Archive pour la catégorie 'LA PREGHIERA IN SAN PAOLO'

ST. PAUL PRAYER WARRIOR [San Paolo guerriero della preghiera]

http://www.stceciliacalgary.com/reflectionsOnStPaul/StPaul_insert6.htm

ANNO DI SAN PAOLO

ST. PAUL PRAYER WARRIOR

[San Paolo guerriero della preghiera]

(traduzione Google dall’inglese, ho provato, è comprensibile)

Ognuno di noi almeno una volta nella nostra vita ha lottato con la preghiera. Anche gli Apostoli si rivolse a Gesù e disse. « Signore, insegnaci a pregare ». Lc. 11:01 . Gesù risponde con la preghiera che è universale per tutti i cristiani, la preghiera del Signore, o, come noi, come cattolici conosciamo, il Padre Nostro. Come leggiamo attraverso le lettere di St. Paul e dei suoi viaggi missionari registrate negli Atti degli Apostoli vediamo il filo costante della preghiera che attraversa le pagine della Sacra Scrittura. Siamo tutti chiamati alla preghiera. E ‘la linfa vitale del nostro rapporto con Gesù. Senza la preghiera diventiamo spiritualmente impoverito e soggetto alle tentazioni del mondo, la carne e il diavolo. St. Paul ci può insegnare tanto per quanto riguarda la preghiera come la sua vita è stato catturato in Cristo, e quindi tutto quello che faceva e diceva era in risposta a questa profonda relazione con Gesù che è stata alimentata dalla preghiera. Uno dei miei preferiti conti di St. Paul in preghiera può essere trovato in Atti 16: 25 . Paolo e Sila sono stati picchiati e imprigionati in seguito alla liberazione di una giovane donna da uno spirito di divinazione. Leggiamo che, « a mezzanotte, mentre Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio come i loro compagni prigionieri ascoltavano, un forte terremoto ha scosso improvvisamente il posto. » Mettiti in questa situazione e fare la domanda. Avrei, dopo essere stato flagellato e picchiato, gettato in una prigione puzzolente, incatenato da catene, essere lodando Dio con la preghiera, cantavano inni? O dovrei essere pieno di autocommiserazione, la rabbia per essere stato ingiustamente imprigionato o dire: « Dio non ti importa di me? » St. Paul e Sila ci danno un esempio di fede e di fiducia assoluta in Dio, non importa quali siano le circostanze che si trovano dentro il risultato è che non solo sono liberati dal carcere, ma il carceriere e tutta la sua famiglia sono convertiti e battezzati che notte stessa. St. Paul in tutta le sue lettere prega incessantemente e intercede per le Chiese che ha stabilito durante i suoi viaggi missionari. Egli è veramente un guerriero preghiera, un intercessore straordinario. Basta leggere Efesini 3:14-21 . « Ecco perché mi inginocchio davanti al Padre da cui ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, e io prego che egli concederà doni in linea con la ricchezza della sua gloria egli rafforzerà interiormente attraverso il lavoro di. il suo Spirito. maggio Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, e può la carità è la radice e il fondamento della tua vita. Così sarete in grado di cogliere appieno, con tutti i santi, l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo , e l’esperienza questo amore che sorpassa ogni conoscenza, in modo che si può raggiungere la pienezza di Dio stesso. A colui che ora potenza che già opera in noi, può fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen.  » Si inginocchia davanti al Padre pregare non solo con la sua mente e le labbra, ma con tutto il corpo. Egli prega che Dio concederà a noi i doni di cui abbiamo bisogno per servirlo in modo efficace. Egli prega che saremo rafforzati dallo Spirito Santo. Egli prega che saremo fedeli e pieno di amore per l’altro e per conoscere l’amore che Dio ha per ciascuno di noi. Poi, nella gioia alza la sua voce, dando gloria a Dio e concludendo con le Amen. L’affermazione di fede, credo. Durante i restanti mesi di quest’anno dedicate a St. Paul, apriamo nuovamente la Bibbia e preghiera leggiamo queste parole sacre e preghiere di St. Paul in modo che anche noi possiamo essere rafforzati nella fede e crescere nell’amore per Cristo e la sua Chiesa.

