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La preghiera pastorale in San Paolo, Père Jean Lévêque (traduzione) – n 4

 

La preghiera pastorale in San Paolo, Père Jean Lévêque (traduzione) – n 4

http://perso.jean-leveque.mageos.com/pri.paul.htm

LA PREGHIERA PASTORALE IN SAN PAOLO

di Père Jean Lévêque

legenda:

nelle parentesi quadre [] vi sono inserimenti miei, di cose che mi sembra utile dire

le parentesi tonde () sono del professore;

[ho iniziato la traduzione del testo nelle date sottostanti dandogli dei numeri di ordine, questo è il n. 4, ho ancora due pagine da tradurre, quindi penso che metterò un altro post n 5 e poi basta:

n. 1 – 3 giugno;

n. 2 – 10 giugno

n. 3 – 2 luglio

scusate se ho sospeso la traduzione, ma come ho già detto in altro post, quando si tratta di San Paolo si sa dove e quando si comincia e non si sa dove e quando si finisce, ricomincio oggi, continua da: a. Conversione e santificazione]

b. Consolidamento e perseveranza

Ecco perché San Paolo, assai spesso, domanda per i cristiani la forza e la stabilità: “Che il Signore…confermi i vostri cuori affinché siano irreprensibili nella santità davanti a Dio, nostro Padre, al momento della venuta del nostro Signore Gesù con tutti i santi”, “Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti, come anche lo siamo verso di voi, per rendere saldi ed irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi” [per intero il passo dalla Bibbia CEI (1Tess 3,12-13)]. Di nuovo, come in 5,23, la parola “irreprensibili” porta un richiamo del Giorno del Signore, che resta il quadro di fondo di tutto lo sforzo cristiano.

Secondo Paolo, pregare per i fratelli, è una maniera di “lottare per essi” nelle sue preghiere “perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio” (Col 4,12) (perché) ”rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto” (Col 1,11). Io piego le ginocchia – scrive Paolo – ai cristiani della regione di Efeso, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati del suo Spirito nell’uomo interiore” (Ef 14-16)

c. Crescita (fructification), abbondanza e completamento

I battezzati vivono dunque sotto l’influenza dello Spirito, e una legge di dinamismo incessante, quella stessa dell’Esodo, [questa legge] ordina (commande) oramai tutta la loro esistenza. Agli occhi di Paolo, i cristiani, “radicati nell’amore” non sono tanto fermati ad un livello o ad un fase della vita o di servizio, l’Apostolo ricuserà questo fatalismo, questa rinuncia di bassa derivazione che impedisce di desiderare e di domandare il meglio o il migliore per i fratelli che Dio fa camminare con noi. Testimoni di questo sono i numerosi passaggi di preghiera di Paolo dove ritornano le parole o le idee di crescita, abbondanza e completamento:

“..anche noi..non cessiamo di pregare per voi (Col 1, 9) per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona…(Col 1, 10b)

“Il Signore poi, vi faccia crescere ed abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti (1Tess 3,12)

“…preghiamo di continuo per voi, perché il vostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento con la sua potenza, ogni vostra opera di bene e l’opera della vostra fede” (2Tess 1,11)

“E io perciò prego (Fil 1,9) (infine che voi siate) “ricolmi di frutti di giustizia che si ottengono per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. (Fil 1,11)

[ricopio le citazioni da Paolo in francese perché il professore ha collegato la frase a quella successiva e, in francese, la proposizione a volte è rovesciata nella forma, la sostanza rimane uguale, io ho ricostruito con la Bibbia CEI]:

« Nous ne cessons de demander que vous fructifiiez en toute œuvre bonne » (Col 1,10).

« Que le Seigneur multiplie et fasse abonder votre amour les uns pour les autres et pour tous » (1 Th 3,11s)

« Nous prions toujours pour vous, afin que notre Dieu [..]

  accomplisse en vous avec puissance tout désir de bien et l’œuvre de la foi » (2 Th 1,11).

