LA NASCITA DELLA MONARCHIA EBRAICA
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LA NASCITA DELLA MONARCHIA EBRAICA
Scuola della Parola 6.2
di Don Gianni Carozza
A fare da ponte tra l’epoca dei giudici e quella dei re e` la figura maestosa di Samuele, uno dei grandi protagonisti della storia biblica. Ce lo raccontano i due libri che portano il suo nome. Nell’ originale ebraico i due libri sono uniti in uno solo; fu la versione greca dei LXX a dividerli in due rotoli forse per ragioni pratiche di lettura. La stessa versione li abbina ai due Libri dei Re e compone un’unica storia in quattro libri intitolata «Libri dei regni», come appare nella versione latina detta Volgata che titola il tutto in 4 Libri dei re. In essi si narra la storia dei re di Giuda e di Israele.
La storia di questi libri e` lunga e complicata. Lo indicano i doppioni dei racconti, le disuguaglianze di stile, lo spazio di tempo che abbraccia circa 130 anni di storia. Forse al tempo di Salomone furono raccolte le prime tradizioni orali e i racconti dei circoli profetici. Il 1° Libro delle Cronache vi fa cenno quando dice: «Le gesta del re Davide, dalle prime alle ultime, sono descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel libro del veggente Gad, con tutta la storia del suo regno, della sua potenza e di quanto in quei tempi accadde a lui, a Israele e a tutti i regni del mondo» (1 Cr 29,29). A questi documenti furono aggiunte le cronache dell’archivio di corte di Gerusalemme. La redazione finale vide la luce dopo la caduta del regno del Nord (721), al tempo di Giosia (640-609), quando tutta la storia precedente fu giudicata, secondo il criterio morale del Deuteronomio, sulla fedelta` o infedelta` all’Alleanza con Dio.
Il valore storico dei libri va valutato tenendo conto da una parte dello stile laudatorio della letteratura aulica dell’oriente antico, e dall’altra tenendo presente il correttivo dell’obbiettivita` di cronaca e di giudizio morale propria degli ebrei. Questi non hanno fatto sconti ai loro sovrani, li hanno giudicati sempre con severita` senza piaggerie e servilismi. L’aderenza storica riguardante l’ambiente, le persone, le istituzioni trovano poi conferma dalle scoperte archeologiche. L’ambiente descritto e` quello dei secoli 12° e 10° (dal 1100 al 970 a. C.), quello degli inizi dell’eta` del ferro, quando i grandi imperi di Mesopotamia e d’Egitto si erano ripiegati su se stessi; l’Egitto era impegnato a fermare l’invasione dei popoli del Mare; i regni mesopotamici erano divisi e sotto la pressione dell’invasione degli Hittiti, che scendevano dalla Turchia. L’impero Assiro fu inattivo fino al sec 9°, quando inizio` a risvegliarsi con Salmanassar III (858-824). In questo letargo internazionale Israele ebbe il suo spazio di indipendenza e di liberta` che gli consenti` di prosperare.
Fu in questo clima di sicurezza internazionale che nacque l’idea della monarchia come esigenza di unita` nazionale sull’esempio delle nazioni vicine. Capo spirituale politico era allora Samuele, nato da popolani molto religiosi, Elkana e Anna, che, dopo averlo impetrato come un dono di Dio, lo offrirono quale oblato al tempio di Silo dove officiava il Sommo Sacerdote Eli. Il primo libro di Samuele inizia proprio con la sua storia: la nascita implorata da sua madre Anna con calde lacrime da Dio, l’assicurazione di Eli, la nascita e l’offerta del bambino a Dio per il servizio del tempio (1Sam 1,1-28). In quell’occasione, Anna, sua madre, compose un bellissimo canto, al quale si ispirera`, dopo mille anni »il Magnificat » di Maria (1Sam 2,1-10). Qui a Silo il ragazzo ricevette la chiamata a profeta direttamente da Dio durante la notte: «Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamo` come le altre (tre) vo »lStea:muele, Samuele ». Samuele rispose subito: Parla, perche´ il tuo servo ti ascolta ». Allora il Signore disse a Samuele: »Ecco io sto per fare in Israele una cosa che risuonera` negli orecchi di chiunque l’udra`. In quel giorno io compiro` contro Eli quanto ho pronunciato» (1Sam 3,10-12). Dopo la morte di Eli egli divenne sacerdote e giudice in Silo: «Samuele crebbe e il Signore fu con lui, ne´ lascio` andare a vuoto una sola delle sue parole. Percio` tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. Il Signore continuo` ad apparire a Silo, perche´ il Signore si rivelava a Samuele a Silo con la sua parola» (1Sam 3,19-21).
