Archive pour la catégorie '1. con te Paolo, un cammino meraviglioso'

PENSIERI E RIFLESSIONI MIE, ANCHE L’ALTRO IERI…

OGNI TANTO HO DESIDERIO DI « RACCONTARE », « SPIEGARE », QUALCOSA SU QUELLO CHE STUDIO SU PAOLO, IL MIO AMORE PER LUI, SOPRATTUTTO IL SUO AMORE PER ME, GRANDE, CONSIDERANDO CHE MAI MI SAREI ASPETTATA DI ESSERE AMATA VERAMENTE DA QUALCUNO NEL CIELO OLTRE DIO, IN UN MOMENTO IN CUI MI SONO SENTITA ABBANDONATA DA DIO NEL PASSATO PER ME C’È STATO PAOLO; ANCHE IN QUESTI GIORNI, ANCHE L’ALTRO IERI, IN UN PERIODO DI SOFFERENZA SORPATTUTTO FISICA, MI HA COME FERMATO, MI HA FERMATA, ERO ANDATA AL PARCO DEL COLLE OPPIO A FARE UNA PASSEGGIATA, È AD UN QUARTO D’ORA DA CASA MIA, SONO USCITA DAL CANCELLO E MI SONO FERMATA UN ATTIMO, PAOLO ERA PRESENTE DENTRO DI ME, NON CI SIAMO DETTI NIENTE, NON HO L’HO PREGATO, ERA SUFFICIENTE COSÌ, UN PENSIERO E BASTA, MA QUALSIASI COSA RIGUARDA PAOLO PER ME È UN MOMENTO IRRIPETIBILE E DI PROFONDA VERITÀ, DI CONSENSO A DIO, DI FELICITÀ OLTRE L’ALLEGRIA, DI PIENEZZA CHE VA OLTRE IL DOLORE; ATTRAVERSO PAOLO GESÙ TRASPARE, ANZI È COME VISIBILE E RICONOSCIBILE AI MIEI OCCHI, MORTALI,

VI TESTIMONIO L’AMORE DI PAOLO

 Gabriella

SU PAOLO C’È TANTO LAVORO DA FARE E TANTO DA RIFLETTERE E DA CONVERTIRSI…

non è semplice « lavorare » su un Blog dedicato a San Paolo, non solo c’è tanto materiale – ho dei testi molto belli in francese ancora da tradurre; PDF da passare a word,  sono in arretrato da lunedì 26 per la liturgia del giorno, domani vedo di farla per non arrivare a domenica – ma, anche, vedo per l’esperienza che sto facendo, che passo spesso da uno stato d’animo all’altro, ossia non si rimane mai indifferenti; a volte sono piena di pace, a volte mi sento impotente di fronte a tanto lavoro; non si sa da che parte cominciare, come andare avanti, se va bene quello che si fa ecc; poi, spesso accade che sento come un tremito, qualcosa che mi fa stare male, mi vedo in tutta la mia poca fede, poco amore, poco…di tutto e, domandare, pregare, anche questo è difficile, è vero che « non sappiamo che cosa sia conveniente domandare », anche chiedere, come ho fatto, un pezzettino solo, del cuore di Paolo sembra troppo, quasi sembra che sia meglio tacere e far parlare l’Apostolo, ascoltarlo, mettere in pratica, non lo so…è un lavoro straordinario, bello e sofferto insieme quello che sto facendo;