« Je prie afin que vous soyez remplis du fruit de la justice qui nous vient par Jésus Christ,

  à la gloire et louange de Dieu » (Ph 1,11).

d. “Sur- connaissance” ed interiorità

[« sur-connaissance » che io nella parte precedente (3) ho tradotto con sopra- conoscenza – ossia, letteralmente, è la traduzione di un termine greco che significa esattamente quanto è tradotto nella Bibbia CEI di Col 1,10: “crescendo nella conoscenza di Dio” - per quello che posso capire di greco - infatti il professore, cita, nel commento seguente, Col 1,10, inoltre è bene spiegato sotto dal professore, io non lo so se ho spiegato bene]

Sia che Paolo agisca personalmente o attraverso i suoi discepoli, non mette mai dei limiti alle sue ambizioni spirituali; ed è per questo senza dubbio, che nelle sue preghiere “della cattività” vogliono raggiungere innanzi tutto l’interiorità del cristiano, tutto quello che concerne l’illuminazione, la conoscenza e il discernimento.

Se i cristiani sono “potentemente rafforzati dallo Spirito”, è in vista dell’ “uomo interiore”, in modo (scrive Paolo) “Che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori…e così siate in grado di comprendere con tutti i santi…l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio”. (Ef 3,16-19).

Nel significato biblico, quando si dice conoscenza si dice esperienza vitale; molto bene Paolo non parla solamente di conoscenza, ma di “surconnaissance”, come per sottolineare che non si tratta di conoscenza puramente intellettuale; e Paolo parla di questa esperienza descrivendola come una entrata progressiva nel “pleroma” (pienezza) di Dio. Paolo la riallaccia fortemente alla storia della salvezza. Così, scrive, nella stessa Lettera agli Efesini: “perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito (qui una grazia spirituale) di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti” (Ef 1,17ss). L’esperienza di Dio (la surconnaissance) che Paolo domanda comincia dunque dalla grazia della luce [interiore], che poi sboccia in speranza per tutto il mondo e in fiducia in Dio che chiama.

Ma Paolo, che insiste tanto sulla possibilità di credere, ne richiama, non meno vigorosamente, le conseguenze, e fa appello al realismo quotidiano della vita in Cristo:

“…noi…non cessiamo di pregare per voi…e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale…crescendo nella conoscenza di Dio.” (Col 1,10)

 » Nous ne cessons de prier pour vous et de demander que vous soyez remplis de la connaissance de la volonté de Dieu, en toute sagesse et intelligence spirituelle [..] croissant en la (sur)connaissance de Dieu » (Col 1,10). » [testo del professore]

«E perciò prego che la vostra carità si arricchisca sempre di più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, perché possiate distinguere sempre il meglio ed esser integri ed irreprensibili per il giorno di Cristo » (Fil 1, 9-10)

 » Ce pourquoi je prie, c’est afin que votre amour abonde de plus en plus en (sur)connaissance et en toute clairvoyance, pour que, discernant le meilleur, vous soyez purs et irréprochables pour le Jour du Christ » (Ph 1,9s). [testo del professore]

Noi ritroviamo dunque, il tenore [livello] delle preghiere di domanda, uno degli accenti teologici più netti delle Lettere della cattività: il mistero, il progetto di amore di Dio per la riconciliazione universale non soltanto è portato alla conoscenza di tutti i credenti, ma deve essere per ciascuno oggetto di riflessione e di una penetrazione personale grazie alla sapienza che Dio dona; e questa “surconnaissance”, questa esperienza personale del disegno di Dio, condiziona ed arricchisce tutti gli sforzi morali e il lavoro missionario del discepolo di Gesù.

PREGHIERA E LITANIA A SAN PAOLO – LINGUA INGLESE

dal sito:

http://www.mountangelabbey.org/pauline-prayers.htm

Prayer to the Apostle paul

Glorious St Paul,
Most Zealous Apostle,
Martyr for the Love of Christ,
give us a deep faith,
a steadfast hope,
a burning love for our Lord
so that we can proclaim with you
It is no longer I who live, but Christ who lives in me.

Help us to become apostles
serving the Church with a pure heart
witnesses to her truth and beauty
amidst the darkness of our days.

With you we praise God our Father
To Him be the glory, in the Church and in Christ
Now and for ever.

Amen.

Litany of Saint Paul the Apostle


Antiphon: You have probed me, and you know me: you know when I sit and stand.

V. The great Saint Paul, the vessel of election, is indeed worthy to be glorified.
R. For he also deserved to possess the twelfth throne.

