COMMENTO A COR 5,17-21 DI MARIE-NOËLLE THABUT
COMMENTAIRES DE MARIE-NOËLLE THABUT, DIMANCHE 6 MARS 2016
DEUXIEME LECTURE – DEUXIÈME LETTRE DE SAINT PAUL AUX CORINTHIENS 5, 17-21
(traduzione Google dal francese)
La difficoltà di questo testo è che siamo in grado di comprendere i due modi. Tutto può giocare sulla frase che si trova al centro Dio « cancellata per tutti gli uomini a causa dei loro peccati. » Questo può significare due cose: o prima ipotesi, fin dall’inizio del mondo, Dio contato i peccati degli uomini. Ma nella sua grande misericordia, ha ancora accettato di eliminare questo account a causa del sacrificio di Gesù Cristo. Questo è chiamato « sostituzione ». Gesù sarebbe venuto al nostro sito il peso di questo conto troppo pesante. Oppure, seconda ipotesi, Dio non ha mai fatto alcun conto del peccato dell’uomo e Cristo è venuto nel mondo per dimostrarlo. Per mostrarci che Dio è sempre amore e perdono. Come già detto il Salmo 102/103 ben prima della venuta di Cristo, « Dio mette via da noi i nostri peccati. » Ora tutto il lavoro della rivelazione biblica è proprio quello di farci passare dal primo al secondo ipotesi. Quindi dovremo porci tre domande: prima Dio mantiene i conti con noi? In secondo luogo, si può parlare di « sostituzione » per la morte di Cristo? In terzo luogo, se Dio non fa i conti con noi, se non possiamo parlare di « sostituzione » per la morte di Cristo, quindi come capire quale testo di Paolo? In primo luogo, non tiene conto di Dio con noi? Un contabile Dio è un’idea che nasce spontaneamente in mente probabilmente perché siamo un po ‘noi stessi contabili contro gli altri? Questa idea è stato senza dubbio quello del popolo eletti per la prima storia dell’Alleanza; non c’è da stupirsi: per che l’uomo scopre Dio col suo vero volto, Dio deve essere rivelato a lui. E vediamo Domenica dopo Domenica, il lavoro della rivelazione biblica. Cominciamo con Abramo, Dio non ha mai parlato di peccato con lui; Le disse Alleanza promessa di benedizione, progenie: troviamo la parola « merito » da nessuna parte. Le note della Bibbia « Abramo ebbe fede nel Signore e gli fu accreditato come giustizia » (Genesi 15: 6). La fede, la fiducia è l’unica cosa che conta. Il nostro comportamento seguirà. Dio non è nei conti: questo non significa che ora possiamo fare nulla; manteniamo la nostra piena responsabilità nella costruzione del Regno. Oppure, ricordiamo le successive rivelazioni di Dio a Mosè, in particolare il « Signore misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia »; e poi David che ha scoperto (in occasione del suo peccato appunto) che il perdono di Dio precede anche il nostro pentimento. O quella magnifica frase in cui Isaia ci dice che Dio sarà sempre sorprende perché i suoi pensieri non sono i nostri pensieri, proprio perché è solo il perdono per i peccatori. (Is 55: 6-8) Impossibile elencare tutto, ma l’Antico Testamento già capito che Dio è la compassione e il perdono e non dimenticare che il popolo di Israele, chiamato Dio « Padre » di fronte a noi. La favola di Jonas esempio è stato scritto solo per noi, non dimenticare che Dio è interessato al destino di questi pagani di Ninive, nemici ereditari del suo popolo. Seconda domanda, si può parlare di « sostituzione » per la morte di Cristo? Ovviamente, Dio non tener conto, in modo da quindi non abbiamo nessun debito da pagare, non abbiamo bisogno di Gesù ci ha la precedenza; D’altra parte, quando i testi del Nuovo Testamento parla di Gesù, si parla di solidarietà, ma senza sostituzione; e inoltre, se qualcuno potesse fare per noi, dove sarebbe la nostra libertà? Gesù non agisce al posto nostro; non sostituisce noi; non è il nostro rappresentante; Gesù è il nostro fratello maggiore, il « primogenito », come dice Paolo, il nostro pioniere, egli apre la porta, va a nostra testa; si mescola con i peccatori che chiedono il battesimo di Giovanni; sulla Croce egli accetterà di morire a causa della odio per gli uomini: egli si avvicina a noi in modo che possiamo avvicinarci a lui. Terza domanda: ma allora, come capire il nostro testo Paolo oggi? Prima condanna, Dio non ha mai fatto alcun conto i peccati degli uomini; seconda convinzione, Cristo è venuto nel mondo per dimostrarlo. Come disse a Pilato: « Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità ». Vale a dire, per mostrarci che Dio è sempre amore e perdono. Quando Paolo dice « cancellati tutti gli uomini a causa dei loro peccati », cioè nella nostra testa che cancella idee sbagliate circa il nostro Dio commercialista. I rimbalzi domanda: perché Gesù è morto? Cristo è venuto a testimoniare questo Dio d’amore tra i suoi contemporanei; si asciugò il rifiuto di quella rivelazione; e ha accettato di morire per aver troppo audaci, sono stato troppo imbarazzante per le autorità di posto che conoscevano meglio di lui era Dio. Morì di questo orgoglio degli uomini che hanno trasformato in odio, senza grazie. Anche all’interno di questo sfogo di orgoglio, ha sofferto l’umiliazione; in odio, aveva solo parole di perdono. Questo è il vero volto di Dio, infine, esposto allo sguardo degli uomini. « Chi ha visto me ha visto il Padre » (disse a Filippo, Giovanni 14: 9). Si capisce meglio allora la frase: « Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio per noi il peccato umano identificato, in modo che per mezzo di lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. « Sul volto di Cristo sulla croce, contempliamo fino a che punto l’orrore del peccato umano; ma fino a che punto sarà la dolcezza e il perdono di Dio. E questo può anche contemplare la nostra conversione. « Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto » già detto Zaccaria (Zc 12,10), tratto da San Giovanni (Gv 19, 37). Così i nostri cuori di pietra finalmente diventano cuori di carne, come dice Ezechiele, vale a dire, piena di dolcezza e di perdono di simile. Per ora rivolgersi a diventare i nostri ambasciatori per il messaggio.
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