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San Bernardo : « Parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme »

dal sito:

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VI giorno fra l’Ottava di Natale : Lc 2,36-40
Meditazione del giorno

San Bernardo (1091-1153), monaco cistercense e dottore della Chiesa
Discorsi sul Cantico dei cantici, 2, §8

« Parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme  »

        O Ramo di Iesse, tu che sei un segno per i popoli (Is 11, 10), quanti re e profeti hanno desiderato vedere te, ma non ti videro (Lc 10,24). Beato colui che nella sua vecchiaia è stato colmato del dono divino di vederti (Lc 2,30). Esultò nella speranza di vedere il segno, lo vide e se ne rallegrò (Gv 8, 56). Ricevuto il bacio di pace, ha lasciato questo mondo, con la pace nel cuore, dopo aver proclamato che Gesù è nato per essere segno di contraddizione. E questo è quanto successe : appena apparso, il segno di pace è stato contraddetto – da coloro però che odiano la pace. Infatti egli è la pace per gli uomini di buona volontà (Lc 2, 14), invece, per coloro che sono male intenzionati, è una pietra d’inciampo (Lc 2, 34). Erode si turbò, insieme a tutta Gerusalemme. Il Signore venne fra la sua gente, « ma i suoi non l’hanno accolto » (Gv 1,11). Beati i poveri pastori che, vegliando nella notte, sono stati ritenuti degni di vedere questo segno !

        In quel tempo, già, egli si teneva nascosto a coloro che pretendevano essere saggi e prudenti, ma si rivelava agli umili (Mt 11,25). Ai pastori, l’angelo disse : « Questo per voi il segno » (Lc 2,12). Esso è per voi, gli umili e gli ubbidienti, per voi che non vi gloriate di scienza superba, ma vegliate giorno e notte meditando la legge di Dio (Sal 1,2). Ecco il segno per voi ! Quello promesso dagli angeli, richiamato dai popoli, predetto dai profetti ; ora Dio l’ha fatto e ve lo mostra…

        Questo dunque il segno per voi, ma segno di che cosa ? Segno di perdono, di grazia, di pace, una pace che non avrà fine (Is 9,6). « Questo per voi il segno : un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia ». Ma Dio è in lui, riconciliando a sé il mondo… È il bacio di Dio, il mediatore fra Dio e gli uomini (1Tm 2,5), Gesù uomo e Cristo, che vive e regna per i secoli.

Mercoledì della III settimana di Avvento : « Sei tu colui che viene ? »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php
 
Mercoledì della III settimana di Avvento : Lc 7,19-23
Meditazione del giorno

Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Commento sul Vangelo di Luca, 5, 99-102 ; CCL 14, 167-168

« Sei tu colui che viene ? »

        Il Signore, sapendo che nessuno può credere con pienezza senza il Vangelo, perché la fede comincia dall’Antico Testamento, ma ha compimento nel Nuovo, quando lo interrogarono sulla sua identità, dimostrò di essere lui non con le parole, ma coi fatti : « Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete : i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella ». Tale testimonianza è perfetta, poiché da lui era stato profetizzato : « Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto… Il Signore regna per sempre » (Sal 145, 7s). Queste non sono i segni di un potere umano bensì  divino.

        Eppure questi esempi della testimonianza del Signore sono ancora poco : pienezza della fede è la croce del Signore, la sua morte, la sua sepoltura. Perciò alle parole suddette aggiunse : « Beato colui che non si scandalizza di me «  (Mt 11,6). La croce potrebbe essere uno scandalo anche per gli eletti, ma per quanto riguarda la Persona divina, non può esistere testimonianza più valida di questa, nulla vi è che trascenda le cose umane quanto il volontario sacrificio di tutto se stesso, e di sé solo, per la salvezza del mondo : con questo unico atto egli dimostra pienamente di essere il Signore. Per questo Giovanni lo indica con le parole : « Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo » (Gv 1,29).

Un autore siriaco anonimo del VI secolo : « Le sono perdonati i suoi molti peccati »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100916

Giovedì della XXIV settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 7,36-50
Meditazione del giorno
Un autore siriaco anonimo del 6o secolo
Omelie anonime sulla peccatrice, 1, 4.5.19.26.28

« Le sono perdonati i suoi molti peccati »

        L’amore di Dio, uscito in cerca dei peccatori, ci viene proclamato da una donna peccatrice. Perché chiamando lei, Cristo chiamava all’amore la nostra razza tutta intera ; e nella sua persona, attirava al suo perdono tutti i peccatori. Parlava a lei, ma invitava alla sua grazia la creazione tutta intera…