Intanto imperversava la guerra tra Israele e i Filistei con alterne vicende. Gli ebrei si convinsero di aver bisogno di un re che riunisse la nazione e combattesse per essa. «Si radunarono allora tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli». Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perche´ avevano detto: «Dacci un re che sia nostro giudice». Percio` Samuele prego` il Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perche´ non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me , perche´ io non regni piu` su di loro. Come hanno fatto dal giorno in cui li ho fatti salire dall’Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri de`i, cosi` stanno facendo anche a te. Ascolta pure la loro richiesta, pero` ammoniscili chiaramente e annuncia loro il diritto del re che regnera` su di loro» (1Sam 8,4-9).
Resto` sempre in Samuele e nei circoli profetici una corrente antimonarchica per ragioni religiose: sembrava loro che il re usurpasse le prerogative regali di Dio e portasse il popolo lontano da Lui. Cio` accadde spesso nella storia d’Israele. Prima che l’istituzione monarchica divenisse ereditaria era Dio stesso a scegliere direttamente il re come suo rappresentante e strumento del suo governo. Cosi` fece con Saul e con Davide. Fu Samuele a trovare Saul, un contadino allevatore di asini, robusto e forte; lo unse re in privato e poi lo presento` cosi` alla grande adunata di tribu` a Mispa:« Samuele convoco` il popolo davanti a Dio a Mispa e disse agli Israeliti: »Dice il Signore, Dio d’Israele: Io ho fatto salire Israele dall’Egitto e l’ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi affliggevano. Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le tribolazioni. E gli avete detto: “Costituisci un re sopra di noi!”. Ora mettetevi davanti a Dio distinti per tribu` e per casati». Samuele fece accostare ogni tribu` d’Israele e fu sorteggiata la tribu` di Beniamino. Fece poi accostare la tribu` di Beniamino distinta per casati e fu sorteggiato il casato di Matri` e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo, ma non lo si trovo`. Era nascosto in mezzo ai bagagli. Corsero a prenderlo di la` ed egli si colloco` in mezzo al popolo: sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. Samuele disse a tutto il popolo: «Vedete dunque chi il Signore ha eletto, perche´ non c’e` nessuno in tutto il popolo come lui». Tutto il popolo proruppe in un grido: «Viva il re !». Samuele espose a tutto il popolo il diritto del regno e lo scrisse in un libro, che deposito` davanti al Signore» (1Sam 10,17-25).
Questa storia di elezione, ancora primitiva, tradisce l’antichita` del racconto. Spesso per conoscere la volonta` di Dio si tiravano le sorti. Il Sommo sacerdote ebreo teneva nella borsa appesa al petto due pietre di diverso colore per il sorteggio, chiamate con nomi misteriosi: Urim e Tummim (Es 28,30). Si vede chiaramente che Samuele presenta un re a malincuore, egli e` contrario alla monarchia e ne rivela il perche´. Comunque non vuole esser piu` rigido di Dio e si adatta all’elezione di Saul. Stabilisce pero` con chiarezza in un documento scritto costituzionale per la monarchia che pose accanto all’arca come cosa sacra e inviolabile. L’incoronazione ufficiale avvenne a Galgala, il santuario inaugurato da Giosue` nella valle del Giordano (Gs 4,19-24).
