PICCOLA STORIA DELLA DEVOZIONE ALLA MADONNA DEL CARMINE
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PICCOLA STORIA DELLA DEVOZIONE ALLA MADONNA DEL CARMINE
La Tradizione racconta che già prima del Cristianesimo, sul Monte Carmelo (Karmel = giardino-paradiso di Dio) si ritiravano degli eremiti, vicino alla fontana del profeta Elia, poi gli eremiti proseguirono ad abitarvi anche dopo l’avvento del cristianesimo e verso il 93 d. C. un gruppo di essi che si chiamarono poi ”Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”, costruirono una cappella dedicata alla Vergine, sempre vicino alla fontana di Elia.
Si iniziò così un culto verso Maria, che divenne la ‘Stella Maris’ del popolo cristiano.
Verso la seconda metà del sec. XII, giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo che, proseguendo il secolare culto mariano esistente, si unirono in un Ordine religioso fondato in onore della Vergine, alla quale i suddetti religiosi si professavano particolarmente legati.
L’Ordine non ebbe quindi un fondatore vero e proprio, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello; il patriarca di Gerusalemme Sant’Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò una ‘Regola di vita’, approvata nel 1226 da papa Onorio III.
Costretti a lasciare la Palestina a causa dell’invasione saracena, i monaci Carmelitani, come ormai si chiamavano, fuggirono in Occidente, dove fondarono diversi monasteri: Messina e Marsiglia nel 1238; Kent in Inghilterra nel 1242; Pisa nel 1249; Parigi nel 1254.
Una conferma più solenne dell’importanza dell’Ordine veniva data nel 1273 con Concilio di Lione che aboliva tutte le nuove Congregazioni, facendo però rimanere in vita solo Domenicani, Francescani, Carmelitani e Agostiniani.
A questo punto giova ricordare due fatti prodigiosi.
Il 16 Luglio 1251 appariva la Vergine circondata da angeli e con il Bambino in braccio a San Simone Stock d’origine inglese, che da qualche anno reggeva le sorti dell’Ordine e, porgendogli lo Scapolare, gli diceva: “Prendi, o figlio dilettissimo, questo Scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita. Ecco un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza e di pace con voi in sempiterno. Chi morrà vestito di questo abito, non soffrirà il fuoco eterno.”
Queste parole della Madonna non ci dispensano dal vivere secondo la legge di Dio; ci promettono soltanto l’intercessione della Vergine per una santa morte.
Un secolo dopo l’apparizione a San Simone Stock, la Vergine del Carmine appariva al Pontefice Giovanni XXII e, dopo avergli raccomandato l’Ordine del Carmelo, gli prometteva di liberare i suoi confratelli dalle fiamme del Purgatorio il sabato successivo alla loro morte.
Questa seconda promessa della Vergine porta il nome di Privilegio Sabatino che ha origine dalla Bolla Sabatina dello stesso Pontefice Giovanni XXII e datata in Avignone il 3 marzo 1322.
Sua Santità Pio X con decreto della S. Congregazione del S. Ufficio del 16 dicembre 1910 concesse che lo Scapolare si potesse sostituire con una medaglia che portasse da una parte la effige del Sacro Cuore e dall’altra quella della Madonna (preferibilmente del Carmine).
Per usufruire della Grande Promessa (fatta a San Simone Stock), bisogna ricevere lo Scapolare da un sacerdote autorizzato, portarlo sempre addosso devotamente e iscriversi nei registri della Confraternita.
Per godere del Privilegio Sabatino bisogna inoltre osservare la castità del proprio stato e recitare alcune preghiere che il sacerdote determina nell’atto di consegnare lo Scapolare.
Lo Scapolare della Madonna del Carmine
« Lo scapolare è segno dell´amore materno, permanente e stabile, di Maria verso i fratelli e le sorelle carmelitani. Nel seguire la sua tradizione, soprattutto a partire dal secolo XVI, il Carmelo esprime la vicinanza amorosa di Maria al popolo di Dio mediante la devozione dello scapolare: segno di consacrazione a lei, veicolo dell´aggregazione dei fedeli all´Ordine, e mediazione popolare ed efficace di evangelizzazione. »
[Costituzioni Carmelitane, n. 27]
La sequenza Flos Carmeli è già presente, in forma incompleta nella prima Messa solenne alla Madonna del Carmine, precisamente nel messale di Londra scritto tra il 1387 e il 1393. Riassume i punti fondamentali della devozione mariana del Carmelo: Maria , fiore del Carmelo, viene chiamata Vergine e Madre singolare, e a Lei, Stella del mare (ricordiamo che il monte Carmelo, in Palestina si protende sul mare) i Carmelitani chiedono guida e soccorso nella tempeste della vita.
Flos Carmeli, vitis florigera / splendor coeli, Virgo puerpera / singularis.
Mater mitis, sed viri nescia / carmelitis esto propitia / stella maris.
Radix Iesse, germinans flosculum / hic adesse me tibi servulum / patiaris.
Inter spinas quae crescis lilium / serva puras mentes fragilium / tutelaris!
Armatura fortis pugnantium / furunt bella tende praesidium / scapularis.
Per incerta prudens consilium / per adversa iuge solatium / largiaris.
Mater dulcis, Carmeli domina / plebem tuam reple laetitia / qua bearis.
Paradisi clavis et ianua / fac nos duci quo, Mater, gloria / coronaris. Amen
Fior del Carmelo, vite fiorita / splendore del cielo / tu solamente sei vergine e madre.
Madre mite, pura nel cuore / ai figli tuoi sii propizia / stella del mare.
Ceppo di Jesse, che produce il fiore / a noi concedi di rimanere / con te per sempre.
Giglio cresciuto tra alte spine / conserva pure le menti fragili / e dona aiuto.
Forte armatura dei combattenti / la guerra infuria, poni a difesa / lo scapolare.
Nell’incertezza dacci consiglio / nella sventura, dal cielo impetra / consolazione.
Madre e Signora del tuo Carmelo / di quella gioia che ti rapisce / sazia i cuori.
O chiave e porta del Paradiso / fa’ che giungiamo dove di gloria / sei coronata. Amen.
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