punto si « raccomanda alla Commissione vaticana per i rapporti religiosi con l’Ebraismo e all’IJCIC di lavorare insieme su situazioni che riguardano la persecuzione delle minoranze cristiane, presenti in tutto il mondo; per richiamare l’attenzione su questi problemi e per sostenere gli sforzi che  garantiscano piena cittadinanza a tutti i cittadini, indipendentemente dalle convinzioni religiose o etniche in Medio Oriente e altrove. Inoltre, incoraggiamo gli sforzi per promuovere il benessere delle minoranze cristiane ed ebraiche in tutto il Medio Oriente ».

Quanto alla crescita dell’antisemitismo, « come Papa Francesco ha più volte detto, ‘un cristiano non può essere un antisemita’. Incoraggiamo tutti i leader religiosi a continuare ad essere una voce forte contro questo peccato. La celebrazione del 50 ° anniversario della Nostra Aetate del 2015 è un momento privilegiato per riaffermare la sua condanna dell’antisemitismo. Chiediamo che gli insegnamenti antisemiti siano eliminati dalla predicazione e dai libri di testo in tutto il mondo. Allo stesso modo, ogni espressione di sentimento anti-cristiana è altrettanto inaccettabile ».

Publié dans:ebraico-cristiana (cultura), EBRAISMO |on 21 octobre, 2013 |Pas de commentaires »

LA CULTURA GIUDAICO-CRISTIANA PUÒ SALVARE L’EUROPA E IL MONDO

dal sito:

