24 GIUGNO: OMELIA NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA – (Lc 1,57-66.80)

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OMELIA NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA – (Lc 1,57-66.80)

(le prendo dall’anno B perché la solennità capitava di domenica)

GLI SI SCIOLSE LA LINGUA E PARLAVA BENEDICENDO DIO

DI PADRE MARIANO PELLEGRINI

Oggi la Chiesa celebra la natività di san Giovanni Battista. Di nessun altro santo si celebra il giorno della nascita, ma solo il giorno del passaggio da questa all’altra vita. Per quale motivo, dunque, di san Giovanni Battista si celebrano due feste, quella della nascita (oggi) e quella del suo martirio (in agosto)? Il motivo è che san Giovanni Battista, a differenza degli altri santi, è nato santificato. Quando ancora era nel grembo materno fu liberato dal peccato originale; dunque la sua nascita fu un evento di grazia che la Chiesa fin dall’inizio ha celebrato. In che circostanza fu santificato san Giovanni Battista? Ce lo ricorda l’evangelista Luca quando scrive della visita di Maria Santissima a santa Elisabetta. In quella circostanza, quando la Madonna entrò nella casa di Zaccaria ed Elisabetta, il bambino che era ancora nel grembo materno esultò, sussultò di gioia. Questo particolare fu interpretato dai Padri come la santificazione di Giovanni, per cui egli nacque che era già stato liberato dal peccato originale. In quella circostanza fu Maria a portare la grazia in quella casa. Giovanni fu santificato ed Elisabetta si mise a profetare e riconobbe in Maria la Madre del suo Signore. Dio operò questi prodigi di grazia servendosi di Maria. Ed è sempre così: dove entra la Madonna lì entra e fiorisce la Grazia. Facciamo dunque entrare anche noi la Vergine Santa nella nostra vita, nelle nostre case, con la recita assidua del Rosario in famiglia. Dove entra Maria di lì esce il peccato. Questa è la grazia che maggiormente sta a cuore a Lei che è l’Immacolata, la Tutta Santa. Dopo la nascita di Giovanni anche il padre, Zaccaria, fu visitato dalla grazia e recuperò la parola. Egli, infatti, era rimasto muto a causa della sua incredulità. Gli sembrava impossibile che la sua sposa, Elisabetta, potesse avere un bambino a quell’età. Ma nulla è impossibile a Dio. Per la sua incredulità alle parole dell’Angelo, che gli assicurava il dono di un figlio, rimase muto; e solo dopo la nascita del bambino riebbe l’uso della parola. E allora « gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio » (Lc 1,64). Da questo impariamo a credere e confidare sempre in Dio. Se manca questa fiducia, allora ci priviamo da noi stessi di tanti benefici che diversamente verrebbero. La missione di san Giovanni Battista è stata quella di preparare le vie al Signore. Per questo motivo è detto il Precursore. Anche noi, in qualche modo, dobbiamo essere come il Precursore, preparando ai fratelli la via per il loro ritorno al Signore. Il peccato ci tiene lontani da Dio. Pertanto, come san Giovanni Battista, dobbiamo illuminare i fratelli, parlare loro della gravità del peccato e dell’infinita misericordia di Dio, dobbiamo predisporli al pentimento e alla conversione. Ma per far questo dobbiamo lottare contro un difetto che, più o meno, è di tutti: il cosiddetto rispetto umano. Il rispetto umano è quella vergogna che tante volte proviamo nel dimostrarci cristiani e nel vivere coerentemente la nostra Fede nella società odierna.  Anche il rispetto umano è un peccato da accusare in confessione. Gesù, nei confronti di questo peccato, ha usato delle parole molto forti: « Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi » (Mc 8,38). Per vincere il rispetto umano dobbiamo innanzitutto pregare e chiedere questa grazia. Poi bisogna considerare la nostra meschinità ogni qualvolta ci facciamo dominare da questa vergogna. Di certo non facciamo una bella figura, né nei confronti di Dio e nemmeno nei confronti della società. Infatti, il mondo disprezza chi si vergogna della propria Fede e delle proprie convinzioni, mentre ammira, anche se a volte perseguita, chi vive la propria Fede con coraggio, a fronte alta. Chiediamo dunque due grazie quest’oggi. La prima è quella di vivere sempre lontani dal peccato per essere pure noi, in qualche modo, come l’Immacolata e come san Giovanni Battista. La seconda grazia è quella di professare con gioia e coraggio la Fede.

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