« GLORIA » DI SAN PAOLO – (Arte)
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« GLORIA » DI SAN PAOLO
AUTORE:Audagna Virgilio
SOGGETTO: »Gloria » di San Paolo con Santi e Personaggi
DATAZIONE:1942
UBICAZIONE ATTUALE:Alba, Tempio di San Paolo
TECNICA:basso e alto rilievo in marmo di Carrara
L’opera più imponente che decora l’interno del Tempio di San Paolo è sicuramente la maestosa scultura dell’Altare Maggiore, realizzata da Virgilio Audagna nel 1942, un anno dopo l’inaugurazione dell’Altare. Alto otto metri, larga quattro, con le sue 450 ton. di peso, la possente icona in marmo di Carrara è considerata la più colossale opera statuaria del Novecento. Scolpita a basso ed alto rilievo ha come soggetto principale l’Apostolo Paolo, cui la basilica è dedicata.
La figura del Santo in primo piano, domina sugli altri personaggi, accentrando su di sé lo sguardo del fedele. In piedi su una nuvola, cinto dal svolazzante panneggio della tunica, l’Apostolo solleva la mano destra verso l’alto, puntando l’indice a Cristo, che fa capolino fra un nugolo di angioletti. San Paolo mostra dunque ai discepoli, disposti ai suoi piedi, colui che gli ha indicato la via verso la Gloria. Cristo con sguardo sereno e con regale pacatezza infonde luce e gioia nei cieli; il suo volto così tranquillo contrasta con quello accigliato di San Paolo. In alto a destra, un angelo in volo mostra al Maestro Divino lo stemma della Famiglia Paolina.
Ai piedi dell’Apostolo, sulla stessa nuvola che lo sorregge, ci sono due putti, quello a sinistra ha la spada, quello a destra sorregge un libro aperto, su cui è scritto: Christus heri et hodie, ipse et in specula (Cristo ieri e oggi e nei secoli).
Chiudono la scena in basso, poggiando direttamente sul basamento dell’altare, sei personaggi; partendo da sinistra individuiamo: San Crisostomo, grande ammiratore di San Paolo, che con la mano destra sorregge il pastorale e solleva la sinistra verso il Santo. La sua casula dalle ricche pieghe svolazzanti lambisce la lesena grigia, che incornicia l’opera. Accanto a lui San Luca, avvolto dal manto, in atto di scrivere; egli fu molto legato a San Paolo e gli offrì anche assistenza medica.
L’unica figura femminile, al centro della scena, è quella di Santa Tecla, giovane donna che Paolo fece convertire al cristianesimo. Sopra di lei fa capolino il volto di Mons. Giuseppe Re, vescovo di Alba. Se il suo corpo è appena abbozzato a basso rilievo, molto interessante è il particolare del viso, vero ritratto ad alto rilievo, che emerge con sguardo severo dallo sfondo. Dietro di lui si trova il busto di un altro personaggio albese, don Giacomo Alberione, fondatore della Società di San Paolo, egli, in qualità di erede del Santo, ricopre il ruolo di contemporaneo predicatore del Vangelo. Per accentuarne l’effetto realistico, lo scultore ha inserito sul suo volto un paio di occhiali color oro, vero tocco di originalità. Infine, all’estremità destra, c’è San Timoteo, anch’egli di spalle, con sguardo adorante ammira San Paolo.
Lo stile barocco piemontese, che caratterizza la decorazione interna del Tempio trova forse il suo apice nella scultura dell’altare, maestoso elogio al Santo patrono della basilica. In quest’opera troviamo affiancati San Paolo, il suo Maestro Gesù Cristo e tutti coloro che ne seguirono l’esempio, facendosi portavoce della Sua Parola nel mondo; compresi il committente della chiesa don Alberione e il vescovo di Alba che la consacrò.
Lo scultore coniuga, dunque, nell’opera la tradizione figurativa con la realtà contemporanea, in un linguaggio formale ricco di fascino e di bellezza. L’impianto strutturale realizzato con rigore compositivo, vibra nell’accentuazione dei volumi e nell’eleganza del modellato, che dialoga con lo spazio circostante, coinvolgendo il fedele nella narrazione.
Audagna nasce nel 1903 a Cannes e iscrittosi all’Accademia Albertina di Torino, si perfeziona nell’arte del cesellato e nella lavorazione del marmo sotto la guida del Maestro Gaetano Cellini. Nel 1919 apre lo studio a Torino e nel 1922 partecipa, a soli diciannove anni, alla « Promotrice », dando inizio ad una brillante carriera artistica, rivolta soprattutto alla scultura, che lo vede partecipe di oltre cinquanta mostre nazionali ed internazionali; le sue opere sono esposte in tutto il mondo.
A Cura di Chiara Borgogno
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