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APPELLO DEL METROPOLITA DI ALEPPO: « RIPORTATE LA PACE IN SIRIA! »

http://www.zenit.org/article-32136?l=italian

APPELLO DEL METROPOLITA DI ALEPPO: « RIPORTATE LA PACE IN SIRIA! »

In un messaggio inviato a ZENIT, Mar Gregorios Yohanna Abramo, Metropolita di Aleppo, della Arcidiocesi Ortodossa di Siria, racconta la drammatica situazione del paese, proponendo una soluzione al conflitto in atto

di Mar Gregorios Yohanna Abramo

ALEPPO, venerdì, 17 agosto 2012 (ZENIT.org) – I media hanno diffuso la notizia che Aleppo è stata attaccata e bombardata, e questa è una parte essenziale della mia diocesi. Ero turbato e ho pensato che questo è il momento giusto per stare con la mia gente in Aleppo.
So che è pericoloso e così difficile, ma questo è uno dei doveri di un pastore. Ringrazio tutti coloro che hanno scritto messaggi di consolazione e di solidarietà per la nostra attuale situazione di stallo in Siria. Mi scuso per il ritardo nella mia risposta, ma le comunicazioni elettroniche sono diventae intermittenti e difficili.
La carenza di carburante, elettricità, acqua, pane, gas, benzina e auto, oltre alle paralisi dei mercati e la disoccupazione si aggiunge alla mancanza di sicurezza e caos.
Assistiamo ad un fenomeno senza precedenti in Siria, è il rapimento di persone alla luce del sole. E’ fortunato chi riesce a negoziare il riscatto. Inoltre, ci sono i blocchi stradali che i banditi hanno messo su tutte le autostrade siriane.
Questo rende ogni viaggio molto rischioso e ha creato uno stato di orrore, disgusto e grande incertezza. Non è più possibile godere della convivenza pacifica che una volta era l’orgoglio della Siria.
Sono riuscito a lasciare Aleppo e a partecipare alla preghiera per la pace nel mondo al Vertice dei rappresentanti delle religioni del mondo a Enryakuji nel tempio sul Monte Hiei, a Kyoto in Giappone il 3 e 4 agosto.
La situazione attuale in Siria è drammatica. Più di 30.000 persone sono state uccise, i feriti sono circa 200.000 feriti, con migliaia di famiglie tra sfollati e rifugiati.
In questo momento non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Inutile dire che sono molto triste, preoccupato e ho paura per quello che è successo in Siria mia nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Anche se mantengo la speranza che una soluzione pacifica verrà trovata.
Vi invito a condividere con me ferventi preghiere per una soluzione pacifica della crisi siriana, per la sicurezza, e la stabilità. Speriamo che la Siria del futuro sarà un luogo sicuro e confortevole per tutti i siriani a prescindere dalle loro differenze religiose, culturali, linguistiche o etniche.
Dalla metà di marzo del 2011, il mio paese la Siria, che è nota al mondo per la sua ricca storia, la cultura ed il sano ed esemplare pluralismo, sta vivendo oggi un caos senza precedenti. Tutto è cominciato con un movimento di protesta pacifica contro una corruzione che dagli anni ottanta è diventata dilagante.
Una lunga e inaccettabile serie di pratiche illecite manifestata da parte di alcuni funzionari siriani, hanno portato ad diffusa corruzione che ha infestato molti dipartimenti dello Stato. Questo ha causato una profonda insoddisfazione tra i cittadini siriani. Il giogo della corruzione persistente ha scatenato il movimento di protesta.
Nel frattempo ci sono state ondate di cambiamento in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen. Le rivolte sono stati descritte come una « primavera araba », che ha avuto un effetto domino. Molti siriani hanno pensato che fosse il momento giusto per sradicare la corruzione, e cambiare il sistema.
Nel bel mezzo delle rivolte popolari si è innescata la violenza, con omicidi, rapimenti, atti di vandalismo, saccheggi, incendio degli edifici governativi e impianti di pubblica utilità. La violenza ha sconvolto e ridotto in frantumi il tessuto demografico e la antica convivenza.
