Archive pour décembre, 2009

buon anno 2010

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Publié dans:immagini...buona notte...e |on 31 décembre, 2009 |Pas de commentaires »

Omelia per il 31 dicembre 2009

dal sito:

http://www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/14370.html

Omelia (31-12-2008) 
Monaci Benedettini Silvestrini
La luce e le tenebre

Il pensiero dominante, che oggi accompagna la stragrande maggioranza della gente, è la fine dell’anno; un giorno e soprattutto una notte da festeggiare con riti diversi, ma con la costante di voler rigettare tutti i mali passati e propiziare il futuro. È sorprendente costatare come la liturgia, che la chiesa ci propone per questo giorno ignori completamente questa realtà. Addirittura, quasi in tono di sfida, ci fa ancora una volta riflettere sul prologo del Vangelo di Giovanni proponendoci le stesse parole con cui inizia anche la Genesi, il primo libro della Scrittura Sacra: “in principio…”. Si parla di un principio senza data, quasi ci si volesse far astrarre dal tempo, ma per dirci che è stato lo stesso Dio a creare e riempire il tempo di tutto ciò che esiste, cominciando da noi uomini, creati a sua immagine e somiglianza. Siamo sollecitati perciò, a partire dalle nostre artificiose suddivisioni, a guardare al tempo in prospettiva di eternità e a riempirlo di sacro. Allora principio e fine si fondono nella continuità e noi a vivere quello spazio che ci è concesso. Il tempo senza Dio diventa un susseguirsi di istanti che consumano e bruciano il tempo perché non vissuto nella verità e nella fecondità. In questa prospettiva comprendiamo meglio l’alternanza della luce e delle tenebre, della cronaca senza significati reali e della storia che diventa sacra. Si tratta in fin dei conti o di accettare Dio come Signore della storia o di abbandonarci ai nostri calcoli umani e alle nostre penose solitudini. San Giovanni ci ricorda che venne la luce vera che illumina ogni uomo, che venne tra la sua gente, ma che i suoi non l’hanno accolta. A coloro che però l’hanno accolta ha dato il potere di diventare figli di Dio. Ecco la vera qualifica e la suprema aspirazione a cui dobbiamo tendere ogni giorno, per tutto il tempo che ci è concesso. 

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Guglielmo di Saint-Thierry: « Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20091231

VII giorno fra l’Ottava di Natale : Jn 1,1-18
Meditazione del giorno
Guglielmo di Saint-Thierry (ca 1085-1148), monaco benedettino poi cistercense
La Contemplazione di Dio, 10

« Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo »

      Sì, è proprio così: ci hai amati per primo perché noi ti amassimo; non che tu avessi bisogno del nostro amore, ma perché solo amando te avremmo potuto raggiungere il fine per cui ci avevi creati. Perciò « Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio » (Eb 1,1-2), il tuo Verbo ; in lui « furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera » (Sal 32,6). Parlare per mezzo di tuo Figlio è stato come manifestare chiaramente quanto e come ci hai amati, tu che non hai risparmiato il tuo Figlio, ma lo hai dato per tutti noi, ed egli pure ci ha amati e ha offerto se stesso per noi (Rm 8,32 ; Gal 2,20).

      Questa è la tuo parola per noi, Signore, questo il tuo Verbo onnipotente. Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose – il profondo silenzio dell’errore – la tua parola si è lanciata dal tuo trono regale (Sap 18,14) per debellare inesorabilmente il peccato e portarci la dolcezza del suo amore. E tutto ciò che fece, tutto ciò che disse sulla terra, perfino le offese che sopportò, perfino gli sputi e gli schiaffi, perfino la croce e il sepolcro, altro non fu che il tuo parlare a noi per mezzo del Figlio: per suscitare e destare, col tuo amore, il nostro amore per te.

      Tu sapevi infatti, o Dio creatore della anime, che quest’amore non poteva essere imposto alle anime dei figli degli uomini, ma bisognava stimolarlo; perché dove c’è costrizione non c’è più libertà, e dove non c’è libertà non c’è nemmeno giustizia… Ma tu, Signore giusto, hai voluto che ti amassimo, perché non avremmo potuto essere salvati con giustizia se non amando te. E non potevamo amarti se non ne avessimo avuto il dono da te. Perciò, Signore, come dice l’apostolo del tuo amore (1 Gv 4,10) e come noi stessi abbiamo già detto, tu per primo ci hai amati e per primo tu ami tutti coloro che ti amano. E noi ti amiamo per l’amore che hai messo in noi.