http://www.zenit.org/article-28985?l=italian

LA CULTURA GIUDAICO-CRISTIANA PUÒ SALVARE L’EUROPA E IL MONDO

Conferenza di Lord Jonathan Sacks, alla Pontificia Università Gregoriana

di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 13 dicembre 2011 (ZENIT.org).- La cultura giudaico-cristiana può salvare l’Europa e il mondo.
Lo ha detto Lord Jonathan Sacks, rabbino capo delle Congregazioni Ebraiche Unite del Commonwealth, nel corso di una conferenza pubblica che si è svolta all’Università Pontificia Gregoriana, lunedì 12 dicembre.
Sacks ha spiegato che il sistema di libero mercato e dell’economia capitalistica è stato generato dalla cultura giudeo cristiana, per questo motivo il futuro economico, politico e culturale dell’Europa dipenderà dalla cura della propria anima e delle proprie radici religiose.
In merito alla relazione tra ebrei e cristiani, il rabbino capo ha ricordato che tutto è cambiato il 13 giugno 1960 quando lo storico ebreo francese Jules Isaac incontrò Giovanni XXIII.
A proposito del suo incontro in mattinata con il Pontefice Benedetto XVI, Lord Sacks ha detto che per mezzo secolo ebrei e cristiani hanno scelto un dialogo faccia a faccia. Ora il tempo è venuto il cui la collaborazione tra ebrei e cristiani venga attuata passo dopo passo.
“Ebrei e cristiani insieme – ha sottolineato – possono contrastare la secolarizzazione dell’Europa”.
Secondo Lord Sacks l’Europa sta perdendo la sue radici giudaico-cristiane, con conseguenze inimmaginabili nel campo della letteratura, dell’arte, della musica, dell’educazione, e della politica.
“Quando una civiltà perde la sua fede, perde il suo futuro. Quando recupererà la sua fede, recupera il suo futuro” ha sostenuto il rabbino capo
“Per il bene dei nostri figli, e i loro figli non ancora nati, – ha aggiunto – noi – ebrei e cristiani, fianco a fianco – dobbiamo rinnovare la nostra fede e la sua voce profetica. Dobbiamo aiutare l’Europa a ritrovare la sua anima”.
Per spiegare la peculiarietà culturale dell’Europa, il rabbino capo ha spiegato che il cuore della cultura sta nella religione, e questo è il motivo perchè l’Occidente si è distinto per sviluppo e progresso.
Lord Sacks ha ricordato che la Cina era tecnologicamente molto più avanzate dell’Occidente prima del XV secolo. I cinesi hanno inventato la bussola, la carta, la stampa, la polvere da sparo, la porcellana, le macchine per la filatura e la tessitura. Eppure non hanno mai sviluppato una economia di mercato, non hanno realizzato una rivoluzione industriale o una crescita economica sostenuta. Alla Cina è mancata l’eredità giudaico-cristiana.
A proposito del contributo giudaico alla cultura economica il rabbino ha rilevato che seppure gli ebrei, siano meno del 5%  della popolazione del mondo, hanno vinto più del 30% per cento dei premi Nobel per l’economia tra cui John Von Neumann, Milton Friedman, Joseph Stiglitz, Daniel Kahneman e Amos Tversky.
“Il Giuseppe della Bibbia – ha suggerito – potrebbe essere stato primo economista del mondo, avendo scoperto la teoria dei cicli commerciali – sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di vacche magre”.
“E Lo stato finanziario d’Europa – ha aggiunto – sarebbe molto meglio oggi se la gente conoscesse di più il contenuto e i passi della Bibbia”.
Per Lord Sacks la tradizione giudaico cristiana incarna dei valori fondamentali quali il profondo rispetto per la dignità della persona umana, conseguente al mandato biblico di “creato a immagine e somiglianza di Dio”.
E poi il rispetto per la proprietà privata, e il grande apprezzamento del lavoro. Dio infatti disse a Noè che si sarebbe salvato dalle acque, ma che doveva costruire l’Arca.
In questo contesto la creazione di posti di lavoro è la più alta forma di carità perchè fornisce alle persone la dignità e la libertà di non essere a carico di qualcun altro.
“Nel giudaismo – ha sottolineato il rabbino capo – c’è una positiva attitudine a creare ricchezza, che risponde alla collaborazione con l’opera creatrice di Dio”.
“Per il giudaismo – ha aggiunto- la caratteristica più importante del libero mercato è la capacità di alleviare gli effetti negativi della povertà”.
“La scuola rabbinica – ha spiegato Lord Sacks – è favorevole al libero mercato ed alla concorrenza perchè genera ricchezza, prezzi più bassi, dilata la libertà di scelta, ha ridotto i livelli di povertà, estende la cura dell’ambiente da parte dell’umanità, restringe la misura in cui siamo vittime passive delle circostanze e del destino. In questo modo la libera concorrenza libera energie creative e serve il bene comune”.
Per questi motivi l’economia di mercato e il capitalismo moderno sono emersi in una cultura giudaico-cristiana. In questo modo l’Europa ha sviluppato la propria cultura e la propria spiritualità in maniera mirabile e l’etica religiosa è stata una delle forze trainanti di questa nuova forma di  creazione di ricchezza.
Lord Sacks ha continuato affermando che nella Bibbia si trova la struttura della legislazione sociale, con le misure di aiuto ai poveri, i debiti cancellati, gli schiavi liberati l’anno giubilare in cui la terra viene restituita ai proprietari originari..
“Nella Bibbia – ha precisato – si trova un sistema sociale altamente sofisticato, in cui si afferma che i poveri devono disporre dei mezzi di sostentamento, e che ogni sette o più anni la terra e le ricchezze vengono ridistribuite per correggere gli squilibri del mercato e stabilire una pari equità”.
Il rabbino capo ha concluso affermando che “È giunto il momento  di recuperare un’etica della dignità umana fatta a immagine di Dio. Quando l’Europa recupererà la sua anima, recupererà la sua ricchezza. Ma prima si deve ricordare che l’umanità non è stato creato per servire i mercati. I mercati sono stati creati per servire l’umanità”.

Publié dans:ebraico-cristiana (cultura) |on 15 décembre, 2011 |Pas de commentaires »

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