DIO HA SCELTO LE COSE DEBOLI: ATTI 16:6-15.
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Missione Cristiana Evangelica
DIO HA SCELTO LE COSE DEBOLI
TESTO: ATTI 16:6-15.
16:6 Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; 16:7 e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 16:8 e, oltrepassata la Misia, discesero a Troas. 16:9 Paolo ebbe durante la notte una visione: un macedone gli stava davanti, e lo pregava dicendo: « Passa in Macedonia e soccorrici ». 16:10 Appena ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, convinti che Dio ci aveva chiamati là, ad annunziare loro il vangelo. 16:11 Perciò, salpando da Troas, puntammo diritto su Samotracia, e il giorno seguente su Neapolis; 16:12 di là ci recammo a Filippi, che è colonia romana e la città più importante di quella regione della Macedonia; e restammo in quella città alcuni giorni. 16:13 Il sabato andammo fuori dalla porta, lungo il fiume, dove pensavamo vi fosse un luogo di preghiera; e sedutici parlavamo alle donne là riunite. 16:14 Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. 16:15 Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: « Se avete giudicato ch’io sia fedele al Signore, entrate in casa mia, e alloggiatevi ». E ci costrinse ad accettare.
« Non abbiate l’animo alle cose alte, ma aspirate alle cose umili ».
A volte siamo propensi o indotti a pensare che le opere promosse da Dio siano quelle sensazionali: grandi folle riunite o interventi eccezionali della potenza divina, a volte accade, ma non sempre Dio agisce allo stesso modo, non sempre i « risvegli » hanno inizio da grandi riunioni o da grandi movimenti, e non sempre questi movimenti sono sinonimo di risveglio. Il testo in questione ci pone di fronte all’inizio di uno dei più grandi movimenti di risveglio, e vediamo che è iniziato con estrema semplicità, ma indiscutibilmente con estrema efficacia, poiché ha dato inizio alla nascita della chiesa in Europa, la chiesa di Filippi è stata la prima comunità cristiana fondata in Europa, e con certezza nata da un movimento promosso dallo Spirito Santo.
La missione di Paolo.
Il secondo viaggio missionario di Paolo.
Paolo, dopo essersi bruscamente separato da Barnaba, si mette in viaggio con altri collaboratori, Sila e Luca che oltre ad essere un testimone oculare è anche l’autore del libro degli Atti. Raggiungono Derba e Listra, qui si unisce a loro il giovane Timoteo, cercano di entrare in Asia, ma accade a questo punto qualche cosa di particolare. Paolo ed i suoi collaboratori godevano della presenza di un accompagnatore d’eccezione: « Lo Spirito Santo », è Lui che li guida nella giusta direzione, che apre e chiude le porte, lo Spirito Santo impedisce loro di parlare in quei posti, si rimettono in cammino, attraversano la Frigia a la Galizia, e tentano di entrare in Bitinia (Turchia), ma lo « Spirito di Gesù » glielo impedisce, e questa definizione dello Spirito Santo unito al nome di Gesù, dovrebbe far riflettere tutti i moderni « ariani » che non riconoscono la divinità di Cristo. Il primo insegnamento che riceviamo da questa meditazione è che se vogliamo lavorare per il Signore, dobbiamo ascoltare le sue direttive!
Guidato dallo Spirito Santo.
Cosa significa essere guidati dallo Spirito Santo? Significa essere sensibili alla Sua voce, cogliere le direttive, ubbidire per fede. Paolo avrebbe potuto forzare la situazione e procedere secondo i suoi piani, ma non agisce così, ubbidisce, ascolta, si muove in armonia con lo Spirito Santo. Se tu vuoi servire nella pienezza dello Spirito Santo, devi imparare a sottomettere i tuoi piani al Signore, assicurarti che siano in armonia con la Sua volontà, impara ad esaminare le Scritture, esaminare le tue motivazioni, e se necessario chiedere consiglio a credenti più anziani e maturi nella fede, chiedi a Dio di « aprire o chiudere », secondo i Suoi piani.
La visione.
Dio non lascia i Suoi servitori nell’incertezza, dopo averli guidati per l’intervento dello Spirito Santo. Se guardiamo attentamente una cartina noteremo come lo Spirito imponesse loro una direzione precisa, adesso diventa ancora più specifico con la visione di un uomo macedone che rende chiaro il piano del Signore per la loro missione, ora sapevano con esattezza dove il Signore li aveva chiamati.
« Soccorrici ».
Lo stesso grido che noi ascoltiamo ogni giorno attorno a noi, di gente disperata, sofferente, inconsapevole della loro condanna, « salva quelli che vacillando vanno al supplizio, che se tu dici non ne sapevo nulla, tu sarai ritenuto colpevole », Dio mette ogni giorno davanti ai nostri occhi una visione, migliaia di essere umani che non conoscendo Gesù Cristo vivono nella schiavitù del peccato, « soccorrici » è il grido. Chi andrà, come andremo, cosa gli porteremo? Sono domande che ogni credente è in dovere di porsi, ma questo grido in ogni caso ci dà la certezza della volontà di Dio e della sua chiamata per ciascuno di noi.