Lord have mercy.
Christ, have mercy.
Lord have mercy.
Holy Mary, Mother of God, pray for us.
Queen conceived without original sin, pray for us.
Saint Paul, pray for us.
Apostle of the Gentiles, pray for us.
Vessel of Election, pray for us.
St. Paul, who was rapt to the third heaven, pray for us.
St. Paul, who heard things not given to man to utter, pray for us.
St. Paul, who knew nothing but Christ, and Him crucified, pray for us.
St. Paul, whose love for Christ was stronger than death, pray for us.
St. Paul, who wished to be dissolved and be with Christ, pray for us.
St. Paul, whose zeal knew no bounds, pray for us.
St. Paul, who made thyself all to all, to gain all to Christ, pray for us.
St. Paul, who called thyself prisoner of Christ for us, pray for us.
St. Paul, who was jealous of us, with the jealousy of God, pray for us.
St. Paul, who glories only in the Cross of Christ, pray for us.
St. Paul, who bore in thy body the mortification of Christ, pray for us.
St. Paul, who exclaimed: With Christ I am nailed to the cross! pray for us.
St. Paul, that we may awake and sin no more, pray for us.
That we may not receive the grace of God in vain, pray for us.
That we may walk in newness of life, pray for us.
That we may work out our salvation with fear and trembling, pray for us.
That we may put on the armor of God, pray for us.
That we may stand against the deceits of the wicked one, pray for us.
That we may stand fast to the last, pray for us.
That we may press forward to the mark, pray for us.
That we may win the crown, pray for us.
Lamb of God, you take away the sins of the world: spare us, O Lord.
Lamb of God, you take away the sins of the world: graciously hear us, O Lord.
Lamb of God, you take away the sins of the world: have mercy on us.

Let us pray.
O God,
who has taught the whole world
by the preaching of blessed Paul the Apostle:
grant that we, who celebrate his memory,
may by following his example be drawn to you.
We ask this through Our Lord Jesus Christ your Son,
who lives and reigns with you and the the Holy Spirit,
one God forever and ever.
R. Amen.

This litany was taken from that golden vein of old litanies, the Golden Manual, compiled from approved sources and published in 1851 by D. & J. Sadlier & Co. However, the Antiphon, Versicle and Response have been inserted and at the end the Collect of January18 in place of a prayer to St. Paul has been substituted.

Dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo a Roma – preghiera (traduzione dal francese)

è una preghiera che ho trovato sul sito : « Fraternité de Jerusalem » per la dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo, ho cercato il testo in italiano, ma non l’ho trovato, così ho tradotto io, credo corrisponda bene con il testo francese, comunque metto – qui di seguito – anche il testo originale per chi conosce il francese, dal sito, l’avevo già tradotto a settembre, ho rifatto la traduzione oggi: 16 ottobre 2008:

http://jerusalem.cef.fr/pages/24homelies/index.php?hid=205

Dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo a Roma

Frère Pierre-Marie  

Niente “nella vita”, come si dice,

predisponeva questi due uomini,

che la liturgia congiunge oggi in una sola festa,

ed incontrarsi

e meno ancora a lavorare insieme.

Un punto comune, tuttavia, all’inizio:

tutti e due sono di stirpe Giudea.

Un grande punto in comune alla fine:

tutti e due muoiono come apostoli di Gesù Cristo.

*

Il primo si chiama Simone

Dal nome del secondo figlio dell’antenato Giacobbe.

Il secondo porta il nome di Saul

Come il primo re concesso da Dio al popolo di Israele.

Simone è un pescatore di Betsaida

E passa la maggior parte del tempo

Sulle acque del lago di Tiberiade.

È un Galileo, immerso nel cuore di questa terra,

luogo di incontro (incrocio) delle nazioni pagane.

Vieni al mio seguito, io farò di te un pescatore di uomini.

Lasciando là le reti egli parte subito al seguito di Gesù.

E diviene suo discepolo.

Qualche tempo dopo, al termine di tutta una notte in preghiera,

sui fianchi della montagna, Gesù chiama di nuovo

e lo pone alla testa dei Dodici,

ed egli riceve, come gli altri, il nome di apostolo.

E come colui che vi ha chiamati è santo,

scriverà un giorno nella sua prima lettera

agli stranieri della diaspora,

“diventate santi in tutta la vostra condotta” (1Pt 15.16)

Predicando, essendo per primo d’esempio [credo sia giusto]

Buon pastore e modello del gregge di Dio

Il discepolo Simone, l’apostolo Pietro

Diventerà, semplicemente: San Pietro

Quale itinerario (!):

la Galilea, la Samaria, Gerusalemme,

nella notte, memorabile e terribile,

quella dell’agonia del suo Signore,

o volendo camminare, lui anche, al suo seguito,

sulle acque della morte,

egli prende paura, tutto ad un tratto, perché il vento era cambiato,

ancora una volta,

ed era diventato contrario (Mt 14, 24.30)

E, poi, la mattina radiosa del Santo Giorno di Pasqua.

