PERCHÉ NON CAPISCO LA BIBBIA? (LETTERE PAOLINE, ALTRE LETTERE, VANGELI)
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Giuseppe Guarino
PERCHÉ NON CAPISCO LA BIBBIA? (LETTERE PAOLINE, ALTRE LETTERE, VANGELI)
L’argomento del quale mi accingo a discutere è molto delicato. Ed è anche un problema molto serio. Capire o non capire il contenuto delle Sacre Scritture, il senso del loro messaggio, può infatti fare la differenza nella vita di un essere umano.
Scriveva l’apostolo Paolo a Timoteo: « … fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. » (2 Timoteo 3:15)
La Bibbia è un libro storico, narrativo, persino poetico di indubbio valore letterario ed anche storico, ma è soprattutto la Parola di Dio, attraverso di lei Dio si rivela all’uomo, parla all’uomo.
Proseguiva così Paolo nella sua esortazione al suo caro Timoteo: « Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. » (2 Timoteo 3:16-17)
Ero appena un ragazzo quando mi venne regalata la prima Bibbia, mi parlarono di Gesù e di questo meraviglioso libro che ha Dio ha donato all’umanità quale testimonianza della Verità. Da allora sono passati oltre trent’anni e non credo di essermi mai dedicato ad altro nella vita con altrettanta costanza e passione come lo studio della Parola di Dio.
Ero un adolescente quando lessi di Salomone e di come Dio aveva esaudito la sua preghiera di renderlo saggio (leggi se vuoi il brano). Allo stesso modo, come quel re antico, io, allora ragazzo, chiesi a Dio di darmi saggezza per capire la sua Parola. Oggi Lo ringrazio per il suo dono, perché è mia convinzione che la relativa facilità con la quale riesco ad avvicinarmi alla lettura ed allo studio della Bibbia non sia per una qualche mia facoltà o per mia intelligenza, ma sia veramente un dono di Dio, datomi in risposta alla mia preghiera specifica. Allo stesso modo, per completare il mio accenno di testimonianza, dirò che in questi molti anni di fede, ho potuto constatare in prima persona la verità del passo della Bibbia che dice: « Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose (i beni materiali) vi saranno sopraggiunte. » (Matteo 6:33 Nuova Diodati)
Mi capita spesso, con una certa regolarità, di sentirmi dire da alcune persone (oneste, sincere di cuore) anche con un livello di istruzione medio – alto, che non riescono a capire la Bibbia. Ma come può accadere questo? E, soprattutto, perché accade?
Cerchiamo di capirlo.
Leggiamo cosa accadeva nei vangeli quando Gesù parlava alle folle.
Ad un certo punto del suo ministero, Gesù fa un’affermazione tanto significativa quanto sorprendente: « Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. » (Matteo 11:25). Continuando a leggere il vangelo di Matteo vediamo che il Signore insegna al popolo sotto forma di parabole. Addirittura leggiamo: « Tutte queste cose disse Gesù in parabole alle folle e senza parabole non diceva loro nulla. » (Matteo 13:34).
La Bibbia non dice nulla della reazione della gente alle parole di Gesù, ma ci dice dei discepoli. « Allora Gesù, lasciate le folle, tornò a casa; e i suoi discepoli gli si avvicinarono, dicendo: « Spiegaci la parabola delle zizzanie nel campo. » (Matteo 13:36)
Gesù spiega ai suoi discepoli il senso delle parabole dette in pubblico ed aggiunge altri insegnamenti privati alla fine dei quali, come farebbe ogni bravo insegnante, chiede apertamente: « Avete capito tutte queste cose? » Essi risposero: « Sì »" (Matteo 13:51)
Qual era la differenza fra le folle che tornavano a casa interrogandosi sul senso delle parole di Gesù, forse, come diciamo a Catania, più confusi che persuasi, e i discepoli? La semplice chiave per la comprensione delle parole di Gesù era andare da lui e chiedergli di spiegare il senso di quello che aveva detto – semplice; persino ovvio, no? Come ogni maestro che merita questo nome, anche Gesù non si è mai tirato indietro davanti a chi gli poneva delle domande o gli chiedeva delle spiegazioni.
La semplice chiave di lettura per la comprensione della Bibbia è chiedere a Dio di farci comprendere la Sua Parola!
E questo ci riporta alle parole di Gesù considerate poco fa: « Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. » (Matteo 11:25). La comprensione della Parola di Dio non è possibile per via di sapienza o di intelligenza umana, ma è Dio che si rivela e che ci fa comprendere la Sacra Scrittura!
Adesso metto alla prova il lettore, quanto realmente forte sia il suo desiderio di comprendere, esaminando un discorso un po’ più complesso ma stimolante fatto dall’apostolo Paolo nella sua epistola ai Corinzi. Citerò a saltare da 1 Corinzi, capitolo 1 e 2, che invito poi il lettore a leggere per intero egli stesso per conto suo.
« Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio; infatti sta scritto: « Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l’intelligenza degli intelligenti ». Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba? Dov’è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione. »
Non è forse vero che secondo i canoni di questo mondo, la crocefissione di Cristo appare come una sconfitta? Eppure è lì che la vittoria sul peccato e sulla morte cominciano e che la nostra salvezza diventa possibile. La sapienza umana non può conoscere Dio, le sue vie, i suoi piani, e per questo Paolo parla addirittura di follia del messaggio cristiano: perché tale appare secondo i canoni della logica umana e comune.