PER IL 25 GENNAIO, FESTA DELLA CONVERSIONE DI SAN PAOLO …

CONSIDERARE LA SUA FEDELTÀ A DIO, IL SUO AMORE, LA SUA SPERANZA IN CRISTO GESÙ,

articoletto scritto da me per partecipare con voi questa festa

Domenica 25 è la festa della conversione di San Paolo, mi sto domandando in questi giorni come mi trovo davanti a questa celebrazione, questa « memoria »; so che non posso fare molte cose, ho l’artrosi, non posso andare alla Basilica di San Paolo, almeno fino a primavera, ma forse, questa non è la cosa più importante per me;
quello che mi sembra bello, allora, è considerare, e vivere come un pellegrinaggio, l’esperienza di Paolo: la sua fedeltà a Dio, il suo amore, la sua speranza in Cristo Gesù – mentalmente ho cercato di sintetizzare la mia esperienza, nel senso anche di sequela di Dio con San Paolo e, senza che lo volessi, ho messo insieme le tre virtù – considerare, ossia, questo « essere » di Dio, e per noi, dell’Apostolo, ed in lui in Cristo, e con Cristo, in Dio;
su cosa ancora posso riflettere, che cosa pensare di, e con, San Paolo?
La sua vita donata a Dio;
La sua venuta nella storia che si protrae, come un memoriale, per tutti i tempi, e nella Chiesa, come presenza, nel « memoriale » sacramentare;
Il suo stare con noi « figli di adozione », Paolo, maestro e fratello, ci dona la sua predicazione, la sua passione, La sua sofferenza, il suo amore, rispettoso e tenero, come fratelli-figli nella fede;
Il suo amore appassionato verso i fratelli « secondo la carne », il suo sguardo rivolto ad ogni uomo, come al macedone che, nel sogno, gli chiede aiuto;
Nella sua umile persona si raccoglie l’anelito verso l’Universo, la santità della « Benedizione a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo », la redenzione operata per noi, « con ogni sapienza ed intelligenza », nella speranza certa che in Cristo si ricapitolano tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra;

anche se non è possibile per me fare quello che vorrei nel Signore, faccio quello che posso e, più che muovermi, mi soffermo a chiedo a Dio di poter offrire – di nuovo e sempre – la mia vita a lui e per i fratelli, nella fedeltà, nell’amore, nella speranza, ed avere almeno una piccola parte di quell’amore che ha riempito il cuore e la vita di San Paolo,

scrivo questo articoletto con molta emozione, come sempre quando penso all’Apostolo,

siate lieti nel Signore sempre,

 Gabriella

23 gennaio 2009

San Paolo mi sta insegnando…

Non c’è giorno che la parola di San Paolo non mi trasformi il cuore, molti pensieri, riflessioni e preghiere, ma frammentate durante la giornata, è difficile parlarne; 

c’è una frase di Paolo mi ritorna in questi giorni: “Ti basti la mia grazie” (2Cor 12)mentre pregava che Dio gli togliesse la spina dalla carne; due pensieri, che Dio lo ha esaudito, non che non lo ha esaudito, ossia, stare nel Signore vuole dire riconoscere la sua grandezza, la sua paternità, il suo essere tanto più grande “onnipotente, onnisciente”, il Signore, secondo me, invita San Paolo a riconoscere la sua superiore grandezza, a farsi piccolo, fiducioso, a rimanere in lui; 

un po’ sulla stessa linea, questa frase mi ha ricordato la risposta di Dio alle domande di Giobbe, in modo diverso anche a Giobbe Dio ricorda la sua grandezza, la sua superiore scienza, spesso si interpreta questo libro come se Dio non avesse risposto, per me ha risposto, ossia gli ha detto: “abbi fiducia in me, oltre quello che puoi comprendere”; infine Gesù con la sua venuta non ci ha detto: “abbiate fiducia in me”? nella sua Croce, nell’assurdità di quella croce, come l’amore supremo, comunque incomprensibile di Dio; 

io credo che San Paolo mi sta insegnando a fare domande invece che a chiedere risposte, come chiedere a Dio; non spiegazioni, non cose per me o su di me, ma la scienza di Dio, la sua conoscenza, il suo amore, e allora tutto quello che mi passa intorno, quello che vivo, diventa l’amore di Dio per me; non so se mi sono spiegata bene: ossia pensare Dio, amare Dio, non guardare alla mia persona, ma alla persona di Dio, non alle mie croci, ma alle sua Croce,  non alla mia piccola capacità di amare, ma al suo amore fedele e infinito; 

NOTIZIE SULLA « LITURGIA DEL GIORNO »

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HO PENSATO DI METTERE LA MESSA DEL GIORNO, DAL SITO FRANCESE EAQ, RIMANE LA LETTURA SEPARATA DELLA LITURGIA DELLE ORE;

QUESTO È QUELLO CHE AVEVO SCRITTO IN QUESTA PAGINA CHE HO CAMBIATO OGGI, 3 NOVEMBRE 2008:

LETTURA DALLA LITURGIA DELLE ORE, DALLA MESSA DEL GIORNO, QUANDO C’È UN PASSO DELL’APOSTOLO O IN RIFERIMENTO A LUI – EPISTOLE E ATTI – BREVE COMMENTO INIZIALE AL PERIODO LITURGICO, UTILIZZO IL TESTO LITURGICO DELLA BIBBIA; FACCIO QUELLO CHE POSSO, PIANO PIANO IMPARO ANCHE IO;