Il vento folle d’amore, divenuto di nuovo favorevole,

riempie di fuoco il giorno di Pentecoste (At 2,2.47).

Ancora Gerusalemme, Giaffa, Cesarea Marittima,

Antiochia e Roma, infine.

Egli sarà dunque: San Pietro di Roma.

Nel luogo stesso del suo martirio, si costruirà una chiesa

Sotto la protezione e alla memoria del suo nome.

Voi dunque, come pietre vive

Per la costruzione di un edificio spirituale (1Pt 2, 5)

*

- Saul, Saulo, perché mi perseguiti?

- Chi sei, o Signore?

- Io sono Gesù, che tu perseguiti (At 9, 4-5)

Allora, questo circonciso l’ottavo giorno, della stirpe d’Israele,

della tribù di Beniamino, Ebreo, figlio di Ebrei,

quanto alla Legge un Fariseo, quanto a zelo un persecutore della Chiesa,

quanto alla giustizia che può donare la Legge,

un uomo irreprensibile,

si manifesta [letteralmente : si rialza] (Fil 3,5-6).

Accecato dalla luce, abbattuto nella carne,

scosso nelle sue certezze, e riconoscendosi infine

il primo dei peccatori (1Tim 1,15)!

Due anni nel deserto, Gerusalemme, Antiochia, Cipro…

La Cilicia, la Galazia, la Lidia, la Misia, la Macedonia,

Efeso, Filippi, Tessalonica, Atene, Corinto…

Tutto il bacino del mediterraneo percorso

In molti viaggi missionari

E, per finire, per lui anche, la città di Roma,

dove egli morirà, ugualmente, come martire di Cristo.

*

Presso la collina vaticana

Al posto del circo di Nerone,

l’apostolo Pietro è crocifisso.

Sulla strada di Ostia, fuori le mura,

l’apostolo Paolo è decapitato.

Noi festeggiamo oggi, fratelli e sorelle,

la dedicazione di queste due Chiese,

erette nel cuore della capitale dell’Impero,

divenuta la città dove il vescovo di Roma, il Papa

presiede alla carità di tutte le Chiesa:

la Basilica di San Pietro di Roma,

e la Basilica di San Paolo fuori le mura.

Offerte con tutto il cuore all’annuncio del Vangelo

Ecco questi due uomini che tutto avrebbe potuto separare,

più che mai uniti nel dono del loro sangue.

Del loro sangue venuto a fecondare la terra della città

la più pagana del mondo,

per farne la culla, dopo Gerusalemme dove la Chiesa è nata

di tutta la cristianità!

*

Fratelli e sorelle,

lodiamo Pietro e Paolo

per l’esempio indimenticabile delle loro vite.

Anche noi, malgrado tutte le diversità, di molteplici itinerari,

eccoci, profondamente uniti,

nella fede in Gesù Cristo,

il Salvatore di tutti gli uomini,

e l’appartenenza alla sua Chiesa universale

per la quale è piaciuto a Dio far passare la salvezza.

Quale grazia appartenere alla Gerusalemme nuova

dove tutto insieme fa corpo!

La salvezza viene dai Giudei,

aveva detto Gesù ad una donna pagana di Samaria.

Ora, con Pietro e Paolo, noi possiamo dire di nuovo:

Noi siamo tutti figli di Dio per la fede in Gesù Cristo.

Tutti voi, in effetti, battezzati in Cristo,

avete rivestito il Cristo.

Non c’è più ne Giudeo, né Greco, né schiavo, né uomo libero,

né uomo, né donna, perché tutti siete che uno

in Cristo (Gal 3,27-28).

Ma se voi appartenete a Cristo,

voi siete dunque della discendenza di Abramo,

eredi secondo la promessa.

Veramente i doni e la chiamata di Dio

Sono senza ripensamento e le promesse

per sempre!

Come dice l’orazione della messa in

questa festa della Dedicazione,

noi possiamo ripetere questa preghiera:

“Guarda le tue Chiese, Signore,

sotto la protezione degli apostoli Pietro e Paolo.

Affinché esse ricevano per essi,

il primo annuncio del Vangelo

che esse ricevano fino alla fine dei tempi

la grazia della quale hanno bisogno di crescere!”

San Pietro e Paolo di Roma,

pregate per noi!