Le storie di Saul e di Davide si intrecciano
Saul fu un re valoroso «combatte´ contro tutti i nemici all’intorno e dovunque si volgeva aveva successo. Compi` imprese coraggiose , batte´ gli Amaleciti e libero` Israele dalle mani degli oppressori. Figli di Saul furono Gionata, Isvi e Malchisua; le sue figlie si chiamavano Merab, la maggiore, e Mical, la piu` piccola» (1Sam 14,47-49). Egli pero` ebbe alle calcagna sempre Samuele che lo condizionava e vegliava sulla sua condotta come critico severo. Era inevitabile una rottura fra i due che non tardo` a venire. Saul restava un uomo rozzo e indipendente e non sopporto` a lungo i rimbrotti di Samuele. I due si separarono sdegnosamente: «Samuele non rivide piu` Saul fino al giorno della sua morte; ma Samuele piangeva per Saul, perche´ il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele» (1Sam 15,34s). Fu una rottura clamorosa che porto` Saul alla rovina.
Da quel giorno Samuele cerco` un nuovo re. Ecco il racconto dell’incontro con Davide: «Il Signore disse a Samue »leF:ino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perche´ non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perche´ mi sono scelto tra i suoi figli un re . Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della citta` gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: »E` pacifica la tua venuta? ». Rispose: »E` pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio ».
Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invito` al sacrificio. Quando furono entrati, egli vide Elia`b e disse: »Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato! ». Il Signore replico` a Samuele »:Non guardare al suo aspetto ne´ alla sua
alta statura. Io l’ho scartato, perche´ non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore ». Iesse chiamo` Abinada`b e lo presento` a Samuele, ma questi disse: »Nemmeno costui il Signore ha scelto ». Iesse fece passare Samma` e quegli disse: »Nemmeno costui il Signore ha scelto ». Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripete´ a Iesse: »Il Signore non ha scelto nessuno di questi ». Samuele chiese a Iesse: »Sono qui tutti i giovani? ». Rispose Iesse: »Rimane ancora il piu` piccolo, che ora sta a pascolare il gregge ». Samuele disse a Iesse: »Manda a prenderlo, perche´ non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui ». Lo mando` a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: »A`lzati e ungilo: e` lui! ». Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi»(1Sam 16,1-13).
Mancava solo che il piccolo re pastore entrasse alla corte di Saul. Per questo evento abbiamo una duplice tradizione: quella del concorso per un suonatore di cetra che alleviasse con la sua musica i momenti di crisi nervosa di Saul (1Sam 16,14-21) e quella della vittoria di Davide sul gigante filisteo Golia (1Sam 17,41-18,5). Difficile dire quale sia la storia piu` vera. Sta di fatto che Davide entro` al servizio di Saul, prima come suo scudiero e poi come capo manipolo, legandosi con forte patto di amicizia con Gionata, figlio del re (1Sam 18,1-5). Saul gli da` in moglie la figlia Mical e lo lega a lui con vincoli di parentela. Ma ben presto i successi militari di Davide e la sua capacita` di presa sul popolo suscitarono la gelosia del sovrano che tento` di trafiggerlo con la lancia mentre suonava davanti a lui (1Sam 19,8-10). Davide dovette fuggire inseguito e braccato. Ben due volte si trovo` nell’occasione di uccidere Saul: una prima volta in una grotta di Engaddi (1Sam 24,1- 8) e un seconda volta nel deserto di Zif, dove Saul si era accampato (1Sam 26,5-12), ma non volle allungare la mano contro di lui per la venerazione che nutriva verso l’unto del Signore.
