I restauri della Basilica di San Paolo fuori le Mura
dal sito:
http://www.zenit.org/article-14964?l=italian
I restauri della Basilica di San Paolo fuori le Mura
Uno dei responsabili tecnici dei lavori spiega i dettagli
CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 11 luglio 2008 (ZENIT.org).- La Basilica romana di San Paolo fuori le Mura è stata accuratamente restaurata prima della solenne apertura dell’Anno Paolino per accogliere i pellegrini che giungeranno da ogni parte del mondo fino al 29 giugno 2009. Secondo quanto ha spiegato a “L’Osservatore Romano” uno dei responsabili dei lavori, il direttore dei Servizi tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Pier Carlo Cuscianna, le opere di restauro si sono concentrate soprattutto sul portico, sul chiostro, sul tetto e sulla facciata dell’abbazia di Via Ostiense.
Per quanto riguarda il portico, sono stati restaurati la facciata e il nartece. Entrambi sono opera di Guglielmo Calderoni, Luigi Poletti e Virginio Vespignani e sono stati realizzati tra il 1890 e il 1928.
“Fin dal 1999 si era cominciato il restauro del prospetto antistante il piazzale San Paolo e dei due bracci laterali del quadriportico, ma solamente nel 2006 si è dato corso in modo più deciso al restauro completo, con la determinazione di ultimare i lavori per l’inizio delle celebrazioni del bimillenario della nascita di San Paolo”, ha spiegato Cuscianna.
Sono stati quindi restaurati i dipinti del nartece, che rappresentano figure di Vescovi, gli apostoli ai lati del Cristo benedicente nelle lunette della facciata ovest e i 28 medaglioni dipinti a tempera e falso mosaico con immagini simboliche di origine paleocristiana nei bracci nord e sud del portico.
Sono state oggetto di restauro anche le dieci colonne di granito rosa del nartece, i frontoni di marmo, le cornici e i capitelli corinzi, per un totale di circa 1.400 metri quadri di superficie marmorea. Allo stesso modo, sono state restaurate anche le due statue di San Pietro e San Paolo, così come quella di Paolo situata al centro del portico.
Sono stati altresì restaurati più di 400 metri quadrati di cassettonato in stucco, eliminando la pittura per mostrare la superficie originale, e sostituiti i perni ossidati con altri di acciaio, effettuando poi il restauro pittorico di tutte le superfici a tempera e di tutte le dorature dei motivi “secondo le modalità tradizionali”.
Recuperare l’antico splendore
La seconda grande opera di restauro ha visto protagonista il chiostro, una delle zone della Basilica che conserva più vestigia del passato, visto che la costruzione principale risale al XIII secolo. L’ultimo restauro importante era stato effettuato nel 1915, trasformando a tetto la copertura.
“Per anni le infiltrazioni d’acqua della copertura a tetto del chiostro avevano danneggiato il cassettonato ligneo che si presentava con scolature e macchie di umidità che, pur asciugatesi, una volta rifatta l’impermeabilizzazione in occasione del Giubileo del 2000, avevano quasi completamente scolorito e cancellato i decori realizzati nei primi anni del secolo scorso”, ha affermato Cuscianna.
Per questo, il tetto è stato sottoposto a restauro, disinfestazione dai tarli e microrganismi presenti, chiusura delle fessure del cassettonato e sostituzione delle tavole irrecuperabili. Sono stati poi ripuliti i frontespizi esterni in marmo policromo e le decorazioni del chiostro, così come si è provveduto a dipingere le pareti e a lucidare il pavimento, in pietra di Assisi.
Con questi lavori, sottolinea Cuscianna, il chiostro è stato riportato “dopo anni all’originario splendore”.
Più sicurezza
Dal 2006 erano poi iniziati i lavori di restauro delle coperture a tetto dell’abbazia, soprattutto nella parte che dà su via Ostiense, “non finalizzati alle celebrazioni per il bimillenario della nascita di San Paolo ma per l’agibilità stessa del monastero”. Una sezione sovrastante la Sala Eugenio IV stava infatti per cedere, motivo per cui è stato necessario puntellarla.
Si è approfittato dell’occasione anche per restaurare la facciata su via Ostiense, “in evidente stato di degrado”, mediante iniezioni di resina e l’impermeabilizzazione dei muri per evitare infiltrazioni d’acqua. Oltre a ciò, sono stati riaperti “tutti i preesistenti vani finestra nel sottotetto”.
E’ stata rinnovata anche l’illuminazione, sia della navata centrale che dell’abside e del transetto, e sono stati installati due maxischermi per la copertura degli atti dell’Anno Paolino, alle estremità delle navate laterali della Basilica. Il segnale video che si vedrà in entrambi proverrà dal Centro Televisivo Vaticano.