Dédicace de Saint Pierre Saint Paul (originale del testo sopra)

questo è il testo originale della preghiera che ho messo sopra,  spero che qualcuno possa leggerlo in francese perché, come sempre capita quando si traduce da una lingua, anche se simile come il francese, non è mai uguale:

http://jerusalem.cef.fr/pages/24homelies/index.php?hid=205

Dédicace de Saint Pierre Saint Paul

Frère Pierre-Marie

Rien «dans la vie», comme on dit,
ne prédisposait ces deux hommes
que la liturgie rapproche aujourd’hui dans une même fête,
à se rencontrer
et moins encore à œuvrer ensemble.
Un point commun cependant, au départ :
tous deux sont de race juive.
Un grand point commun à l’arrivée :
tous deux meurent en apôtres de Jésus Christ.

*

Le premier s’appelle Simon
du nom du second fils de l’ancêtre Jacob.
Le second porte le nom de Saül
comme le premier roi concédé par Dieu au peuple d’Israël.
Simon est un pêcheur de Bethsaïde
et passe le plus clair de son temps
sur les eaux du lac de Tibériade.
C’est un Galiléen, plongé au cœur de cette terre,
carrefour des nations païennes.
Viens à ma suite, je ferai de toi un pêcheur d’hommes.
Laissant là l’épervier, il part aussitôt à la suite de Jésus.
Il devient son disciple.
Quelques temps après, au terme de toute une nuit en prière,
sur les flancs de la montagne, Jésus l’appelle à nouveau
et le place en tête des Douze,
et il reçoit alors comme eux le nom d’apôtre.

De même que celui qui vous a appelés est saint,
écrira-t-il un jour dans sa première lettre
aux étrangers de la diaspora,
devenez saints vous aussi dans toute votre conduite (1,17).
Prêchant le premier d’exemple,
en bon pasteur et modèle du troupeau de Dieu (3,2),
le disciple Simon, l’apôtre Pierre
deviendra, tout simplement : saint Pierre.

Quel itinéraire :
la Galilée, la Samarie, Jérusalem,
avec cette nuit mémorable et terrible,
celle de l’agonie de son Seigneur,
où, voulant marcher, lui aussi, à sa suite,
sur les eaux de la mort,
il prend peur tout à coup, car le vent avait tourné,
une fois encore,
et était devenu contraire (Mt 14,24.30).
Et puis le matin radieux du saint Jour de Pâques.
Le vent fou d’amour, redevenu favorable cette fois,
au plein feu du Jour de Pentecôte (Ac 2,2.47).
Jérusalem encore, Joppé, Césarée Maritime,
Antioche et Rome enfin.
Il sera donc : saint Pierre de Rome.
À l’endroit même de son martyre, on bâtira une église
sous le vocable et à la mémoire de son nom.
Vous donc, comme des pierres vivantes,
prêtez-vous à l’édification d’un édifice spirituel (1 P 2,5).

*

— Saül, Saül, pourquoi me persécutes-tu ?
— Qui donc es-tu, Seigneur ?
— Je suis Jésus que tu persécutes (Ac 9,4-5).
Alors, ce circoncis du huitième jour, de la race d’Israël,
de la tribu de Benjamin, Hébreu, fils d’Hébreu,
quant à la Loi un Pharisien, quant au zèle un persécuteur de l’Église,
quant à la justice que peut donner la Loi,
un homme irréprochable,
se relève (Ph 3,5-6).
Aveuglé de lumière, terrassé en sa chair,
ébranlé en ses certitudes, et se reconnaissant enfin
le premier des pécheurs (1 Tm 1,15) !
Deux ans au désert, Jérusalem, Antioche, Chypre…
La Cilicie, la Galatie, la Lydie, la Mysie, la Macédoine….
Éphèse, Philippes, Thessalonique, Athènes, Corinthe…
Tout le nord du Bassin méditerranéen parcouru
en de multiples voyages missionnaires
et, pour finir, pour lui aussi, la ville de Rome.
Il y mourra également martyr du Christ.

*

Près de la colline vaticane,
à l’emplacement du cirque de Néron,
l’apôtre Pierre est crucifié.
Sur la route d’Ostie, hors des remparts,
l’apôtre Paul est décapité.
Nous fêtons aujourd’hui, frères et sœurs,
la Dédicace de ces deux églises,
dressées au cœur de la capitale de l’Empire,
devenue la ville d’où l’évêque de Rome, le Pape
préside à la charité de toutes les Églises :
la Basilique de Saint-Pierre-de-Rome
et la Basilique de Saint-Paul-hors-les-murs.