Così la città di Homs è diventata una città fantasma; con molti quartieri deserte e parte in rovina. All’interno di questi quartieri, molte case religiose di culto sono stati rovinati, in particolare sette antiche chiese cristiane.
Migliaia di persone hanno perso la casa, molti hanno urgente bisogno e cure mediche, con gli aiuti umanitari che hanno difficoltà a essere recapitati e che sono ancora scarsi.
Alla fine di luglio, altre città in Siria sono state attaccate, come Aleppo dove abbiamo trascorso giorni e notti preoccupati per il futuro dell’intera popolazione.
Gli scenari che si prefigurano sono agghiaggianti: Guerra civile; sanzioni delle Nazioni Unite; Un intervento militare sotto la copertura del Consiglio di sicurezza dell’ONU; collasso completo delle istituzioni statali; divisione della nazione in etnie e religioni.
Tuttavia sembra che tutti i siriani siano d’accordo per mantenere in una nazione unita. I rivoltosi chiedono più libertà, chiedono maggiore giustizia sociale, uno stato di diritto, più potere alla società civile, l’unità e la co-esistenza. Essi hanno convenuto di lavorare insieme e di opporci a coloro che vogliono diffondere il caos e l’anarchia che minano il legame del tessuto nazionale e distruggere il concetto di unità nazionale.
Una soluzione che potrebbe rivelarsi sostenibile, plausibile ed efficace per affrontare le ragioni del movimento di protesta, è quella di ristabilire uno stato di diritto per portare sicurezza, e stabilità.
Finora, l’iniziativa più importante per ristabilire la pace e la stabilità in Siria è stata quella Kofi Annan, il quale chiedeva di realizzare un cessate il fuoco duraturo tra le parti in conflitto in Siria, per ristabilire la sicurezza e la normalità nella vita quotidiana dei siriani.
Annan ha chiesto di poter portare aiuto umanitario necessario, ed entrare liberamente e rapidamente, soprattutto nelle zone più sensibili.
Alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa dovrebbe essere consentito di fornire l’assistenza umanitaria per tutti i bisognosi e in tutti i settori. Inoltre Annan ha chiesto di poter rimpatriare tutti i cittadini che hanno subito spostamenti forzati, interni ed esterni e la libertà di immigrazione.
L’obiettivo principale dei negoziati è di liberare la Siria dalle grinfie del male, che sta strangolando la società siriana.
Per il ritorno della pace e della stabilità in Siria, è necessario un Consiglio Nazionale che comprenda l’intero spettro del mosaico siriano. Un accordo tra le fazioni belligeranti per garantire parità di diritti per tutti i cittadini. Ricomporre le divisioni dell’esercito e il ripristino della sua unità.
Stabilire un codice di condotta per i servizi di sicurezza siriani per assicurare che gli errori del passato non si ripeta Più importante di tutto è il ripristino della fiducia e il rispetto reciproco tra tutti i cittadini.
Il Consiglio nazionale dovrebbe essere responsabile di un governo di unità nazionale, che abbraccia tutte le parti, compresa l’opposizione sia all’interno che all’esterno della Siria.
Il Nuovo governo dovrà: garantire elezioni libere ed eque per il nuovo parlamento. Istituire una commissione in grado di sviluppare una costituzione moderna e permanente, per assicurare l’eliminazione del concetto di egemonia di individui, partiti politici o religiosi, una norma già sperimentata in molti paesi arabi.
Disporre l’elezione di un nuovo presidente sotto la nuova costituzione, un leader che possa tutelare gli interessi della Siria, e riportarlo allo stato sicuro, sicuro, stabile, pacifico e democratico.
Infine, un appello a tutti i cittadini onesti e nobili della Siria, per gli amanti della pace in tutto il mondo, e soprattutto dei partecipanti all’incontro a Monte Hiei, per aiutare a fermare lo spargimento di sangue in Siria, per riportare la pace, la prosperità, la dignità e il conforto per il paese e la sua gente.
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NOSTALGIA DI FUTURO. IL MESSAGGIO DI VITA DI STEVE JOBS

