PAOLO, TREDICESIMO APOSTOLO. SIGNIFICATO DEL TERMINE. – IGNAZIO SANNA

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PAOLO, TREDICESIMO APOSTOLO.

SIGNIFICATO DEL TERMINE.

IGNAZIO SANNA

I Vangeli ci dicono che gli apostoli sono dodici e che sono stati scelti da Gesù di Nazareth. Gli apostoli, rimasti in undici, dopo il tradimento di Giuda, sono ritornati al numero di 12, dopo che viene eletto il sostituto del traditore nella persona di Mattia. Paolo è il “tredicesimo” apostolo ed è stato scelto da Gesù Cristo. La tradizione parla della differenza tra Gesù di Nazareth e Gesù Cristo. Il primo nome indica il Gesù della storia, che è vissuto poco più di trent’anni nella Palestina; ha insegnato la buona novella; ha guarito molti malati; è stato processato e condannato a morte. Il secondo nome indica il Gesù della fede, “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti”. In base a ciò, è il Gesù risorto che sta nei cieli che elesse Paolo come apostolo. Oggi come oggi, questa è la modalità con cui Dio sceglie gli apostoli. Gli Apostoli di oggi sono i testimoni del Risorto.
Definizione personale.
Come descrive in prima persona la sua personalità S . Paolo? Egli si definisce come “servo di Gesù Cristo, apostolo per vocazione” (Rm 1,1). “Apostolo per volontà di Dio” (2Cor 1,1). “Io sono un giudeo, nato a Tarso in Cilicia, ma educato in questa città (Gerusalemme), formato alla scuola di Gamaliele nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di Zelo per Dio” (At 22, 3)
“Circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’ Israele, della tribù di Beniamino. Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile” (Fil 3,5).
Paolo identifica la sua personalità con quella di G esù. Dal momento dell’incontro con Gesù, egli giudica ogni altra cosa come spazzatura. La sua identità è Gesù stesso. Nella vita delle persone comuni, invece, ciò che costituisce la fonte dell’i dentità è un’idea, l’incontro con una persona, una esperienza personale.
Definizione della Chiesa.
Come descrive la Tradizione in terza persona la personalità di Paolo? L’ appellativo più comune è quello di “Apostolo delle genti”. In effetti, S. Pa olo è figlio di tre culture: ebreo, cittadino romano, ellenista; Saul, Paolo, Apostolo, e porta l’annuncio cristiano nel mondo pagano.
Dati biografici.
Paolo è nato a Tarso, una cittadina al confine conla Siria, tra il 7 e il 10 d.C. Il padre aveva ottenuto la cittadinanza romana e, dunque, Saulo, un giudeo della diaspora, era cittadino romano. Nel 35 si converte sulla via di Damasco. Dopo la conversione, negli anni 35-38, sosta in Arabia e a Damasco. Nel 38 compie la prima visita a Gerusalemme. Negli anni 39-52, partendo da Antiochia compie il primo viaggio missionario che lo porta a Cipro. Negli anni 50-52, nel corso del secondo viaggio missionario, si ferma 18 mesi a Corinto. Nel 52 si reca all’Assemblea a Gerusalemme. Negli anni 55-57, subisce l’arresto a Gerusalemme ed è trasferito in prigionia a Cesarea. Verso il 57-58 compie il viaggio verso Roma, dove rimane agli arresti domiciliari per i primi due anni. Sotto la persecuzione di Nerone, viene martirizzato sulla via Ostiense.
Attività missionaria
Nell’anno 35 o 36, Saulo, non ancora trentenne e zelante sostenitore del più rigido giudaismo farisaico, partecipa al martirio di Stefano (At 7, 58) ed approva la sua uccisione. Con la legittimazione delle autorità religiose di Gerusale mme si dirige verso Damasco per arrestare i cristiani. “Mentre era in viaggio e stava per avvic inarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo, e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (At 22, 7).
Nell’anno 39, ricevuto il battesimo, Paolo viene istruito sui contenuti della fede. Per tre anni si ritira nel deserto d’Arabia. Ritorna a Damasco, ma è costretto a fuggire, calato di notte dalle mura in una cesta. A Gerusalemme vive la Chiesa Madre, presieduta dall’apostolo Giacomo. Paolo vi fa ingresso grazie alla presentazione autorevole dell’apostolo Barnaba, ebreo originario di Cipro. La Chiesa Madre, centro del giudaismo cristiano, è il luogo di verifica della missione degli apostoli. Nella sua permanenza a Gerusalemme, Agli ebrei della diaspora presenti nella Città santa Paolo rivolge il suo annuncio in tutta libertà e iniziano i primi contrasti.
Negli anni 44-49 si trova a Gerusalemme ma deve fuggire anche da qui. Torna a Tarso. Barnaba va a cercarlo per portarlo ad Antiochia, città cosmopo lita, dove c’era una fiorente comunità cristiana. Vi rimase un anno intero. Qui per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. La chiesa di Antiochia diviene il riferimento della missione tra i pagani, così come Gerusalemme lo è per la missione tra i giudei.