Donnés de tout cœur à l’annonce de l’Évangile
voici ces deux hommes que tout aurait pu séparer,
à jamais unis dans le don de leur sang.
De leur sang venant féconder la terre de la ville
la plus païenne du monde,
pour en faire le berceau, après Jérusalem où l’Église est née,
de toute la chrétienté !

*

Frères et sœurs,
louons Pierre et Paul
pour l’exemple inoubliable de leurs vies.
Nous aussi, malgré tant de diversités, d’itinéraires multiples,
nous voici profondément unis
par la même foi en Jésus Christ,
le Sauveur de tous les hommes,
et l’appartenance à son Église universelle
par laquelle il a plu à Dieu de faire passer le salut.
Quelle grâce d’appartenir à cette Jérusalem nouvelle
où tout ensemble fait corps !
Le salut vient des Juifs,
avait dit Jésus à une femme païenne de Samarie.
À présent, avec Pierre et Paul, nous pouvons le redire :
Nous sommes tous fils de Dieu par la foi au Christ Jésus.
Vous tous en effet, baptisés en Christ,
vous avez revêtu le Christ.
Il n’y a plus ni Juif ni Grec, ni esclave ni homme libre,
ni homme ni femme, car tous vous ne faites qu’un
dans le Christ (Ga 3,27-28).
Mais si vous appartenez au Christ,
vous êtes donc de la descendance d’Abraham,
héritiers selon la promesse.
Vraiment les dons et les appels de Dieu
sont sans repentance et ses promesses
de toujours à toujours !

Comme le dit l’oraison de la messe
de cette fête de la Dédicace,
nous pouvons refaire cette prière :
«Garde ton Église, Seigneur,
sous la protection des apôtres Pierre et Paul.
Puisqu’elle reçut par eux,
la première annonce de l’Évangile,
qu’elle en reçoive jusqu’à la fin des temps
la grâce dont elle a besoin pour grandir !»

Saint Pierre et saint Paul de Rome,
priez avec nous ! priez pour nous !

Sant’Ambrogio sulla preghiera (riferimento 1Tm 2,8)

stammattina avevo desiderio di leggere qualcosa di più, così sono andata avanti nella lettura della Liturgia delle ore e, un po’ a caso, mi sono fermata alla XVII settimana del tempo ordinario, lunedì, ed ho trovato questa bella lettura di Sant’Ambrogio sulla preghiera, c’è un solo riferimento a San Paolo ma mi sembra molto bello (1Tm 2,8):

Seconda Lettura
Dal trattato «Caino e Abele» di sant’Ambrogio, vescovo
(Lib. 1, 9. 34. 38-39; CSEL 32, 369. 371-372)

Si deve pregare in modo speciale per tutto il corpo della Chiesa
«Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all’Altissimo i tuoi voti» (Sal 49, 14). Chi promette a Dio e mantiene quello che gli ha promesso, lo loda. Perciò viene privilegiato sugli altri quel samaritano il quale, mondato dalla lebbra per comando del Signore insieme agli altri nove, ritorna a Cristo da solo, magnifica Dio e lo ringrazia. Di esso Gesù affermò: «Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio all’infuori di questo straniero? E gli disse: Alzati e và, la tua fede ti ha salvato!» (Lc 17, 18-19).
Il Signore Gesù ti ha fatto conoscere in modo divino la bontà del Padre che sa concedere cose buone, perché anche tu chieda a lui, che è buono, ciò che è buono. Ha raccomandato di pregare intensamente e frequentemente, non perché la nostra preghiera si prolunghi fino al tedio, ma piuttosto ritorni a scadenze brevi e regolari. Infatti la preghiera troppo prolissa spesso diventa meccanica e d’altra parte l’eccessivo distanziamento porta alla
negligenza.
Quando domandi perdono per te, allora è proprio quello il momento di ricordarti che devi concederlo agli altri. Così l’opera sarà una commendatizia alla tua preghiera. Anche l’Apostolo insegna che si deve pregare senza ira e senza contese perché la preghiera non venga turbata e falsata. Insegna anche che si deve pregare in ogni luogo (cfr. 1 Tm 2, 8), laddove il Salvatore dice: «Entra nella tua camera» (Mt 6, 6). Intendi non una camera delimitata da pareti dove venga chiusa la tua persona, ma la cella che è dentro di te dove sono racchiusi i tuoi pensieri, dove risiedono i tuoi sentimenti. Questa camera della tua preghiera è con te dappertutto, è segreta dovunque ti rechi, e in essa non c’è altro giudice se non Dio solo.
Ti si insegna ancora che si deve pregare in maniera tutta speciale per il popolo, cioè per tutto il corpo, per tutte le membra della tua madre: sta in questo il segno della carità vicendevole. Se, infatti, preghi per te, pregherai soltanto per il tuo interesse. E se i singoli pregano soltanto per se stessi, la grazia è solo in proporzione della preghiera di ognuno, secondo la sua maggiore o minore dignità. Se invece i singoli pregano per tutti, tutti pregano per i singoli e il vantaggio è maggiore. Dunque, per concludere, se preghi soltanto per te, pregherai per te, ma da solo, come abbiamo detto. Se invece preghi per tutti, tutti pregheranno per te. Perché nella totalità ci sei anche tu. La ricompensa è maggiore perché le preghiere dei singoli messe insieme ottengono a ognuno quanto chiede tutto intero il popolo. In questo non vi è alcuna presunzione, ma maggiore umiltà e frutto più abbondante.

