IL RISCATTO DELLE EMOZIONI DELL’UOMO REDENTO – OPERA DELLO SPIRITO SANTO
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IL RISCATTO DELLE EMOZIONI DELL’UOMO REDENTO – OPERA DELLO SPIRITO SANTO
(sito Evangelico)
Inviato da alex il Lun, 24/08/2015
TOZER A.W.
Spirito Santo
Un’altra qualità del Fuoco che abita in noi è l’emozione. Questa espressione deve essere compresa alla luce di ciò che è stato detto avanti intorno alla imperscrutabilità di Dio. Ciò che Dio è nella sua essenza non può essere scoperto e non può essere espresso con un linguaggio umano, ma quelle qualità di Dio che si possono considerare razionali, e che perciò possono essere ricevute dall’intelletto, sono state liberamente espresse nelle Sacre Scritture. Queste non ci dicono ciò che Dio è, ma ciò a cui Egli assomiglia, e la somma di queste qualità costituisce un quadro ideale dell’Essere Divino visto come in lontananza ed attraverso ad un vetro iannebbiato.
Ora la Bibbia ci insegna che in Dio vi è qualche cosa di simile all’emozione. Egli prova qualche cosa che assomiglia al nostro amore, qualche cosa che assomiglia al nostro dolore ed alla nostra gioia. E non dobbiamo avere timore di proseguire in questa concezione di ciò a cui Dio assomiglia. La fede potrebbe facilmente dedurre che dato che noi siamo stati creati a Sua immagine, Egli dovrebbe avere qualità simili alle nostre. Ma tale deduzione, anche se può soddisfare la nostra mente, non è la base della nostra fede.
Dio ha detto certe cose intorno a se stesso, e queste forniscono tutte le basi di cui noi abbiamo bisogno.
« L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell’amor suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia » ( Sofonia 3. 17).
Questo è solo un versetto fra i mille che ci serve a formare il quadro razionale di ciò a cui Dio è simile; esso afferma che Dio prova qualche cosa somigliante al nostro amore e alla nostra gioia e che ciò che Egli sente lo spinge ad agire in maniera assai vicina a quella in cui agiremmo noi in simili circostanze. Egli si rallegra di coloro che ama con gioia e con canti. Questa è un’emozione collocata sul piano più elevato possibile, perchè sgorga dal cuore stesso di Do.Il sentimento, quindi, non è un figlio degenere dell incredulità, quale viene spesso dipinto da alcuni che insegnano la Bibbia. La nostra capacità di provare dei
sentimenti è uno dei contrassegni della nostra origine divina. Non dobbiamo vergognarci nè delle nostre lacrime nè del nostro riso. Il cristiano stoico che ha soffocato i suoi sentimenti è uomo solo per due terzi: una terza parte assai importante è stata ripudiata.
I sentimenti santi ebbero sempre una parte molto importante nella vita del nostro Signore. Per la letizia che gli era posta innanzi » sofferse la croce e sopporto il vituperio ». Egli si descrive in atto di esclamare: « Rallegratevi meco, poichè ho ritrovato la mia pecora che era perduta ». Nella notte della Sua agonia Egli « cantò un inno » prima uscire per recarsi al Monte degli Ulivi. Dopo la resurrezione Egli canta in mezzo ai Suoi fratelli (Salmo 22.22) nell assemblea. E se il Cantico dei Cantici si riferisce a Cristo (come la maggioranza dei cristiani crede) come possiamo fare a meno di sentire il suono della Sua gioia mentre
porta la Sua sposa a casa alla fine della notte e dopo che le tenebre si sono dissipate?
Una delle più grandi calamità che il peccato ci ha procurate è la degradazione delle nostre normali emozioni. Ridiamo di cose che non sono buffe; ci compiacciamo di atti che sono contrari alla nostra dignità umana; e ci rallegriamo di oggetti che non
dovrebbero avere alcun posto nelle nostre affezioni. L’obiezione ai « piaceri del peccato » che ha sempre caratterizzato i veri santi, è in fondo semplicemente una protesta contro la degradazione delle nostre emozioni di uomini. Ad esempio, il fatto che il giuoco possa assorbire gli interessi di uomini fatti ad immagine di Dio, è sembrato una orribile perversione delle nobili possibilità dell’uomo; che lalcool debba essere necessario per stimolare i sentimenti del piacere è stato considerato una specie di prostituzione: che gli uomm1 debbano volgersi ad un teatro costruito dall’uomo per trovarvi godimento è sembrato un affronto a Dio che ci ha posti al centro dell’universo con il compito di rappresentarvi la più alta opera drammatica.
I piaceri artificiali del mondo sono tutti la dimostrazione che la razza umana ha in gran parte perduto la capacità di godere i veri piaceri della vita ed è forzata a sostituirli con gioie false e spesso degradanti.
L’opera dello Spirito Santo, fra laltro, consiste nel riscattare le emozioni dell’uomo redento, nel rimettere le corde alla sua arpa e nel riaprire le fonti della gioia santa che sono state occluse dal peccato.
E che Egli compie questa opera ne rendono unanime testimonianza tutti i santi. Questo é perfettamente coerente con tutta la condotta tenuta da Dio nella Sua creazione. Il piacere puro è una parte della vita, una parte tanto importante che è difficile vedere come la vita umana potrebbe essere giustificata se dovesse essere vuota di sentimenti piacevoli.
Lo Spirito Santo colloca un’arpa eolia alla finestra della nostra anima, affinchè i venti del cielo la possano far vibrare in una dolce melodia, capace di accompagnare armoniosamente i compiti umili ai quali potremo essere chiamati. L’amore spirituale di Cristo farà risuonare continuamente la Sua musica nei nostri cuori e ci darà la possibilità di rallegrarci anche nei nostri dolori.
Tratto dal libro:
La conquista divina di A.W. Tozer
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