LO CROCIFISSERO FUORI DALLE MURA DELLA CITTÀ – LA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO

http://www.gesustorico.it/htm/archeologia/golgota.asp

LO CROCIFISSERO FUORI DALLE MURA DELLA CITTÀ

La gigantesca basilica del Santo Sepolcro visitabile oggi a Gerusalemme comprenderebbe, secondo la più antica tradizione, sia il luogo della crocifissione di Cristo, il cosiddetto Golgota, sia il luogo del giardino dove era scavata la tomba della sepoltura di Gesù. Infatti, da quel che si può dedurre dai vangeli il luogo della crocifissione era nei pressi di un giardino (“nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo” Gv. 19,41) e in questo giardino doveva esserci della roccia dove Giuseppe di Arimatea si era fatto scavare una tomba (Mt. 27,60: e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia)
L’altura sulla quale fu crocifisso Gesù doveva somigliare ad un cranio in quanto i vangeli ci informano che quel luogo era detto Golgota che in ebraico vuol dire “cranio”.
Nel 1883 arrivò a Gerusalemme il famoso generale inglese Charles George Gordon, il quale individuò un luogo a Nord delle mura della Città, a circa 200m dalla porta di Damasco, che aveva l’aspetto di un teschio e pensò che doveva essere questo il luogo di cui parlano i Vangeli.
Nei pressi di questa altura a forma di teschio vi è una tomba scavata nella roccia (chiamata oggi Tomba del Giardino) e quindi Gordon identificò appunto questo luogo con la tomba di Cristo. Ma in realtà studi archeologici hanno dimostrato che questa tomba non è dell’epoca di Cristo (I sec.) ma risale a diversi secoli prima (VIII o VII sec. a.C. ), in contrasto quindi a ciò che dice il vangelo, cioè che il sepolcro era nuovo.
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. (Gv. 19,41)
Il luogo è oggi frequentato soprattutto da protestanti, ma la Tomba del Giardino, non supportata da prove archeologiche, non può essere la tomba dove fu sepolto Gesù di Nazareth, e la stessa Chiesa anglicana lo ha da tempo riconosciuto.

La Tomba del Giardino
Resta da vedere, allora, se il vero sito storico della sepoltura di Cristo possa essere quello dove oggi sorge il Santo Sepolcro, e soprattutto se è vero, come dicono i vangeli, che questo luogo si trovava fuori dalle mura della città (cfr. Gv. 19,41 e Eb. 13,12), in quanto oggi si trova in pieno centro cittadino dentro le mura della Città Vecchia e quindi apparentemente in contraddizione con i Vangeli.

Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme
Era usanza nella tradizione ebraica seppellire i morti fuori dalle mura cittadine; ma, a dir la verità, a Gerusalemme si era fatta eccezione per 2 tombe citate da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica che si trovavano dentro le mura perimetrali, e cioè quella del re Davide (I, 62) e quella del sommo sacerdote asmoneo Giovanni Ircano (V, 259.356). Ma in particolar modo era prescritto dalla Legge che le condanne a morte venissero eseguite fuori dalle mura. (cfr. Lv 24,14.23; Nm 15,35; Dt. 17,5, etc.), come anche possiamo vedere a proposito della lapidazione di Stefano: “lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo” (At 7,58) Ma come mai, allora, il Golgota, luogo dell’esecuzione di Gesù e dei 2 ladroni, si trova dentro la città vecchia?
È facile intuirlo: al tempo di Gesù quella zona del Golgota si trovava fuori dalle mura della città; solo che fino ad alcuni decenni fa mancavano le prove.
Stiamo parlando della scoperta dovuta all’archeologa inglese Kathleen KENYON che nel 1963 condusse degli scavi nella zona del Muristan, a sud della Basilica del S. Sepolcro. La Kenyon appurò che in quella zona non vi erano resti di abitazioni che si potevano far risalire al I sec. d.C. e inoltre all’epoca di Cristo quella era una zona adibita a cava che però era stata abbandonata per la scarsa qualità della pietra (al tempo di Cristo erano usati altri siti come cave). L’archeologa inglese provò quindi che questa collinetta del Golgota (probabilmente con la cima arrotondata che faceva pensare ad un cranio) era fuori dalle mura di Gerusalemme, e in particolare fuori da quelle che Giuseppe Flavio chiama le “seconde mura”, quindi provando che è vero ciò che dice il NT a proposito del Golgota è: “egli patì fuori dalle mura della città” (Eb. 13,12).
E inoltre, proprio perché era una cava andata in disuso, fu adibita a zona di sepolcri e discarica. Ricordiamo che i condannati alla crocifissione, una volta morti venivano lasciati in pasto ai cani e agli uccelli, oppure gettati in zone di discariche.
Nella zona della cava abbandonata era stata scavata nella roccia la tomba di Giuseppe d’Arimatea e che poi fu il sepolcro di Gesù: lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia (Mt 27,60). Anche oggi, poco distante dall’Edicola del S. Sepolcro è possibile visitare una tomba risalente all’epoca di Gesù.
Ma la scoperta della Kenyon prova anche un altro dettaglio messo in luce dal vangelo di Giovanni.
Gli scavi archeologici hanno provato che dal momento che la pietra di quella zona non era buona, la cava fu riempita di terra e quindi si formò un giardino attorno alla collinetta del Golgota: Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.(Gv. 19,41). Altro riferimento al giardino è dato nel capitolo successivo: “Essa, pensando che fosse il custode del giardino…” (Gv. 20,15).
Se allora quella zona attorno al Golgota era diventato un giardino doveva anche esserci una cisterna d’acqua. E infatti, se si scende nella cosiddetta Cappella dell’Invenzione della Croce ( luogo dove furono rinvenuti i resti della croce di Cristo nel IV sec. dall’imperatrice Elena), “si vedono bene i tagli nella roccia dell’antica cava di pietra. Le pareti sono intonacate con materiale idraulico, il che fa pensare ad un uso del luogo come cisterna” (Eugenio Alliata in: Gerusalemme, Studium Biblicum Franciscanum, 2001).

sul sito:

Resti della cava nel luogo del Golgota

(Foto tratte da: Custodia di Terra Santa)

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