GIUSEPPE – IL PADRE DI GESÙ, (PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANFRANCO RAVASI : SAN PAOLO EDIZIONI, 2014)
GIUSEPPE – IL PADRE DI GESÙ, (PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANFRANCO RAVASI : SAN PAOLO EDIZIONI, 2014)
La figura di San Giuseppe mi ha da sempre affascinato, per cui ho colto l’occasione di leggere Giuseppe – Il padre di Gesù di Gianfranco Ravasi, Edizioni San Paolo, con un misto di curiosità e aspettativa, e devo ammettere che sono tante le cose che ho appreso, alcune decisamente lontane dall’iconografia classica. Giuseppe, c’è poco da dire, è una figura misteriosa, circondata da un‘aura di riserbo e di silenziosa discrezione. Cosa sappiamo realmente di lui? Dai vangeli canonici poco, appare più come una figura dimessa, sullo sfondo della vita di Gesù, di Maria e degli apostoli. Sappiamo che era un uomo giusto e gentile, di età in un certo senso avanzata, dotato di una fede forte e profonda (messaggeri divini gli apparivano in sogno e lui non esitava a eseguire cosa gli veniva comandato) e di un certo coraggio, fidanzato e poi sposo di Maria, padre legale di Gesù, un gran lavoratore, un falegname, discendente della stirpe di Davide sebbene la sua condizione sociale fosse modesta. Ravasi comunque non si limita a presentarci la figura di Giuseppe che emerge dai vangeli canonici, e qui sta sicuramente la parte più interessante del libro, ma aggiunge anche notizie tratte dai vangeli apocrifi, quei testi anche molto antichi che non rientrano nei testi giudicati dalla chiesa di ispirazione divina. In appendice troviamo per esempio il testo integrale della Storia di Giuseppe il falegname, testo apocrifo in cui viene descritta la morte di Giuseppe, e apprendiamo per esempio che era vedovo quando sposò Maria e già padre di numerosi figli (i celebri fratelli di Gesù?). O a pagina 46, notizie tratte dal Vangelo arabo dell’infanzia, da cui apprendiamo i nomi dei due condannati che saranno crocifissi con Gesù a Gerusalemme, e le circostanze un po’ avventurose del loro incontro precedente in Egitto con la sacra famiglia. Curioso il capitolo intitolato Un falegname high-class in cui Ravasi riporta la polemica tra chi “vorrebbe continuare a classificare Gesù e la sua famiglia nella categoria della povertà e chi, invece, vorrebbe promuoverlo al rango della media borghesia”. Polemica della quale ero del tutto all’oscuro. Naturalmente è un testo scritto da un teologo, che riporta versetti e citazioni bibliche, ma con una certa leggerezza che permette anche ai meno avvezzi ai testi teologici di trovare spunti di riflessione interessanti. Curioso per esempio anche l’accostamento tra Lenin e San Paolo di pagina 65, che non vi anticipo, lo scoprirete durante la lettura, o l’elenco di rappresentazioni pittoriche in cui appare l’effige di Giuseppe. Bella per esempio la copertina con la riproduzione di San Giuseppe con Gesù bambino, 1640-1642, di Guido Reni. Sebbene sia un testo relativamente breve, perfetto come regalo per la festa del papà, Giuseppe – Il padre di Gesù racchiude un ritratto approfondito della figura di Giuseppe, con un occhio all’universo bliblico e un altro alle tracce culturali, come sintetizza lo stesso autore nell’ introduzione. Letto in un pomeriggio, senza sforzo grazie a uno stile semplice e discorsivo, privo di asperità.