Il regno di Davide
Saul, con i suoi figli maggiori, mori` in guerra contro i Filistei sul monte Gelboe in Galilea e Davide ne pianse sinceramente la scomparsa con un bel canto elegiaco tra i piu` antichi della Bibbia (2Sam 1,17-27). Con questo canto si apre il secondo Libro di Samuele (il vecchio profeta era morto da tempo, 1Sam 25,1) occupato interamente dalla figura di David divenuto re prima della tribu` di Giuda e poi di tutto Israele (2Sam 5,1-5). Egli scelse come capitale del suo regno Gerusalemme che riusci` finalmente a conquistare e possedere come sua proprieta` personale (2Sam 5,6-12). Qui trasferi` l’Arca con l’intenzione di costruirvi un Tempio che non riusci` a realizzare (2Sam 6.1-19).
Davide fu fortunato in guerra, perche´ riusci` a sconfiggere definitivamente i Filistei e a conquistare l’intero territorio palestinese, ma fu sfortunato in famiglia, dove ebbe dispiaceri e lutti. Al centro di questa storia dolorosa l’autore del libro pone il grande peccato di Davide: l’adulterio con Bersabea e l’omicidio del marito di lei, Uria (2Sam 11). Da qui iniziarono le disgrazie familiari del re viste come punizioni del suo peccato. Fu il profeta Natan, che aveva denunciato con coraggio l’odioso crimine, ad annunciargli a nome di Dio: «La spada non si allontanera` mai dalla tua casa, poiche´ tu mi hai disprezzato. Ecco io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa famiglia. Poiche´ tu l’hai fatto in segreto, io faro` questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole» (2Sam 12,10-12). Il racconto dei guai familiari si estende nel libro per ben 8 capitoli: Il figlio avuto da Bersabea mori` appena nato, il figlio Assalonne uccise il fratello Ammon e si ribello` al padre, violo` il suo harem e mori` appeso con i capelli a un albero, alla fine una ribellione funesto` gli ultimi giorni del re (2Sam 13-20). Nei libri di Samuele, Davide e` presentato come re umanissimo con la sua magnanimita`, con le sue passioni, con le sue debolezze, con i suoi slanci mistici e con i suoi terribili peccati. Lo scrittore non tradisce nessuna idealizzazione, nessun intento adulatorio, e` ammirevole la sua obiettivita` storica e la sua liberta` di giudizio.
David seppe riconoscere umilmente i suoi peccati e ne chiese piu` volte perdono a Dio: «Ho peccato contro il Signore!» (2Sam 12,13) e forse per la circostanza fiori` sulle sue labbra lo splendido salmo «Miserere» che troviamo nel salterio (Sl 51) insieme ad altri componimenti poetici attribuiti al re. Alla luce di quel pentimento, Dio gli aveva assicurato il suo perdono e gli aveva formulato, per mezzo del profeta Natan, una promessa che comandera` tutto il seguito della storia biblica. Quella promessa faceva seguito al proposito di Davide di costruire un Tempio a Dio nella citta` di Gerusalemme. Lo stesso David in punto di morte aveva rivelato perche´ quel suo proposito era andato a vuoto.
Queste parole riproducono l’eco del patto stabilito tra Dio e Davide sul futuro della sua famiglia e formulato cosi` da Natan: «Cosi` dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perche´ tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e rendero` il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fissero` un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo piantero` perche´ vi abiti e non tremi piu` e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti daro` riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che fara` a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io suscitero` un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere , e rendero` stabile il suo regno. Egli edifichera` una casa al mio nome e io rendero` stabile il trono del suo regno per sempre. Io saro` per lui padre ed egli sara` per me figlio . Se fara` il male, lo colpiro` con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, ma non ritirero` da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sara` reso stabile per sempre”(2Sam 7,8-16). A Davide non resto` che ringraziare ardentemente il Signore (2Sam 7,18-29). La promessa-patto e` ricordata in piu` salmi nel Salterio (Sl 78,70-72; 89.4s.21-38; 132,1-18). Ma soprattutto sara` aggiornata volta per volta dai profeti lungo i secoli come Amos 9,11, Isaia 7-11, Michea 5,1-4, Ezechiele 34,23, Geremia 30,9, che vi hanno letto la figura di Gesu` Cristo figlio di Davide.

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