dal sito:

http://www.zenit.org/article-28229?l=italian

NOSTALGIA DI FUTURO. IL MESSAGGIO DI VITA DI STEVE JOBS

Il fondatore di Apple e Pixar ci ha lasciati oggi all’età di 56 anni

di Luigino Bruni*

ROMA, giovedì, 6 ottobre 2001 (ZENIT.org).- Sono soprattutto tre i grandi messaggi che questo straordinario uomo ci lascia.
Il primo: le grandi innovazioni in economia sono sempre legate alle persone: non sono i capitali, i soldi, le tecnologie: sono le persone che fanno le grandi innovazioni: Steve Jobs è stato capace di fare cose grandi cose perché era una grande persona, non perché aveva grandi capitali e mezzi. Questo ci ricorda che l’economia va avanti quando ci sono persone che guardano più lontano, vedendo cose diverse. Le grandi innovazioni nascono da sguardi diversi sul mondo, e quindi dalle persone.
Il secondo messaggio che ci lascia Steve Jobs è che non è vero che le imprese sono di successo quando rispondono a dei bisogni dei consumatori: questa idea che le imprese ed i loro prodotti debbano rispondere ai bisogni delle persone è un po’ scolastica, statica, e soprattutto non è vera per le innovazioni davvero importanti: nessuno aveva bisogno dell’Ipad e dell’Iphone. Steve Jobs con la sua azienda li ha creati prima che diventassero bisogni, ha inventato dei simboli ed ha creato dei sogni, dei messaggi, degli stili di vita. Le grandi imprese che fanno innovazioni vere sono in grado di fare qualcosa che nessuno pensava prima, che nemmeno era fra i bisogni inespressi. Un imprenditore come Jobs ha “visto” qualcosa e poi ha fatto in modo che la realtà diventasse ciò che lui aveva visto prima: è qualcosa che i veri imprenditori hanno in comune con i grandi artisti o i grandi scienziati.
Il terzo messaggio che ci lascia Steve Jobs a mio avviso è un grande inno alla vita: se guardiamo le ultime cose che ha detto “gli anni più belli e più brillanti sono davanti a noi, non alle nostre spalle.. ”. Era un uomo molto malato, stava morendo, eppure guardava avanti . Ai giovani diceva: “siate sempre affamati di vita”: le persone grandi, capaci di cose grandi, non sono mai nostalgiche, guardano sempre più lontano e pensano che il futuro è migliore del passato anche nei tempi di crisi: sono capaci di grande ottimismo e di aggregare intorno a questo ottimismo grandi progetti. Anche oggi gli imprenditori che muovono il mondo sono imprenditori ottimisti, capaci di futuro, convinti  che “il più bello debba ancora cominciare”.
In sintesi Steve Jobs ci fa vedere che le grandi innovazioni economiche diventano anche grandi innovazioni civili: i suoi prodotti e la filosofia che vi ha messo dentro, hanno cambiato la vita delle persone, il rapporto con lo spazio, con la musica, la creatività. Sono stati molto più che “buoni prodotti“, hanno spostato in avanti le frontiere ed i paletti della vita civile. Ogni innovazione grande è sempre una innovazione civile che aumenta la libertà, le opportunità, la capacità delle persone.  Egli ci ricorda che l’economia è vita, che l’impresa è un brano di vita in comune che funziona quando è espressione di creatività, di passione, di voglia di futuro: niente di più, ma neanche niente di meno che vita.
Credo che Steve Jobs sia un bellissimo modello di imprenditore civile che fa una economia per il bene comune, un’economia che proprio perché è veramente innovativa è amica della città, della gente. Senza questo tipo di imprenditore non si dà bene comune. Ecco perché Steve Job ci lascia una struggente nostalgia di futuro.
[Fonte:
www.edc-online.org]

——-
* Il prof. Luigino Bruni è docente di Economia politica all’Università di Milano-Bicocca, docente all’Istituto Universitario « Sophia » del Movimento dei Focolari a Loppiano (FI) e coordinatore della Commissione Internazionale ‘Economia di Comunione’.

Publié dans:ATTUALITÀ |on 7 octobre, 2011 |Pas de commentaires »

Pope Benedict XVI (L) speaks at a U.N. Food and Agriculture Organisation (FAO)

Pope Benedict XVI (L) speaks at a U.N. Food and Agriculture Organisation (FAO) dans ATTUALITÀ

Pope Benedict XVI (L) speaks at a U.N. Food and Agriculture Organisation (FAO) food security summit in Rome November 16, 2009. The United Nations opened its world food summit on Monday by saying that a climate change deal in Copenhagen next month is crucial to fighting global hunger as rising temperatures threaten farm output in poor countries. Government leaders and officials met in Rome for a three-day U.N. summit on how to help developing countries to feed themselves, but anti-poverty campaigners were already writing off the event as a missed opportunity.

http://news.yahoo.com/nphotos/slideshow/ss/events/wl/033002pope#photoViewer=/091116/ids_photos_wl/r2026751505.jpg
REUTERS/Osservatore Romano (ITALY POLITICS RELIGION)

Publié dans:ATTUALITÀ, immagini varie |on 18 novembre, 2009 |Pas de commentaires »

La Sacra Sindone di Torino – Il Papa visiterà la Sindone il 2 maggio 2010

La Sacra Sindone di Torino - Il Papa visiterà la Sindone il 2 maggio 2010 dans ATTUALITÀ sindone
http://www.pensierolibero.eu/tgeu/index.php?op=new&id=1021

Publié dans:ATTUALITÀ, immagini sacre |on 17 novembre, 2009 |Pas de commentaires »

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