La preghiera pastorale in San Paolo, Père Jean Lévêque (traduzione) – n 3

LA PREGHIERA PASTORALE IN SAN PAOLO

di Père Jean Lévêque

(quando ho finito ricontrollo tutto)

IV. LE DOMANDE INDIRIZZATE A DIO

A fianco dei passaggi dove si esperimenta la lode gratuita o l’azione di grazia, vi è una massa impressionante di testi paolini concernenti le richieste presentate a Dio. Non soltanto Paolo non prova alcuna personale allergia nei confronti della preghiera di domanda, ma egli la raccomanda per tutte le intenzioni ai fratelli delle sue comunità.

Proviamo a recuperare su quali cose Paolo mette l’accento nelle sue personali preghiere di domanda, in seguito raggrupperemo gli insegnamenti di preghiera che si trovano (che scivolano, letteralmente) nelle sue lettere.

1. Le domande di Paolo

Paolo non ci dice molto su quello che egli domanda per se stesso. Attraverso una confidenza in 2Cor 12,8 noi sappiamo solamente che una spina è stata messa nella sua carne, un angelo di Satana che lo schiaffeggia, e che questa dura realtà (forse una malattia che ritorna ad intervalli nel tempo [scrive: intermittente]) fa da contrappeso, nella sua vita di apostolo, alle rivelazioni straordinarie delle quali Dio lo ha gratificato: « tre volte – dice Paolo – io ho pregato il Signore di aiutarmi, ma egli mi ha detto: « Ti basta la mia grazia, la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. ». Il Cristo non stima dunque necessario liberare il suo testimone da tutte le insicurezze.

Quando si trova nelle sue missioni, Paolo è ancora più esplicito. Di fronte ad un apostolato difficile e a volte anche pericoloso, molto lontano da avere un atteggiamento puramente passivo o più o meno fatalista, egli fa dei progetti, custodisce dei desideri, e ne parla a Dio. « Notte e giorno – egli scrive in 1Tessalonicesi 3,10ss – chiediamo, con viva insistenza, di poter vedere il vostro volto e completare ciò che ancora manca alla vostra fede. Voglia Dio stesso, Padre nostro e il Signore nostro Gesù dirigere il nostro cammino verso di voi ». Ugualmente ai cristiani di Roma: « Chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. » (Rm 1,10). La preghiera di domanda è, dunque, intimamente legata alla iniziativa missionaria.

Per gli ebrei, i suoi primi fratelli, Paolo esprime un volta un augurio paradossale: « Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. » (Rm 9,3), la stessa preghiera che Paolo dice di nuovo, poi, in forma positiva: « Fratelli il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza » (Rm 10,1) [il professore scrive le parole di Paolo ma non cita il passo, a me sembra proprio quello che ho messo].

Ma le preghiere e gli auguri più numerosi e più ricchi concernono, nelle lettere di Paolo, i fratelli cristiani. In queste Paolo varia all’infinito, le formule e le sue domande a Dio sono, per i pastori cristiani, piene di insegnamenti, perché esse manifestano, in maniera a volte spontanea, a volte più solenne, quel genere di fioritura e di efficacia che l’apostolo Paolo desidera per i cristiani delle sue comunità.

