FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA – OMELIA (2007)

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FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA – OMELIA (2007)

Let. 1a Sir. 3, 3 – 7. 14 – 17. 2a Col.1, 12 – 21. Vang. Mt. 2, 13 – 15. 19 – 23.

Introduzione

Nella Festa della Famiglia di Nazarhet la Liturgia ci invita a meditare sui valori della famiglia cristiana, che sono la comunione di amore, l’indissolubilità, l’armonia semplice e austera per l’adempimento di una missione sacra, che è quello dell’inizio di nuove vite e dello sviluppo di esse. E’ stato questo il meraviglioso disegno di Dio su di essa e ciò certamente contrasta oggi con la confusione delle idee proposte dalle varie ideologie, che tentano di dissacrare quella che dovrebbe essere « Chiesa Domestica ». Per disporci alla celebrazione domandiamo perdono per aver contribuito alla perdita dei valori dell’amore, della gratuità e della riconciliazione nelle Famiglie.

OMELIA Il Papa Paolo VI°, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, nella Basilica di Nazareth disse: « Insegni Nazareth che cosa è la famiglia, quale la sua comunione di amore, quale la sua semplice ed austera bellezza, quale il suo carattere sacro e inviolabile ». Ciò mi fa pensare alla necessità di porre l’attenzione sui valori spirituali della Famiglia Cristiana, che trovano i suoi punti di appoggio sulla rivalutazione dell’amore, sulla Fede vissuta e sulla visuale di Speranza, che aiuta i membri della Famiglia ad affrontare i problemi con ottimismo cristiano e con rinnovato impegno. Del resto sono questi i valori che ci presentano i membri di quella Famiglia, che il Figlio di Dio si è scelta per seguire la via di tutti gli uomini nella sua esperienza terrena. La sacra Famiglia di Nazareth è proposta dalla Chiesa come modello di ogni famiglia proprio perché è fondata sull’amore autentico e perché in essa Dio è sempre al primo posto; tutto è subordinato a Lui; niente si vuole o si fa al di fuori del suo volere. Anche la sofferenza è abbracciata con profondo spirito di Fede, vedendo in ogni circostanza l’attuazione di un piano divino anche se questo resta spesso avvolto nel mistero. Le vicende più aspre e dure non turbano l’armonia appunto perché tutto è considerato alla luce di Dio; perché Gesù è il centro degli affetti; perché Maria e Giuseppe gravitano intorno a Lui, dimentichi di sé, interamente associati alla sua Missione. La Parola di Dio ascoltata ci aiuta a comprendere sempre di più questa esigenza. Nel brano del Siracide la famiglia descritta come baluardo contro il paganesimo ellenistico, ci presenta un ideale terreno che non è solo quello di una lunga vita come meta dell’onore reso ai genitori e della stima e della reputazione conseguente alla saggia educazione dei figli, ma al fondo c’è un significato religioso dei doveri verso i genitori, che è richiamato da tre valori: l’espiazione dei peccati, l’esaudimento della preghiera, la benedizione di Dio. E’ già un preludio della nuova fisionomia che il nuovo testamento dà ai rapporti familiari. S. Paolo nella seconda lettura ci dice che il primato di Cristo ha ripercussioni morali sulla vita della famiglia perché la signoria di Cristo si deve manifestare non solo nelle celebrazioni liturgiche, ma anche nelle relazioni coniugali e familiari. La portata della formula  » nel Signore « , riportata dall’Apostolo è di grande peso perché si tratta di fare sempre ciò che è gradito al Signore, imitando il Cristo nel quale il Padre si è compiaciuto. Il brano del Vangelo ci dice che la Famiglia di Gesù rivive l’Esodo dall’Egitto e realizza così la profezia di Osea : »Dall’Egitto ho chiamato il mio Figlio ». Giuseppe e Maria rappresentano l’Israele fedele che il Messia guida a compiere l’ultimo e definitivo Esodo in vista della formazione della Nuova Comunità Messianica.. E’ chiaro che L’Ecvangelista Matteo vede nella Sacra Famiglia come una concentrazione delle sorti del Popolo di Dio: essa è « una Chiesa domestica »! La salvezza della famiglia di Gesù dal potere oppressore dei nuovi faraoni che la minacciano è l’inizio della salvezza del nuovo Popolo di Dio che fugge dall’Egitto e va nel paese d’Israele. Questi riferimenti bibblici possono farci allargare lo sguardo, dopo la celebrazione del Natale, al periodo che Gesù trascorse a Nazareth, dove Egli cresceva e si fortificava, pieno di sapienza e dove il Figlio di Dio per lunghi anni condivise la vita e la fatica di ogni giorno con Maria e Giuseppe e  » stava loro sottomesso  » . E ciò ci introduce nella considerazione del progetto di Dio sulla famiglia, avendo voluto che il suo Figlio, « generato prima dell’aurora del mondo », divenisse membro dell’umana famiglia. Dio con ciò mostra l’intenzione di darci un modello nella Famiglia di Nazareth e di segnalarci i suoi insostituibili valori. L’importanza della dimensione familiare per l’accoglienza della vita umana e della crescita della persona prima di essere dimostrata dalla psicologia e dalla pedagogia, prima di essere tragicamente confermata dalle vicende dolorose e dalle indicibili sofferenze dei senza famiglia, è affermata da Dio stesso, che ha scelto di inserirsi di persona in questa realtà. Del resto Egli stesso ha da sempre pensato e voluto l’uomo e la donna creandoli secondo la propria immagine e somiglianza affinché ricevessero la benedizione dell’amore reciproco, della vicendevole integrazione, della fecondità di nuove vite e del compito di portarle a maturità. Di questa benedizione la Santa Famiglia di Nazareth è la prima erede e la più sicura custode. Ma ciò mi fa pensare alle molte famiglie oggi provate dalle sofferenze e da tanti problemi che appaiono insolubili. Forse in tante famiglie non è entrata la gioia del Natale. In certe famiglie i genitori hanno vissuto il Natale con il cuore triste perché il figlio o la figlia non hanno voluto prendere parte con loro al Natale e di Gesù o viceversa. Allora la celebrazione della Festa della Famiglia di Gesù potrebbe rimarcare il divario insuperabile tra la famiglia ideale e quella reale. Ma allora in che senso la Famiglia di Gesù è modello delle nostre famiglie, pur tenendo conto che quella Famiglia era composta di personaggi eccezionali? Proprio gli orientamenti della Liturgia ci fanno capire che la Famiglia di Nazareth è modello perché in essa l’armonia era fondata sulla comunione di amore. I membri della famiglia di Nazareth erano convinti più d’ogni altro che amarsi per Dio significa sapersi accogliere in quanto immagini viventi del Signore e figli di Dio; quindi anche i membri di ogni famiglia cristiana dovrebbero innestare su quelli che sono i vincoli della natura le motivazioni soprannaturali dell’amore.

Conclusione Amare cioè il coniuge e i figli in Dio; amarli per quanto di veramente grande e bello essi possiedono; volere cioè per loro il massimo bene, che è la partecipazione alla vita stessa di Dio. Ma questa è una grazia a cui è necessario collaborare tutti i giorni, specialmente alimentando la propria Fede con la preghiera in modo da attirare la benedizione di Dio sulla Famiglia e su tutti i suoi membri. E’ questo l’auspicio per tutte le vostre famiglie perché diventino testimonianza per tante altre famiglie che hanno bisogno di ritrovare la via di Dio.

Publié dans : FESTE, OMELIE, PREDICHE E ☻☻☻ |le 27 décembre, 2013 |Pas de Commentaires »

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