La certezza della volontà di Dio.
Certamente la volontà di Dio è che ogni uomo sia salvato, ma da parte nostra non smettiamo di supplicare lo Spirito Santo che ci conduca presso quelle persone che Dio ha già preparato per incontrarlo, non lasciamo che sia il « caso » a guidarci, ma chiediamo a Dio che conosce e governa le circostanze.
Lo zelo, l’entusiasmo.
Paolo e i suoi collaboratori a questo punto sicuri e confermati partono all’attacco per strappare anime al demonio, e per conquistarle a Cristo, c’è vigore quando il Signore ci conferma, ricevuta la Sua approvazione siamo pieni di energie perché siamo in armonia con la Sua volontà, ma anche tutto questo non significa che vedremo ciò che noi desideriamo!!
La delusione, poche donne, una sola ascolta.
Dopo tutto quest’impegno, un viaggio di tanti chilometri, lo Spirito Santo, che agisce, ferma, chiude, dirige, quantomeno ci si aspetta una città intera da evangelizzare, radunamento da mille persone, mega riunioni, ma non è così, o meglio non sempre è così. Paolo si trova di fronte una città in cui nemmeno si trova una sinagoga, dalla quale era solito cominciare le sue azioni evangelistiche, forse è costretto a prendere informazioni per cercare qualche giudeo, trova questo posto fuori città, « Persechè », luogo di preghiera, dove poche donne si riunivano per pregare, e la maggior parte di loro non è nemmeno tanto interessata alla predicazione di Paolo, una sola sembra essere attenta. Di fronte ad una situazione così poco rilevante, forse noi ci saremmo persi d’animo, ma Paolo è sicuro di trovarsi nel posto giusto, nel centro della volontà del Signore, e questo gli dà la forza di perseverare e fare ciò che la sua chiamata gli impone « guai a me se non evangelizzo ».
La gioia di Dio.
« vi è gioia nel cielo per un solo peccatore che si ravvede », è la stessa gioia che deve muovere ogni credente, ogni comunità che vive per la potenza dello Spirito Santo. Ricordiamoci delle parabole della perla, della pecora perduta, della dracma, allo stesso modo dovremmo essere solleciti per cercare i perduti, e nel provare la stessa gioia del Signore nel vedere un’anima convertirsi. L’esempio dell’incontro avuto da Gesù con la donna samaritana al pozzo di Giacobbe dovrebbe essere per ogni credente un argomento di profonda riflessione, così come il risultato che ne derivò, una città che venne coinvolta dalla sua testimonianza!
Lidia una donna sulla via della salvezza.
La condizione di Lidia.
Molto normale, non si trattava di una tossicodipendente o di una alcolizzata, niente liberazioni da operare anzi, una donna ricca benestante, molto probabilmente stimata per la sua attività, che bisogno aveva di Gesù Cristo? Ma il bisogno di salvezza e di giustificazione presso Dio non dipende dalla nostra condizione sociale, dalla nostra statura morale, dalla nostra etica religiosa, queste cose possono essere presenti o no nella vita di una persona, ed è cosa giusta essere in una buona condizione morale, ma noi tutti abbiamo bisogno di essere salvati semplicemente perché siamo per natura peccatori e figli d’ira come dice la Scrittura
Cercava un rapporto con Dio.
Il fatto che una donna non giudea si riunisse a pregare l’Eterno, significava che le ricchezze, il successo, gli idoli della cultura occidentale non le davano soddisfazione
Temeva Dio.
Lidia era una « proselita », non era di nascita giudea, ma temeva Jahweh, per tanto si era unita alla religione ebraica, seguiva i loro riti, le loro preghiere, le loro feste, ma questo non faceva di lei una figliola di Dio, non lo era per l’eredità promessa ai figlioli d’Israele, e non lo era per adozione, era una buona religiosa certamente, moralmente sana, visto che temeva Dio, ma non era salvata, ed ora vedremo perché.
Lidia una donna salvata.
L’esperienza di Lidia c’insegna il modo di agire di Dio nei confronti dei peccatori bisognosi di essere salvati. Molte persone al pari di Lidia sono alla ricerca di Dio senza sapere che Dio le sta’ già cercando, e questa vicenda c’insegna che ci sono delle condizioni affinché si concretizzi questo incontro, perché non basta sapere che Dio esiste, non è sufficiente frequentare delle riunioni di preghiera, non basta avere timore di Dio, Dio non cerca dei « proseliti », ma dei peccatori che riconoscendo la loro condizione disperata accettino la grazia in Cristo Gesù, e che per tanto diventino suoi figli legittimi attraverso l’esperienza spirituale della nuova nascita.
L’opera della grazia di Dio.