Gli auguri, generalmente corti, sono già rivelatori: Paolo augura ai suoi fratelli tutto quello che costituisce il « clima » della vita in Gesù Cristo: la pace, la gioia, la speranza, la presenza del Signore, sempre portatore della grazia e dell’Agape:

« Il Signore sia con tutti voi » (2Ts 3,16b);

« Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo » (2Ts 3,5)

« Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen. » (Rm 15,32b)

« Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre ed in ogni modo. » (2Ts 3,16a)

E tutti questi doni, nel pensiero di Paolo, hanno già una portata teologale, perché essi sono inseparabili dalla fede e da una comunione vivente con Dio, con Gesù Signore, e con lo Spirito:

« E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene. » (2Ts 2,16)

« Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile. » (2Ts 6,23-24)

« Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per virtù dello Spirito Santo. » (Rm 15, 13).

Nelle domande più sviluppate, Paolo considera molti momenti, o molti livelli, della esistenza cristiana, che si possono raggruppare schematicamente nella maniera seguente:

a. conversione e santificazione,

b. consolidamento (affermissement) e costanza,

b. fruttificazione, abbondanza e completamento,

d. conoscenza, « sopra-conoscenza » (« sur-connaissance », non so se tradurre con un termine teologico diverso, in italiano non rende)

Proviamo a seguire successivamente questi quattro temi principali:

a. conversione e santificazione

(conversion et santification)

Il tema preciso della conversione morale del cristiano appare solo una volta nelle domande di Paolo, in una lettera, nella quale ha dovuto mostrarsi severo, nella 2Cor 13, 7-9: « Noi preghiamo Dio che non facciate alcun male […] Noi preghiamo anche per la vostra perfezione. (il professore scrive: redressement: ripristino,risanamento, sulla BJ: affermissement, che ho già tradotto con consolidamento) ».

Paolo preferisce una formulazione più positiva: « Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, anima e corpo, si conservi irreprensibilmente per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.  » (1Ts 5,23). L’importante, per i discepoli, è che Dio li giudichi degni della sua chiamata (cfr. 2Ts1,11), che possano comportarsi del Signore, per piacergli in tutto (cfr. Col 1,10).

SEGUE…

LITANIA A SAN PAOLO

LITANIA A SAN PAOLO 

sul sito altre preghiere : 

http://www.paoline.it/download/preghiere_san-paolo_alberione_paoline08.pdf

w w w . p a o l i n e . i t 

Preghiere a san Paolo 

Beatissimo Paolo, prega per noi 

Tu, che hai conseguito la misericordia di Dio, prega per noi 

Tu, in cui si è rivelato il Figlio di Dio, prega per noi 

Tu, che fosti vaso di elezione per Cristo, prega per noi 

Tu, che sei stato posto quale predicatore, 

apostolo e dottore delle genti nella verità, prega per noi 

Tu, il cui apostolato fu confermato 

da prodigi portenti, prega per noi 

Tu, che fosti fedelissimo ministro della Chiesa, prega per noi 

Tu, che hai dato ai popoli 

il Vangelo di Cristo la tua vita, prega per noi 

Tu, che portavi i cristiani 

nel tuo cuore nelle tue catene, prega per noi 

Tu, che fosti crocifisso con Cristo, prega per noi 

Tu, in cui viveva e operava Cristo, prega per noi 

Tu, che non potevi venir separato 

dalla carità di Cristo, prega per noi 

Tu, che hai sopportato prigionia e travagli, prega per noi 

Tu, che hai sofferto ferite e pericoli, prega per noi 

Tu che, vivente ancora, 

fosti rapito fino al Paradiso, prega per noi 

Tu, che hai glorificato il tuo ministero, prega per noi 

Tu che, consumata la tua missione, 

aspettasti la corona di gloria prega per noi 

Agnello di Dio, 

che hai convertito Paolo persecutore, usaci misericordia 

Agnello di Dio, 

che hai coronato Paolo apostolo, ascoltaci 

Agnello di Dio, 

che hai glorificato Paolo martire, abbi pietà di noi 

V. Tu sei strumento eletto, o san Paolo apostolo. 

R. Predicatore della verità nel mondo intero. 

Preghiamo – Signore, nostro Dio, che hai scelto l’apostolo Paolo per 

diffondere il tuo Vangelo, fa’ che ogni uomo sia illuminato dalla fede che 

egli annunziò davanti ai re e alle nazioni, e la tua Chiesa si manifesti 

sempre come madre e maestra dei popoli. 

Per Cristo nostro Signore. Amen. 

che conosci 

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