LA PAROLA DI DIO DALLA PRIMA LETTURA. IL LIBRO DELLA SAPIENZA (2). – C.MARIA MARTINI

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LA PAROLA DI DIO DALLA PRIMA LETTURA. IL LIBRO DELLA SAPIENZA (2).

RIFLESSIONE DI C.MARIA MARTINI

SAP 7

22In lei c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
23libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
24La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
26È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
28Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
29Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.

 

“Il tuo Spirito buono mi guidi in terra piana” (Salmo 143,10)
Dobbiamo riconoscere che normalmente della Santissima Trinità sentiamo più familiari le persone del Padre e del Figlio, mentre facciamo fatica a considerare una persona della Trinità lo Spirito Santo. Può venirci in aiuto ciò che il papa Giovanni Paolo II ha scritto nella sua enciclica, “Dominum et vivificantem”, definendo lo Spirito Santo “Persona-amore”.
Poiché l’amore si manifesta nel dono possiamo dire che lo Spirito Santo ne è uno splendido esempio perché ci regala non uno ma sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio.
Incontriamoli uno a uno per conoscerli da vicino e gustarli fino in fondo.
LA SAPIENZA
La parola sapienza deriva dal latino “sàpere”: “aver sapore, essere gustoso”. Grazie a questo dono diventiamo capaci di comprendere la bellezza del creato, il sapore delle cose della vita.
Anche l’esistenza più modesta e nascosta trova meraviglie e diventa essa stessa motivo di meraviglia e apre il pensiero a Dio Creatore.
Ancor più la sapienza ci aiuta a distinguere il bene dal male.Il re Salomone chiedendo a Dio il dono della sapienza, chiedeva di diventare “sapiente” proprio in questo senso. “Signore – pregava – io sono un ragazzo, non so come regolarmi: concedimi un cuore docile perché sappia distinguere il bene dal male”.
Il dono della “Sapienza”, è dunque, il dono che illumina la mente e la rende capace di vedere nel creatola meravigliosa opera di Dio e illumina il cuore, facendogli capire e distinguere il bene dal male.“La sapienza è quel dono che ci fa scoprire il “sapore” delle cose vere, delle persone care, degli affetti più profondi ti visita come la luce del mattino: ti rivela il bene che c’è in te, il cammino da compiere e quale sia la fonte inesauribile della speranza. E ti capita di sentirti stringere il cuore per le occasioni perdute, per i gesti, le parole, le dimenticanze maldestre con cui hai fatto soffrire le persone che ami di più. La sapienza ti suggerisce come chiedere perdono, come regalare di nuovo la gioia. E la gioia dell’agire si ridesta, il correre delle ore ritrova un ordine. Finalmente la vita ritrova in gesti di carità il suo sapore”.

Carlo Maria Martini

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