        Chi non potrebbe essere raggiunto dalla misericordia di Cristo, se lui, per salvare una peccatrice, accettò l’invito di un fariseo ? A causa di quella donna affamata di perdono, vuole in prima persona avere fame della mensa di Simone il fariseo, mentre sotto le apparenze di una mensa di pane, aveva preparato, per la peccatrice, la mensa del pentimento…

        Affinché tu possa partecipare alla stessa mensa, divieni consapevole che il tuo peccato è grande ; però disperare del perdono perché il tuo peccato ti sembra troppo grande, è bestemmiare contro Dio e fa torto a te stesso. Perché se Dio ha promesso di perdonare i tuoi peccati per quanto numerosi fossero, gli dirai forse che non puoi crederlo dichiarandogli : « Il mio peccato è troppo grande perché tu lo perdoni. Non puoi guarirmi dalle mie malattie » ? Smettila e grida con il profeta : « Ho peccato contro di te, Signore » (2 Sam 12, 13). Subito ti risponderà : « Io ho perdonato il tuo peccato ; tu non morirai ». A lui sia la gloria, da noi tutti per i secoli. Amen.

San Giovanni Crisostomo: « Stava presso la croce di Gesù sua madre »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=FR&module=commentary&localdate=20100915

Beata Marie Vergine Addolorata, Memoria : Jn 19,25-27
Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (circa 345-407), vescovo d’Antiochia poi di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelia sulla croce per il Venerdì Santo, 2 ; PG 49, 396

« Stava presso la croce di Gesù sua madre »

        Vedi questa vittoria mirabile ? Vedi i successi della Croce ? Ti sto per dire ora una cosa più stupenda. Considera il modo con il quale questa vittoria si è realizzata, e sarai più stupito ancora. Cristo ha dominato il demonio proprio mediante ciò che gli aveva permesso di vincere. Ha combattuto il demonio con le sue stesse armi. Ascolta come. Una vergine, il legno e la morte, ecco i simboli della disfatta. La vergine, era Eva, perché non si era ancora unita all’uomo ; il legno, era l’albero ; e la morte, la pena in cui era incorso Adamo. Ma ecco, in compenso, la vergine, il legno e la morte, quei simboli della disfatta, diventare i simboli della vittoria. Invece di Eva, Maria ; invece del legno della conoscenza del bene e del male, il legno della Croce ; invece della morte di Adamo, la morte di Cristo.

        Vedi che il demonio è stato vinto mediante ciò che gli aveva dato la vittoria ? Mediante l’albero, aveva vinto Adamo ; mediante la croce, Cristo ha trionfato sul demonio. L’albero mandava negli inferi, la croce ne ha fatto tornare coloro che vi erano scesi. Inoltre, l’albero servì a nascondere l’uomo vergognoso della sua nudità, mentre la croce ha alzato agli occhi di tutti un uomo nudo, ma vincitore.

        Questo è il prodigio che la Croce ha realizzato in nostro favore ; la Croce, è il trofeo innalzato davanti ai demoni, la spada estratta contro il peccato, la spada con la quale Cristo ha trafitto il serpente. La Croce è la volontà del Padre, la gloria del Figlio unico, la gioia dello Spirito Santo, lo splendore degli angeli, l’orgoglio di San Paolo, il baluardo degli eletti, la luce del mondo intero.

San Bernardo: La gloria della croce

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100914

Esaltazione della santa Croce, festa : Jn 3,13-17
Meditazione del giorno
San Bernardo (1091-1153), monaco cistercense e dottore della Chiesa
Meditazione sulla Passione VI, 13-15 ; PL 184, 747-752

La gloria della croce

        Lungi da me l’idea che ci sia, per me, altro vanto che nella croce del Signore mio Gesù Cristo (Gal 6, 14). La croce è la tua gloria, la croce è il tuo impero. Sulle tue spalle è il segno della sovranità (Is 9, 5). Chi porta la croce, porta la gloria. Perciò la croce, che fa paura agli infedeli, è per i fedeli più bella di tutti gli alberi del paradiso. Cristo ha forse temuto la croce ? E Pietro ?  E Andrea ? Al contrario l’hanno desiderata. Cristo si è lanciato verso di essa come prode che percorre la via (Sal 19, 6): «  Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi prima della mia passione » (Lc 22, 15). Ha mangiato la Pasqua, soffrendo la sua passione, quando passò da questo mondo al Padre. Sulla croce mangiò e bevve, si inebriò e si addormentò… Chi potrebbe ormai temere la croce ?