LINK ALLA PAGINA:

http://lapaginadisanpaolo.unblog.fr/tag/leture-di-san-paolo-nella-oliturgia-del-giorno/

LETTURE DELLA MESSA DEL GIORNO (ANCHE) DAL MIO BLOG: « IN CAMMINO VERSO GESÙ CRISTO:

http://incamminoverso.unblog.fr/

SITI LITURGICI :

MARANATHA

MESSA DEL GIORNO, LITURGIA DELLE ORE, TESTI LITURGICI;

http://www.maranatha.it/

LA CHIESA

MESSA DEL GIORNO, I SANTI, OMELIE;

http://www.lachiesa.it/

CALENDARIO LITURGICO 2008 – LINK AL SITO:

http://www.pddm.it/vita/vita_08/calendario_2008.htm

COLLEGAMENTO ALLA CATEGORIA: LITURGIA TESTI:

http://lapaginadisanpaolo.unblog.fr/tag/liturgia/

D’ORA IN POI PER LA LITURGIA DEL GIORNO POSTO UN GIORNO PER VOLTA, SEPARATAMENTE, IL MOTIVO È CHE IN QUESTO MODO POSSO METTERE ANCHE LA CATEGORIA APPOSITA PER L’UFFICIO DELLE LETTURE, OSSIA, PER ESEMPIO, IN QUESTI GIORNI C’È IL « DISCORSO AI PASTORI » DI SANT’AGOSTINO, SE METTO I GIORNI SEPARATAMENTE POSSO METTERE ANCHE LA CATEGORIA: PADRI DELLA CHIESA E IN PARTICOLARE SANT’AGOSTINO, O PER ALTRI AUTORI ALTRA CATEGORIA, ALTRIMENTI MI SEMBRA CHE QUESTE LETTURE VADANO UN PO’ PERDUTE, IL LINK NATURALMENTE RIMANE LO STESSO, 17.9.2008;

quanto immenso ed emozionante è questo incontro con San Paolo!

Sempre di più mi accorgo di quanto superiore a me, di quanto immenso ed emozionante è questo incontro con San Paolo; mi accorgo che non ho tutto il materiale a disposizione, che forse nessuno ha tutto il materiale a disposizione, che non riesco a seguire neppure quelle poche cose che ho progettato, che rimango indietro con la liturgia, con i discorsi di Papa Giovanni Paolo II (non sono riuscita, neppure a fare l’elenco di quelli che ho messo); che vorrei seguire la liturgia, Sant’Agostino e San Crisostomo – almeno -, che ci sono molti commenti esegetici di grande valore in francese che posso tradurre ed ho il permesso dei docenti francesi e tanto altro, che in realtà non riesco mai quantificare;

è vero, soprattutto, che mi trovo di fronte a “qualcuno” che, se lo segui, ti trascina oltre la vita del quotidiano, e di più, oltre anche la fede di tutti i giorni, verso un credo, un sì, che, per me, ha tutt’altra forma di qualsiasi sì che posso avere detto a Dio; è un sì che prende non solo tutta la persona, ma quello che della persona, il nostro essere, che non conosciamo; un po’ come dice Sant’Agostino: Dio è più profondo di noi stessi;

ed accetto l’impotenza, l’incapacità, la stanchezza, e tutto questo è bello, è diventato bello: sentirsi fragili ti fa conoscere meglio e, spero, sempre di più: Dio; San Paolo in 2Cor 7ss scrive “perciò noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta…”, se lui ha detto così che cosa posso dire io, tanto di meno; eppure è bello, sì è bello;

questa avventura diventa per me, ogni giorno di più, un tempo forte di conversione, un tempo nel quale si impara a sentirsi fragili creature amate da Dio come figli, si impara quanto è bella l’umiltà, l’abbandonarsi alla volontà di Dio completamente, anche e soprattutto quando i fatti della vita non si comprendono e ti fanno soffrire, Dio è più grande;

scrivo quello che sento, che penso, che desidero con tutto il cuore; ma sono qui, davanti al computer con tanta fragilità, con tanti errori, che faccio? Si continua, continuo, accettando così….accettandomi così, come sono;