Peter Thompson.

St. Paul, prega per noi.

Preghiera a san Paolo

http://www.paoline.org/paoline__italiano_/preghiere/00004763_Preghiera_a_san_Paolo.html

DAL SITO DELLE FIGLIE DI SAN PAOLO

Preghiera a san Paolo

« L’apostolo Paolo bisogna che viva, e significa che viva con la sua scienza, col suo zelo, che viva con il suo spirito. Dobbiamo aspirare a questo:
di risuscitare il suo spirito in noi; di apprendere la sua scienza; di rivivere, di ridestare il suo zelo altissimo di apostolo…
Egli in verità ha saputo penetrare la scienza della carità di Gesù Cristo: in alto, nella sua profondità, nella sua larghezza, nella sua ampiezza… » (FSP34, p. 93).

G. Preghiamo nell’atteggiamento della lode e del rendimento di grazie, nel desiderio di far risuscitare lo spirito di san Paolo in noi… Come Paolo possiamo anche noi vivere la profonda consapevolezza: mi ha scelto, mi ha chiamato per grazia, ha rivelato in me il Figlio, perché lo annunziassi. Invochiamo la luce dello Spirito Santo perché ci doni di penetrare, come Paolo, la scienza della carità di Gesù Cristo.

Canto allo Spirito Santo: Emilie Spiritum tuum (n. 155)
Ascoltiamo l’esperienza diretta dell’apostolo Paolo

L 1 : Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco (Gai 1,13ss).
Rit. Sancte Paule aposlole

L 2: Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (ICor 2,3-4).
Rit. Sancte Panie apostole

L 1: Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitemi dal Vangelo (ICor 9,16-18).
Rit. Sancte Panie apostole

L 2: Abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinchè appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo (2Cor 4,7-10).
Rit: Sancte Panie apostole…

L 1: Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati (Rm 8,35.37).
Rit. Chi ci separerà dalla sua pace, la persecuzione, forse il dolore? Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi.

L 2: lo sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore (Rm 8,38ss).
Rit. Chi ci separerà dalla sua gioia,
chi potrà strapparci il suo perdono? Nessuno al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore.

G. Paolo è stato affascinato da Cristo e ormai per lui c’è un solo tesoro, Cristo stesso. Quando Paolo pensa alla sua esperienza di incontro con Gesù, l’immagine che gli viene in mente è quella di una forza travolgente: « Sono stato conquistato da Gesù Cristo ». La sua conversione è un atto da innamorato, provocato dalla follia dell’amore: lascia le cose più stimate per seguire la persona amata. Dirà al suo discepolo Timoteo:

Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento (ITm 1,12-13).

Inno a San Paolo (dal vespro proprio)

Esalti festante la Chiesa l
a gloria sublime di Paolo
che Dio tramutò da nemico
in docile apostolo suo.

Se prima spirava minacce
agli umili servi di Cristo
amore più intenso ora spira
ghermito dal Cristo risorto.

O sorte stupenda di eletto!
al ciclo rapito in visione
ascolta un arcano linguaggio,
contempla i misteri di Dio.

Spargendo il buon seme del Verbo
edifica chiese ferventi:
in terra sua lettera viva,
in ciclo suo gaudio e corona.

Al mondo smarrito nel buio sono faro di luce i suoi scritti; le tenebre eterne egli sfida finché Verità non trionfi.
A Cristo l’onore e la gloria col Padre e lo Spirito Santo, che in Paolo ha donato alle genti un padre e un maestro di vita. Amen.
Con i sentimenti di Paolo e sentendoci unite a tutte le sorelle che in questi giorni emettono la prima professione o la professione perpetua, rinnoviamo l’offerta della nostra vita.

Tutte: Rinnovazione dei voti (LdP p. 55).

Ant. al Magnificat
Paolo, apostolo del Vangelo e maestro di tutti i popoli, prega per noi Dio che ti ha eletto.
Preghiera conclusiva
Signore, Dio nostro, che nel tuo amore per gli uomini hai scelto e inviato l’apostolo Paolo ad annunciare il vangelo di Gesù Cristo morto e risorto, concedi a noi che lo onoriamo ispiratore e padre, di imitarlo nel portare la Parola che salva agli uomini del nostro tempo. Per Cristo nostro Signore.

Canto finale: Laudate omnes gentes (n. 813).

In Honor of Saint Paul/In Onore di San Paolo

http://catholicism.about.com/od/prayers/qt/Honor_of_Paul.htm

In Honor of Saint Paul

O God of knowledge and giver of wisdom, who bringest to light the hidden things of darkness, and givest the word unto them that preach the gospel with great power, who of Thy goodness didst call Paul, who was sometime a persecutor, to be a chosen vessel, and wast pleased in him, that he should become a chosen apostle and preacher of the gospel of Thy kingdom, O Christ our God. Thee also do we now entreat, O Thou good and that lovest man. Graciously grant unto us and unto all Thy people a mind without wandering and a clear understanding, that we may learn and understand how profitable are Thy holy teachings, which are now come unto us by him; and even as he was made like unto Thee, the leader unto life, so make us to be like unto him in deed and doctrine, that we may glorify Thy holy Name and ever glory in Thy Cross. And Thou art He unto whom we ascribe praise and glory and worship, the Father and the Son and the Holy Ghost, now and ever and unto the ages of all ages. Amen.

traduzione Google:

In onore di San Paolo

O Dio di conoscenza e dà la sapienza, che si rechi alla luce i segreti delle tenebre, e concedi la parola a coloro che predicano il Vangelo con grande potenza, che di tua bontà hai chiamare Paolo, che è stato a volte un persecutore, di essere un scelto nave, e che eri contento di lui, che dovrebbe diventare un apostolo scelto e predicatore del vangelo del tuo regno, o Cristo Dio nostro. Te fare anche ora supplico, o tu che ami il bene e l’uomo. Accoglie sempre con benevolenza a noi ea tutti tuo popolo una mente errante e senza una chiara comprensione, perché possiamo imparare e capire come sono i tuoi insegnamenti redditizio santi, che sono giunto a noi da lui, e anche come è stato fatto come te, il leader a vita, così ci fanno essere come a lui in opere e in dottrina, che noi possiamo glorificare il tuo santo Nome e gloria mai nella tua croce. E Tu sei Colui Cui attribuiamo lode, gloria e adorazione, al Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli di tutte le età. Amen.

PAOLO, APOSTOLO UNIVERSALE (PAPA GIOVANNI XXIII)

dal sito:

http://www.atma-o-jibon.org/italiano6/preghiamo_con_giovanni_xxiii_5.htm

PAPA GIOVANNI XXIII

PAOLO, APOSTOLO UNIVERSALE

Paolo di Tarso,
vaso di elezione per tutte le genti,
che nelle tue infinite
peregrinazioni terrene
hai instancabilmente predicato
il Cristo Crocifisso,
conquistando a lui il mondo,
guarda con paterna predilezione
a questo popolo,
che è rimasto tuo
fin da quando ad esso ti mostrasti.
Tu sei ad esso padre e maestro:
tu lo hai ispirato nelle prove,
lo hai rinvigorito nelle lotte,
lo hai sostenuto con la tua sapienza
e col tuo esempio.
Fa’ che, per tua potente intercessione,
questa isola,
che è Civitas praenobilis,
rimanga sempre la tua eredità.

Memoria Dei (pregare sempre: Luca e Paolo)

 dal sito:

http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=124004

Memoria Dei

Due testi biblici chiedono al cristiano di pregare «sempre», «senza interruzione». Nel Vangelo di Luca Gesù pronuncia una parabola sulla «necessità di pregare sempre, senza stancarsi», e Paolo comanda: «Pregate senza interruzione». Com’è possibile…?

Due testi biblici chiedono al cristiano di pregare «sempre», «senza interruzione». Nel Vangelo di Luca Gesù pronuncia una parabola sulla «necessità di pregare sempre, senza stancarsi» (Luca 18,1), e Paolo comanda: «Pregate senza interruzione» (1 Tessalonicesi 5,17). Com’è possibile? E com’è possibile conciliare questo comando con l’altro che chiede di lavorare (2 Tessalonicesi 3,12) e con l’esempio di Paolo stesso che afferma di lavorare «notte e giorno» (2 Tessalonicesi 3,8)? E com’è possibile pregare mentre si dorme?
Questi interrogativi hanno traversato il cristianesimo antico, soprattutto il monachesimo, ricevendo diversi tentativi di risposta. Da quello radicale ed estremista dei «messaliani» (o «euchiti», «coloro che pregano») i quali, rifiutando assolutamente il lavoro, pretendevano di dedicarsi unicamente alla preghiera, a quello, altrettanto estremista e altrettanto votato all’impossibilità, degli «acemeti» («coloro che non si coricano»), che cercavano di ridurre il più possibile il tempo di sonno per consacrarsi solamente alla preghiera. Altre risposte, più estrinseche, e tipiche del monachesimo cenobita, hanno cercato di moltiplicare le ore di preghiera liturgica e di assicurare, mediante appropriati turni e rotazioni dei monaci del monastero, una continua preghiera liturgica, una laus perennis. Altre risposte hanno battuto la via dell’interiorità, della preghiera ritmata sul battito del cuore, sul ritmo del respiro, sulla ripetizione di un’invocazione rivolta a Dio, fino a giungere alla cosiddetta «preghiera monologica», che cioè ripete instancabilmente una sola parola, per esempio, il nome di Gesù.
Frutto di questa concentrazione dello spirito dell’uomo sul nome del suo Signore, di questa attenzione che vuota il cuore di ogni altro pensiero e lo fa inabitare solamente dal pensiero di Dio, è la cosiddetta mnéme theou, la memoria Dei, il «ricordo di Dio». Espresso soprattutto dall’insegnamento spirituale dello Pseudo-Macario, il ricordo di Dio è un atteggiamento spirituale profondo di unificazione del cuore davanti alla presenza di Dio interiorizzata. È ricordo nel senso di custodia nel cuore, cioè nella mente e nell’intimo della persona, della presenza di Dio così che alla luce di tale presenza venga unificata e integrata nella vita interiore anche la vita esteriore dell’uomo. È ricordo alla cui luce si vive e si ricomprende il presente giudicandolo nella fede. La memoria Dei diviene così la matrice del discernimento che forgia la sapienza spirituale e rende l’uomo capace di vivere ogni atto e ogni parola alla luce del terzo che il credente fa regnare in ogni relazione: Dio. L’uomo spirituale autorevole nasce da questa vivificante memoria.
È memoria che si associa ad amore, carità, zelo, ardore, compunzione, nei confronti di Dio stesso. Dice lo Pseudo-Macario: «Il cristiano deve sempre custodire il ricordo di Dio, perché non deve amare Dio solamente in chiesa ma anche camminando, parlando, mangiando». Questa memoria diviene presenza interiore, dunque preghiera, cioè vita davanti a Dio e nella coscienza di tale presenza. Il credente è così reso «dimora del Signore», come afferma l’apostolo Paolo. Ovvio allora che tale memoria non sia semplicemente un movimento psicologico: in effetti essa è azione dello Spirito santo. Il quarto Vangelo, per cui lo Spirito ha la funzione di «insegnare e ricordare» (Giovanni 14,26), afferma che lo Spirito insegnerà e ricorderà «tutto» ciò che Gesù ha detto e fatto. Lo Spirito appare dunque memoria di totalità. Ma questa totalità non è data dalla somma di gesti compiuti e di parole pronunciate e fissate nella Scrittura, bensì dalla presenza stessa di Gesù. È memoria delle parole e del silenzio di Gesù, del detto e del non detto, del compiuto e del non compiuto, del già e del non ancora, dunque anche di ciò che ancora non vi è stato. Opera dello Spirito, questa memoria è anche profezia. Essa guida a quella consonanza profonda con Cristo, con ciò che sta a monte del suo parlare e del suo agire, che infonde nel credente la capacità di obbedire creativamente all’Evangelo, guidato dallo Spirito che fa abitare in lui il Cristo. Questa memoria Dei cela in sé un’attitudine di riconoscenza e di ringraziamento, di fedeltà e di impegno, di dedizione e di speranza. È memoria che unifica il passato, dà luce e senso al presente e apre all’attesa e alla speranza per il futuro. Capiamo perché Gregorio Sinaita (XIV secolo) abbia potuto affermare che il comando «Ricordati del Signore tuo Dio in ogni tempo» è il più fondamentale di tutti i comandi. È grazie ad esso, infatti, che gli altri possono essere adempiuti.

(L’autore) Enzo Bianchi, Le parole della spiritualità – autore: Enzo Bianchi

Prière à Paul

dal sito:

http://sitecoles.formiris.org/document/des-prieres-a-saint-paul/0/2324

Prière à Paul

Paul, notre guide et fr
ère bien-aimé, obtiens-nous une foi profonde, une espérance ferme, un amour brûlant pour le Seigneur afin que nous puissions dire avec toi :
 »Ce n’est plus moi mais le Christ qui vit en moi ».
Aide-nous
à devenir des apôtres qui servent l’É
glise avec une conscience pure,
des t
émoins de sa grandeur et de sa beauté au milieu des ténè
bres de notre temps.
Avec toi nous louons Dieu, le P
è
re dans les cieux !
 »A lui la gloire, dans l’
Église et le Christ Jésus pour tous les âges et tous les siè
cles ».
(recueilli sur le site prier.be)

Paul, apôtre des Nations

Glorieux Saint Paul, ap
ôtre plein de zèle, martyr par amour du Christ, obtiens-nous une foi profonde, une espérance ferme, un amour brûlant pour le Seigneur afin que nous puissions dire avec toi : « Ce nest plus moi qui vis, cest le Christ qui vit en moi ».
Aide-nous
à devenir des apôtres qui servent l’Église avec une conscience pure, des témoins de sa grandeur et de sa beauté au milieu des ténè
bres de notre temps.
Avec toi, nous louons Dieu notre P
ère : à lui la gloire, dans l’Église et dans le Christ pour tous les siècles et les siè
cles. Amen.
(recueilli sur le site annopaolino)

Quarta Settimana Biblica, Capua – 2008 – Preghiera a San Paolo Apostolo

dal sito:

http://www.diocesidicapua.it/agnena/settimanabiblica/setblibica2008/IVsetbiblica.pdf

Quarta Settimana Biblica – 2008

Preghiera a San Paolo Apostolo

Lungo la via di Damasco la luce di Cristo ti folgorò
e svelò la conoscenza piena
del suo Mistero di amore e di salvezza,
la sua missione nella Chiesa e nel mondo.
Col cuore riconoscente, con la fortezza e l’entusiasmo sempre giovane affrontasti viaggi e pericoli
per predicare Cristo crocifisso,
scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani.
Sopportasti ogni pena e tradimenti,
mai fosti separato dall’ amore di Cristo.
Né tribolazione, né angoscia, né persecuzione, né fame, né nudità, né pericolo, né spada
poterono allontanarti dalla fedeltà
alla vocazione e alla missione. Portasti la Parola di Dio ai pagani,
rivelasti ad essi l’amore infinito di Dio,
che si rivelava in Cristo mediante la redenzione nel suo sangue.
Invocasti per i cristiani unità e concordia, avendo un solo Dio Padre di tutti, al di sopra di tutti ed è presente in tutti.
Il tuo sangue è stato sparso in libagione, giungendo il momento di sciogliere le vele.
Hai combattuto la buona battaglia,
hai terminato la corsa, hai conservato la fede.
Hai atteso la corona di giustizia che il Signore ti ha donato. Ti segue ancora ora, come nei tempi antichi,
una schiera numerosa di martiri e di santi,
nella sequela di Cristo che continua ancora
nella fedeltà e nell’ amore presso il trono di Dio
a cantare all’ Agnello senza macchia
l’inno di lode e di ringraziamento per l’eternità. Amen.

+ Bruno Schettino
Arcivescovo di Capua

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