Dio non è un burattinaio, Dio non sceglie alcuni ed altri no, Dio opera affinché ogni uomo sia salvato, Dio ci ha eletti a salvezza prima della fondazione del mondo, ma attenzione « In Cristo Gesù » al di fuori di Cristo noi restiamo dei buoni religiosi, ma perduti, fuori di Cristo noi siamo sotto la legge, per tanto sotto maledizione, perché dice la Scrittura di coloro che si affidano alla legge: « Maledetto chiunque non persevera in tutte queste cose », e chi mai potrà adempiere a tutta la Legge perfetta e giusta di Dio, ma Dio per grazia cerca l’uomo peccatore, lo raggiunge, lo prepara, gli annuncia il suo amore, fa in modo che il cuore sia aperto per ricevere il suo dono di perdono e salvezza, e lo strumento efficace è la Parola.
Lo strumento efficace è la Predicazione della Parola. I Cor.1:21-22, Romani 10:17.
Non cerchiamo altre soluzioni alternative, più facili, scorciatoie spirituali, lo strumento efficace per toccare i cuori è la Parola, la predicazione dell’evangelo, tutto il resto deve essere complementare, una bella cornice valorizza il quadro, ma il valore è nel dipinto.
La risposta.
« Ecco Io sto alla porta… se uno ode…se uno apre io entrerò ». A questo punto tutta la responsabilità è dell’uomo che ascolta, Gesù si presenta alla porta, ti fa udire la Sua voce, ma entrerà solo se tu aprirai la porta, questa è in sintesi la dottrina del Nuovo Testamento, la grazia sovrana di Dio, che cerca, raggiunge, convince, prepara, ma che in ogni caso non prevarica il libero arbitrio dell’uomo chiamato a scegliere se essere salvato in Cristo, o di essere perduto per sempre lontano dall’amore di Dio. Se la tua risposta è: « si, voglio appartenere a Cristo », ricorda che la tua vita cambierà, e la tua scelta può cambiare influenzare alcune circostanze attorno a te, tu puoi e devi diventare uno strumento di salvezza per altre persone!
Lidia una donna salvata per grazia che porta frutto.
La decisione di battezzarsi.
A volte i Pastori trascurano l’esortazione al battesimo, perché si pensa sia sconveniente forzarlo, altre volte con troppa semplicità si amministra il battesimo a persone che in realtà non sono nate di nuovo, ma come vediamo dalla Scrittura il battesimo è una spontanea conseguenza della conversione di chi ha udito la predicazione del vangelo, che comprende l’incoraggiamento ad ubbidire al comandamento del Signore, « chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato », è la scelta di chi ha creduto in Cristo, e riconoscendosi peccatore lo ha accettato come personale Salvatore e Signore. Ai Pastori, agli Anziani della chiesa dunque il delicato compito di valutare la « fedeltà », la sincerità della fede del neo convertito.
La testimonianza.
Se siamo decisi e fedeli vedremo frutto, nella famiglia e attorno a noi le persone saranno coinvolte dalla nostra testimonianza. Valutiamo con serietà l’esempio lasciatoci dalla sorella Lidia, se desideriamo vedere le nostre famiglie convertite, i nostri parenti, amici, colleghi, la conversione deve essere sincera, la testimonianza decisa, l’impegno preso con il Signore e con la comunità deve essere serio e costante!
La fedeltà.
Per Lidia la conversione al cristianesimo può essere costata, consideriamo che era una donna dedita al commercio, presumibilmente ricca, e noi sappiamo quanto i criteri del mondo siano contrari ai principi della fede cristiana, ma la vediamo fedele e costante, pronta ad accogliere i fratelli anche quando le cose si mettono male. Atti 16:40.
« Poiché chi potrà disprezzare il giorno delle piccole cose ».
Se Dio ti ha chiamato a compiere l’opera d’evangelista, non disprezzare le « piccole occasioni », se hai creduto e ti senti nella condizione di Lidia, il solo o la sola nella tua città, nella tua famiglia sul posto di lavoro, se ti senti inadeguato, impreparato, indegno, non all’altezza, guarda alla scelta fedele di Lidia, e considera i risultati, tutta la famiglia si convertì, poca cosa? Considera allora che pochi anni dopo in quella città nacque un gloriosa testimonianza, una chiesa prospera, ricordata con gioia dall’apostolo Paolo, non pensare di essere inutile nell’opera di Dio, tu sei « debole », ma Dio ha scelto le cose deboli per svergognare le forti! Dio vuole fare di te una « colonna del suo tempio ». Se invece ti trovi ancora in bilico tra il versetto 14 e il 15 di Atti 16, se ancora sei un buon religioso alla ricerca del vero rapporto con Dio, Cristo è la via la verità e la vita, ed è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, se non sei ancora sicuro di quale sarà la tua destinazione eterna, scegli oggi! Non limitarti a sapere che Dio esiste, non affidare la tua eternità ai deboli elementi del mondo, sacrifici, pratiche religiose, sforzi umani di buone opere, che per quanto giuste siano non ti possono far guadagnare ciò che Dio vuole donarti in Cristo Gesù, non limitarti a sapere che Dio e amore, lasciati amare da Lui, lascia che il suo amore entri nel tuo cuore per mezzo dello Spirito Santo.