« I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza »
Non è lo stesso anche oggi? Oggi potremmo sostituire il termine « giudei » con « religiosi ». Vi sono infatti molti « religiosi » che sono in cerca di miracoli per credere. Allo stesso modo vi sono persone che vorrebbero che la scienza o la filosofia ci spiegassero il senso della nostra fede in Cristo, il che è impossibile, perché la sapienza di Dio è talmente lontana dalla sapienza umana da diventare per l’uomo appunto follia!
Ma Paolo ribadisce: « ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri (i non giudei) pazzia. »
Ed è bellissimo l’appunto dell’apostolo: « la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. »
Paolo conclude così il suo ragionamento: « Ma com’è scritto: « Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano ». A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. »
L’uomo « naturale » di cui parla il brano è l’essere umano che non conosce Dio e che non vuole conoscerlo. Ed è qui che fa il suo ingresso un altro personaggio, un altro insegnante, un altro rivelatore, come Gesù, della Parola di Dio: lo Spirito Santo. Se lo Spirito Santo non ci insegna e non ci rivela le cose di Dio, per quanto sapienti, intelligenti, istruiti, colti, possiamo essere, non riusciremo a comprendere le verità spirituali di cui parla la Bibbia.
Ma perché è importante il ruolo dello Spirito Santo?
Intanto direi subito, perché è proprio lo Spirito Santo che ha ispirato le Scritture, rendendole Parola di Dio. « Infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo » (2 Pietro 1:21)
Aggiungerei anche che è Gesù che, poco prima di tornare al Padre, ci ha detto che avrebbe lasciato allo Spirito Santo il compito che era stato suo durante il suo ministero terreno, di insegnarci e farci comprendere l’insegnamento della Parola di Dio.
Disse Gesù: « La parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. » (Giovanni 14:24-26).
Ecco quindi che lo stesso Gesù annuncia che il ruolo che lui aveva avuto con i suoi discepoli, l’avrebbe trasmesso allo Spirito Santo, il quale sarebbe stato inviato da Dio dopo la sua resurrezione ed ascensione. (Vedi libro degli Atti capitolo 1 e seguenti).
Non facciamoci abbindolare da alcuni che insegnano il contrario, lo Spirito Santo non è prerogativa di pochi, ma riguarda ogni vero credente che ha posto la propria fede in Cristo, ricevendolo come personale salvatore. Non ci facciamo poi prendere dalla pigrizia preferendo credere a chi vuole usurpare il posto dello Spirito di Dio e deferisce ad un’organizzazione o ad una gerarchia il monopolio della comprensione della Parola di Dio.
La comprensione della Parola di Dio è un privilegio ed un diritto di ogni credente, perché in ognuno che crede in Cristo dimora lo Spirito Santo.
Scrive l’apostolo Paolo nella stupenda epistola agli efesini: « In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso » (Efesini 1:13)
Cosa fare quindi è chiaro:
- ascoltare la parola della verità, il vangelo, la buona notizia, della nostra salvezza cioè che Gesù Cristo « è stato dato (è morto sulla croce) a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione » (Romani 4:25). « Questa è la parola della fede che noi annunziamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. » (Romani 10:8-9)
Cosa accade è semplice:
- avendo creduto in Cristo siamo figli di Dio. « ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome » (Giovanni 1:12).
Se siamo figli di Dio, Dio è nostro Padre e dimora in noi tramite lo Spirito Santo. « In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria. » (Efesini 1:13-14)
Tramite la fede in Gesù Cristo, « l’uomo naturale » di cui parlava Paolo ai Corinzi diviene « uomo spirituale », il cui spirito riceve vita per opera dello Spirito di Dio. Quest’uomo spirituale, guidato dallo Spirito Santo dimorante in lui, può servire Dio, comprende la sua Parola, vive cercando naturalmente di piacere a Dio obbedendo i Suoi insegnamenti.
Dio « ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore. » (Tito 3:5-6)
Adesso che lo Spirito di Dio dimora in noi, la Parola di Dio diviene comprensibile, ma non secondo dei metodi comuni di comprensione o conoscenza. Conoscere e capire la Bibbia non significa accumulare delle nozioni, fare cultura, erudirsi in principi filosofici. La Parola di Dio compresa diviene una meravigliosa realtà interiore. « Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti » (Ebrei 10:16). Leggeremo la Bibbia e il nostro cuore ci testimonierà che quello che leggiamo è Verità, mentre lo Spirito Santo ci illuminerà facendoci comprendere la volontà di Dio.
Queste cose riguardano altri, non me – diranno alcuni. Altri avranno vari tipi di obiezioni da opporre. La realtà invece è semplice – ed è per questo che è così facile per i piccoli, come diceva Gesù: basta riporre la propria fede in Dio, che non ci delude mai. Gesù ci ha infatti assicurato: « Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! » (Luca 11:13)
Se chiediamo a Dio di illuminarci e farci davvero comprendere la sua Parola, apriremo la Bibbia e sentiremo la voce dello Spirito Santo, dolce e comprensibile, che parla ai nostri cuori con l’unico scopo di ricondurci alla comunione col nostro Padre Celeste.
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(1 Re 3:5-14)
« A Gabaon, il SIGNORE apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: « Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda ». Salomone rispose: « Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io sono giovane, e non so come comportarmi. Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso? » Piacque al SIGNORE che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta. E Dio gli disse: « Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato. Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni ».