questo racconto l’ho scritto per il mio Blog « Diario », però dato che si tratta di San Paolo lo posto anche qui, così come l’ho già scritto;
ieri ho sognato e nel sogno ho visto scritto: « benedite e non maledite », in maniera chiara, più volte, ho capito che era un passo di San Paolo, l’ho capito nel sogno, poi svegliata ho cercato nella Lettera agli Efesini – cioè ho pensato che fosse da quella lettera – invece era dalla Lettera ai Romani (Rm 12,14), comunque era lui: San Paolo; come altre volte nella vita, lui, l’Apostolo; a me si presenta così, improvvisamente, inaspettatamente, dicendomi e ripetendomi qualcosa; mi sono domandata se era un rimprovero per cose che, forse, non ho perdonato, ma poi, ora, mi sembra proprio un invito a benedire, benedire quando le cose non mi piacciono – le persone che mi hanno fatto del male e tanto, le ho già perdonate, perlomeno fino a che il Signore non mi aiuterà a farlo più perfettamente – benedire quando l’ultima cosa da fare ti sembra di benedire, benedire per tutte le piccole vicende quotidiane, benedire per un bella passeggiata, ma anche quando vado al supermercato a fare un po’ di spesa, oggi c’era tantissima gente e qualcuno aveva voglia di litigare, ma forse – oggi fa caldo – alla fine non se ne è fatto niente perché non c’era la voglia, benedire se c’è afa, come oggi, benedire se piove, benedire se, al computer, posso scrivere delle cose belle e anche delle cose sceme, benedire la vita così come il Signore me l’ha data, donata, con le piccole e grandi fatiche, con le piccole e grandi gioie, per un santino che ho ritrovato e che avevo perduto – si tratta di una bella immagine della Madonna del segno – se trovo un’immagine simile su internet la posto;
e anche, credo, perdonare me stessa, non giustificare, è Dio che giustifica, ma perdonare, ossia lasciare che Dio perdoni e giustifichi, noi, io, vorrei mettermi a posto con la vita, fare le cose bene, non ci si riesce, qualche cosa, piccola o grande, spesso va storta, si fanno delle cose, magari neanche cattive, ma un po’ senza…non so…senza niente; lasciare che Dio giustifichi, perdoni, salvi;
forse mi piace internet perché è un po’ così come me, un misto di cose cattive, di cose stupide e di cose belle ed irripetibili; sono qui, e vicino a me vi sono tutte le mie cose, un po’ la mia vita, che qualche volta dà gioia e qualche volta fa male; certo non più in attesa di cose grandi, non le desidero più, di mega-avvenimenti, di mega-manifestazioni, sono contenta se in chiesa, alla messa, me ne sto in mezzo agli altri e mi sento piccola, nella splendida Basilica di San Clemente con tanta storia, sono contenta di stare qui, al mio angoletto, e potermi leggere con comodo le catechesi del Papa, le Lettere di Paolo, di cercarmi qualche bella immagine da mettere sullo sfondo del computer, di imparare sempre qualcosa di nuovo, di lingua francese per esempio, perché sto traducendo uno scritto sulla preghiera in San Paolo, di sentirmi discepola di questo grande e caro Papa Benedetto, e, spero, discepola e figlia di San Paolo perché, almeno lui, è stato lui per primo a venirmi incontro e, così mi insegna che Dio per primo apre la porta del mistero per venire incontro a noi, per venire nella nostra casa;