Antiochia capitale della Siria è la base di partenza dei tre viaggi missionari di Paolo nei quali compie circa tredicimila chilometri, molti dei quali a piedi. Il primo viaggio vede Cipro come prima tappa. Qui, il proconsole romano Sergio Paolo diventa credente. In questo primo viaggio missionario, Paolo sperimenterà avversità e soffere nze di ogni sorta: fustigazioni, lapidazioni, naufragi, pericolo e travagli.
Nel 49, dopo tre anni, nei quali ha percorso le strade di Cipro, della Panfilia e della Galazia, torna ad Antiochia. Di lì parte un anno dopo per il secondo viaggio missionario. L’evangelizzazione tra i pagani si estende in poco tempo. La missione in Asia Minore non avviene senza tensioni e discussioni all’interno della Chiesa primitiva. Il punto di contrasto in questo caso è il seguente: è necessario farsi circoncidere, dunque assumere il segno di appartenenza al popolo di Israele, per essere salvi in Gesù Cristo, come sostengono i cristiani di stretta osservanza farisaica, oppure è sufficiente la fede in Lui, come sostengono Paolo e Barnaba? La questione viene risolta con il ritorno alla Chiesa Madre di Gerusalemme, secondo la cui decisione finale ai pagani è richiesta solamente l’osservanza delle norme di purità ritual e.
Negli anni 50-52, via terra va verso nord per visitare le comunità fondate durante il primo viaggio. Giunge alle coste occidentali della Turchia, al porto di Troade; poi va a Filippi, città della provinc ia macedone. In terra di Grecia, la prima comunità cri stiana è Filippi. Qui è costretto ad accettare l’ospitalità di una neoconvertita, Lidia. A Filippi fu accolto molto bene. I Filippesi gli aprirono un conto. Lo sostennero durante la prigionia ad Efeso.
Le tappe successive del secondo viaggio missionario sono Tessalonica, Atene e infine Corinto. A Tessalonica, Paolo usava recarsi nella sinagoga dei giudei e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture. Ad Atene, nonostante il rifiuto e il fallimento dell’Areopago, si convertirono Dionigi, membro dell’Areopago, una donna di nome Dà maris e altri con loro.
A Corinto Paolo resta circa una anno e mezzo, per poi ritornare ad Antiochia da dove riparte due anni dopo.
Negli anni 54-57 compie il terzo viaggio missionario. Il terzo viaggio segue parzialmente l’itinerario del secondo: visita le comunità della Galazia e della Frigia fondate durante i viaggi precedenti. Per oltre due anni rimase ad Efeso, capitale della provincia romana dell’Asia, da dove prosegue a Mileto. In questa città, nel 58, convoca ti gli anziani della chiesa di Efeso, dà loro le ultime raccomandazioni, sapendo che non avrebbero più rivisto il suo volto. Costeggiando il Mar Egeo, si reca in Macedonia e in Acaia. Visita nuovamente Filippi e Corinto. Per mare, ritorna a Cesarea, dove riceve il primo annuncio del suo martirio.
Gerusalemme sarà per Paolo il punto di partenza per un nuovo viaggio missionario. Come i suoi precedenti viaggi iniziavano e finivano ad Antiocha, così dalla Città santa inizierà il viaggio che si concluderà nella capitale dell’Impero. Da Cesarea s ale a Gerusalemme, dove viene riconosciuto e trascinato fuori dal tempio per essere ucciso. Viene salvato dal tribuno della coorte che lo arresta e lo conduce alla fortezza Antonia. Di qui chiede di portare la propria difesa ai fratelli e padri ebrei. Siccome la ragione della rivolta dei Giudei contro Paolo è prettamente religiosa, il tribuno pensa di affidare la causa al tribunale del sinedrio.
La ragione della disputa sono le parole di Paolo circa la risurrezione. Anche per il mondo giudaico, infatti, come lo fu per il mondo pagano, la risurrezione è uno scandalo. Negli anni 58-60, informato di un complotto per uccidere Paolo, cittadino romano per nascita, il tribuno dà ordine di condurlo sano e salvo a Cesarea. Vi rimane due anni in prigione.
Poiché Paolo si è appellato a Cesare, il nuovo governatore Festo lo invia a Roma. Durante il viaggio la nave naufraga sull’isola di Malta. Siamo negli anni 60-61.
Dopo tre mesi riprende il viaggio. Fa scalo a Siracusa e a Reggio Calabria. Infine sbarca a Pozzuoli, dove rimane una settimana. Parte poi per Roma. Qui vive per due anni in una casa con un soldato di guardia.
Anno 67. “Paolo nel quattordicesimo anno di Nerone fu decapitato a causa di Cristo e fu sepolto nella via Ostiense, il ventesimo anno dopo la passione di nostro Signore” (S. Girolamo).
“Durante il regno di Nerone Paolo fu decapitato pro prio a Roma e Pietro vi fu crocifisso: il racconto è confermato dal nome di Pietro e di Paolo che è ancor oggi conservato sui loro sepolcri in quella città” (Eusebio di Cesarea).

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