TE DEUM – SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS (ossia come andrebbe cantato) – COLLEGAMENTO A YOU TUBE

TE DEUM

http://www.youtube.com/watch?v=BLbNyE_AgGc

Te Deum laudamus, Gregoriano, T. Simplex; SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS, Giovanni Vianini, Milano.It.

Publié dans:LITURGIA - INNI |on 30 décembre, 2009 |Pas de commentaires »

Omelia (30-12-2003) : Commento su Luca 2, 36-40

dal sito:

http://www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/845.html

Omelia (30-12-2003) 
padre Lino Pedron
Commento su Luca 2, 36-40

Alla parola dura di condanna, di contraddizione e di spada, subentra la parola di felicitazione, di conforto e di sostegno. Il nome della profetessa e quelli dei suoi avi significano salvezza e benedizione. Anna vuol dire: Dio fa grazia; Fanuele: Dio è luce; Aser: felicità.

I nomi non sono privi di significato. E qui il loro significato illumina e immerge tutto nello splendore della gioia, della grazia e della clemenza di Dio. Il tempo messianico è tempo di luce piena.

Anna è tratteggiata come luminoso esempio delle vedove cristiane. « Colei che è veramente vedova ed è rimasta sola, ha messo la speranza in Dio e si consacra all’orazione e alla preghiera giorno e notte » (1Tm 5,5).

Illuminata dallo Spirito Santo, Anna riconosce il Messia nel bambino che Maria porta al tempio. Facendo seguito a Simeone, loda Dio e parla continuamente di Gesù a tutti quelli che aspettano « la redenzione di Gerusalemme » ( v.38).

Nel tempio di Gerusalemme si svelano due aspetti: la contraddizione nei confronti di Gesù e l’accoglienza nella fede, la condanna e la salvezza, la caduta e la risurrezione.

Da Gerusalemme, nel cui tempio viene innalzato il segno, s’irradia la luce che rischiara i pagani e si manifesta la gloria d’Israele.

Ciò accade ora, mentre Gesù viene nel tempio; e accadrà ancora più chiaramente quando sarà « assunto » in Gerusalemme, cioè innalzato nella gloria. Allora si radunerà il nuovo popolo di Dio, e i suoi messaggeri da Gerusalemme si diffonderanno in tutto il mondo per raccogliere i popoli attorno al segno di Cristo.

Publié dans:OMELIE, PREDICHE E ☻☻☻ |on 30 décembre, 2009 |Pas de commentaires »

San Pietro Crisologo: Anna vede finalmente Dio nel suo Tempio

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20091230

VI giorno fra l’Ottava di Natale : Lc 2,36-40
Meditazione del giorno
San Pietro Crisologo (c. 406-450), vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
Sermo 147, sul mistero dell’Incarnazione

Anna vede finalmente Dio nel suo Tempio

        Questo Dio che il mondo non può contenere, come lo può percepire lo sguardo così limitato dell’uomo? L’amore non si cura di sapere se una cosa sia sicura, appropriata o possibile. L’amore… non conosce misura. Non si consola con il pretesto che è impossibile; la difficoltà non lo ferma… L’amore non può non vedere ciò che ama… Come credersi amati da Dio senza contemplarlo? Così, l’amore che brama vedere Dio, anche se non è guidato dalla ragione, è ispirato dall’intuizione del cuore. Per questo Mosè ha osato dire: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mostrami il tuo volto» (Es 33,13ss), e il salmista: «Mostrami il tuo volto» (cf 79,4)…

      Dio quindi, conoscendo il desiderio degli uomini di vederlo, ha scelto un mezzo per rendersi visibile che sia un grande beneficio per gli abitanti della terra, senza essere per questo qualche cosa di degradante nei confronti del cielo. La creatura che Dio aveva fatta sulla terra simile a lui poteva passare in cielo per disonorevole? «Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza», egli aveva detto (Gn 1,26)… Se Dio avesse preso dal cielo la forma di un angelo, sarebbe rimasto ugualmente invisibile; se, d’altra parte, sulla terra si fosse incarnato in un essere di natura inferiore a quella dell’uomo, avrebbe recato offesa alla divinità e abbassato l’uomo invece di innalzarlo. Nessuno quindi, fratelli carissimi, consideri come un insulto rivolto a Dio il fatto che egli sia venuto agli uomini attraverso un uomo, e che abbia trovato presso di noi questo mezzo per essere da noi visto.

Te Deum Laudamus

Te Deum Laudamus dans immagini sacre

http://images.google.it/url?source=imgres&ct=ref&q=http://www.cantoambrosiano.com/codici.htm&usg=AFQjCNG95g_Lm8uAtViRNdB_p8pFUIR6uA

Publié dans:immagini sacre |on 29 décembre, 2009 |Pas de commentaires »
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