A SANT’AGOSTINO IL 28 AGOSTO – IL CANTO CON LE PAROLE DEL SANTO MI È RIMASTO DENTRO ED ANCORA OGGI LO CANTO QUASI SENZA ACCORGERMENE

 

Vi vorrei raccontare, perchè le emozioni della vita raggiungono anche i lavori che si fanno, ed alcune emozioni stanno, in un certo senso, raggiungendo anche questo…lavoretto…sul Blog, su San Paolo;

Le celebrazioni per Santa Monica e Sant’Agostino – memoria entrambe per la liturgia, rispettivamente festa e solennità per gli agostiniani – nella Chiesa di Sant’Agostino sono state bellissime, io ci vado…almeno… da vent’anni e sono sempre più belle e commoventi;

la Chiesa era pienissima per Santa Monica ed era straboccante di fedeli per Sant’Agostino, sicuramente non tutti agostiniani, ne’ tutti della parrocchia, perché la Chiesa è parrocchia; mi soffermo sulla clebrazione per la solennità di Sant’Agostino;

non c’è molto da dire dal punto di vista del racconto, sapete come è la celebrazione di una solennità, quello che è, in un certo modo, differente, è che per Sant’Agostino tutta l’assemblea si commuove veramente, come per uno che veramente e materialmente hai conosciuto ed amato;

i Padri agostiniani hanno composto – qualcuno di loro non so chi – oramai da molti anni perché io lo ricordo da sempre, da quando ci vado, un canto sulle parole di Sant’Agostino, buona parte tratte dal libro X, capitolo VII con l’aggiunta di passi tratti da altri libri; è un canto semplice, le parole di Sant’Agostino;

avevamo cantato tutti gli altri canti con l’organo, per questo canto abbiamo seguito un cantore e cantato a cappella; istintivamente, forse portati dal cantore, agostiniano, abbiamo cantato più lentamente del normale, molto dolcemente, durante il canto, cantato da tutta la chiesa pienissima, si sentiva che quasi si spezzava la voce in gola per la commozione; è sempre stato così da quando ci vado, ed io non piango facilmente neppure ai funerali, era commozione di poter ripetere quelle parole, di cantare l’amore per Dio e la stessa commozione di Sant’Agostino; è qualche cosa di indescrivibile;

queste parole, ancora oggi che è il 4 settembre, continuano a rimanermi nella mente e nel cuore e mi verrebbe di cantarle ad alta voce, comincio a cantare dentro di me senza accorgermene;

per questo Blog su San Paolo, non dico che cambia qualcosa, però mi viene in mente che, forse senza ben rendermene ben conto, sto prendendo almeno in parte la direzione dell’ interpretazione di San Paolo di Sant’Agostino, c’è in loro una comunanza di fede, nella conversione, nella passione, nell’amore; io qualche volta scegliendo dei testi, letture, interpretazioni, commenti su San Paolo, sto come rifiutando ciò che è troppo, come posso dire, arido: esegesi senza teologia per esempio, anche i migliori biblisti fanno un po’ di teologia biblica dopo l’esegesi, alcuni no, ed io non li scelgo; quello che posso fare, nel mare di documenti di tutti i generi su San Paolo è di scegliere, sì, gli autori più autorevoli, ma anche, di proporre quelli che, anche senza dirlo esplicitamente, amano San Paolo;

scrivo il testo del capitolo XXVII del libro X delle Confessioni, dal quale è preso quasi tutto il canto, copio dal libro che ho a casa, forse la traduzione in italiano moderno è stata migliorata nel tempo, ma io ho anche il testo latino e corrisponde perfettamente:

« Tardi ti ho amato, o bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato! Ecco, tu eri dentro me, io stavo a l di fuori, e qui ti cercavo, e deforme quale ero, mi buttavo su queste cose belle che tu hai creato. Tu eri meco, ed io non ero teco, tenuto lontano da Te proprio da quelle creature che non esisterebbero se non fossero in te. Mi chiamasti, gridasti, e vincesti la mia sordità; folgorasti il tuo splendore e mettesti in fuga la mia cecità; esalasti il tuo porfumo, lo aspirai ed anelo a te; ti degustai (gustavi in latino, esattamente), ed ora ho fame e sete; mi toccasti, ed ora brucio di desiderio per la tua pace. »

metto la categoria Sant’Agostino in maiuscolo e metto il link al sito di Sant’Agostino, c’è l’ « opera omnia »;

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