        Posso, Signore fare il giro del cielo e della terra, del mare e delle steppe, mai ti troverò se non sulla croce. Là, dormi, là, pasci il tuo gregge, là ti riposi al meriggio (Ct 1, 7). Su questa croce, colui che è unito al suo Signore canta con dolcezza : « Tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo » (Sal 3, 4). Nessuno ti cerca, nessuno ti trova, se non sulla croce. O Croce di gloria, radicati in me, perché io sia trovato in te.

San Bernardo: « Ogni albero si riconosce dal suo frutto »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100911

Sabato della XXIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 6,43-49
Meditazione del giorno
San Bernardo (1091-1153), monaco cistercense e dottore della Chiesa
24a  Omelia sul Cantico dei cantici

« Ogni albero si riconosce dal suo frutto »

        Se credete in Cristo, fate dunque le opere di Cristo, affinché la vostra fede viva ; l’amore animerà la vostra fede, l’azione ne darà la prova. Voi che pretendete di dimorare in Gesù Cristo, dovete camminare al suo passo. Se cercate la gloria, se invidiate i beati di questo mondo, se dite male degli assenti e se rendete il male per il male, queste sono cose che Cristo non ha fatte. Dite che conoscete Cristo, ma i vostri atti lo negano… « Questo uomo mi onora con le labbra, dice la Scrittura, mentre il suo cuore è lontano da me » (Is 29, 13)…  

        Ora la fede, anche retta, non basta per fare un santo, un uomo retto, se non opera nell’amore. Chi è senza amore, è incapace di amare la Sposa, la Chiesa di Cristo. E le opere, anche compiute nella rettitudine non riescono, senza la fede, a rendere il cuore retto. Non si può attribuire la rettitudine a chi non è gradito a Dio ; Infatti, la lettera agli Ebrei dice : « Senza la fede, è impossibile essergli graditi » (Eb 11, 6). Se uno non piace a Dio, Dio non potrebbe piacergli. Ma colui che ama Dio, non potrebbe non piacere a Dio. E colui al quale Dio non piace, neanche la Chiesa-Sposa potrebbe piacergli. Come dunque potrebbe essere retto, colui che non ama né Dio, né la sua Chiesa alla quale è stato detto « i giusti sanno amarti ».

        Al santo, la fede non basta senza le opere, ma neanche le opere senza la fede, per fare la rettitudine dell’anima. Fratelli, noi che crediamo in Cristo, dobbiamo provare di seguire una via retta. Alziamo verso Dio i nostri cuori insieme alle nostre mani, affinché siamo trovati interamente retti, confermando con atti retti, la rettitudine della nostra fede, con l’amore per la Chiesa-Sposa, e amati dallo sposo, nostro Signore Gesù Cristo, benedetto da Dio nei secoli.

Sant’Isacco Siriano: « Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100909

Giovedì della XXIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 6,27-38
Meditazione del giorno
Sant’Isacco Siriano (7o secolo), monaco nella regione di Ninive (nell’Iraq attuale)
Discorsi ascetici, § 81

« Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro »

        Non provare a distinguere colui che è degno da colui che non è degno. Tutti gli uomini siano pari ai tuoi occhi, per amarli e servirli. Così potrai condurli tutti al bene. Il Signore non ha forse condiviso la tavola dei pubblicani e delle donne di malaffare, senza allontanare da sè gli indegni ? Anche tu, concederai gli stessi benefici, gli stessi onori all’infedele, all’assassino, tanto più che anche lui è un fratello per te, poiché partecipa dell’unica natura umana. Ecco, figlio mio, il mio comandamento : la tua misericordia prevalga sempre nella tua bilancia, fino al momento in cui sentirai dentro di te la misericordia che Dio prova per il mondo.

        Quando l’uomo riconosce che il suo cuore è giunto alla purezza ? Quando considera ogni uomo buono, e nessuno gli appare impuro o macchiato. Allora, in verità, è puro di cuore (Mt 5, 8)…

        Cos’è la purezza ? In poche parole, è la misericordia del cuore nei confronti dell’universo intero. E cos’è la misericordia del cuore ? È il fuoco che lo infiamma per tutta la creazione, per gli uomini, gli uccelli, le bestie, i demoni, per ogni essere creato. Quando pensa a loro o quando li guarda, l’uomo sente i suoi occhi riempirsi delle lacrime di una profonda, di una intensa pietà che gli stringe il cuore e lo rende incapace di tollerare, di sentire, di vedere il minimo torto o la minima afflizione sopportata da una creatura. Perciò, la preghiera nelle lacrime si allarga, in ogni momento, sugli esseri privi di parola, come pure sui nemici della verità, o su coloro che le nuocciono, affinché siano custoditi e purificati. Una compassione immensa e senza misura nasce nel cuore dell’uomo, ad immagine di Dio.

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