COMMENTO A GALATI 3,26-29 DI MARIE NOËLLE THABUT

http://www.eglise.catholique.fr/foi-et-vie-chretienne/commentaires-de-marie-noelle-thabut.html

DIMANCHE 23 JUIN : COMMENTAIRES DE MARIE NOËLLE THABUT

DEUXIEME LECTURE – GALATES 3, 26 – 29

(lo metto in traduzione Google, ma se potete leggete l’originale)

Sappiamo che Paolo sta parlando qui alla comunità cristiana della Galazia nel momento in cui si sta affrontando una grave litigio. La frase « Non c’è né Ebreo né Gentile, né schiavo né uomo libero, non c’è più maschio e femmina … «Non è più sollievo.
  »Voi siete diventati uno in Cristo Gesù » ogni giorno che passa ci dimostra il contrario … Sappiamo fin troppo fratture di razzismo di ogni tipo, altrettanto doloroso, proprio testardo come quelli che strappavano il Galati … Questo è dove ci sentiamo male il divario tra la speranza della realtà. Eppure Paolo insiste.
 Se insiste, appunto, è quello di invitare ad andare oltre le apparenze: ciò che chiamiamo realtà è fatto che le differenze di sesso, razza, origine sociale … (E non ricordo) … ma, dice Paolo, sono soltanto apparenze. Mentre più forte di tutte queste apparizioni, c’è la nostra unità profonda, perché l’uno e l’altro, ci sono innestati in Cristo. Lo stesso sangue, le stesse linfa scorre nelle nostre vene, potremmo dire.
  »Tutti voi, che il battesimo in Cristo vi siete rivestiti di Cristo voi stessi. « L’immagine del capo è superba: il mantello di Cristo ci avvolge tutti e copre tutte le nostre caratteristiche che diventano accessori, e come non pensare a questa frase di Padre Teilhard de Chardin: » Fin dall’inizio di cose un Avvento contemplazione e il lavoro ha cominciato … E poiché Gesù è nato, Egli ha finito di crescere, lui è morto, tutto ha continuato a muoversi, perché Cristo non ha completato il modulo. Non tornò a lui le ultime pieghe del vestito di carne e lo amano la sua vera forma … « (Scritti di Guerra – 1916).
 In particolare, se Paolo insiste, è perché la domanda sorge spontanea: il testo stesso dice esattamente dove i problemi erano … quando Paolo dice che « non c’è né Ebreo né Gentile » vuol dire tra i cristiani di origine ebraica e quelli che erano ex-pagani, ci sono stati gravi difficoltà nello stesso modo, a seguito di due proposizioni: « non c’è né schiavo né uomo libero » e « non c’è più maschio e femmina » accenno a ciò che Paolo chiama le divisioni Galati a superare.
 Nel passare non possiamo accusare Paolo di misoginia: «Non c’è più maschio e femmina », ha detto, traduzione « c’è più di battezzati », sei fedele Cristo, che è tutto quello che conta. Ecco la vostra dignità, anche se ci sono differenze nel ruolo di società, tra uomini e donne, anche se nella Chiesa le stesse responsabilità si sono affidati in materia di fede, tu sei sopra tutti i battezzati. « Non c’è più schiavo né libero uomo » di nuovo, questo non significa che Paolo chiama la rivoluzione, ma a prescindere dalla condizione sociale di ogni altro, si per la stessa considerazione tutti sei battezzato. Non si guarda con meno rispetto e deferenza che vi appaiono meno in cima alla scala sociale: la raccomandazione è tanto per noi oggi!
 Torno alla prima distinzione che Paolo esorta i Galati a superare: « Non c’è né Ebreo né Gentile », si conosce il problema che ha afflitto le prime comunità cristiane: la tesi secondo cui gli antichi ebrei divennero cristiani erano cristiani non ebrei, vale a dire le persone che fino ad allora erano pagani, non circonciso, era facile dare la colpa: finché essi non sono conformi alle regole della religione ebraica, essi Non facevano parte del popolo eletto.
 La questione si nascondeva dietro era, in definitiva: basta la fede? O non si applica anche la legge ebraica, in particolare la circoncisione? Paolo risponde: o Abramo non era circonciso (non più di Galati), quando ha sentito le promesse di Dio, e perché ha messo la sua fiducia in Dio, era considerato solo « Abramo ebbe fede in il Signore e per il Signore vide in lui solo. « (Genesi 15: 6). Ma una delle promesse era tutte le famiglie della terra: « In te saranno benedette tutte le famiglie della terra. « (Gen. 12: 3). Tutte le famiglie della terra, voi, i Galati.
 Ma Paolo va oltre: non solo i Galati ricevere la promessa di tutte le famiglie della terra benedizione, ma meglio ancora, sono discendenti di Abramo, diventano membri del popolo della promessa biologicamente è impossibile, ma sono diventati spiritualmente dal loro Battesimo. Attraverso il battesimo, i cristiani sono incorporati a Cristo e, attraverso di lui, sono integrati con i discendenti di Abramo: « Voi tutti sapete che il battesimo in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo » e indica la parola « uniti » senso forte, anche il nostro nome cristiano, che significa « Cristo », dice che apparteniamo a lui. Uniti a Lui, che è il figlio perfetto del Padre, abbiamo integrato i discendenti di Abramo, il credente. « Se appartenete a Cristo, voi che siete i discendenti di Abramo, il credente. « 
 Circonciso o no, perché noi siamo credenti, quindi siamo discendenti di Abramo, discendenti numerosi come le stelle del cielo e la rena del mare, come Dio gli aveva promesso … noi siamo i suoi eredi. Il Codice di Diritto Canonico trae le conseguenze quando dice: « Fra tutti i fedeli, in virtù della loro rigenerazione in Cristo, vi è circa la dignità e l’attività, la vera uguaglianza … « (Canone 208).
 In particolare, le disuguaglianze quotidiane e le divisioni restano ancora tra noi, e tutta la nostra vita è combattuto tra il nostro destino, la nostra vocazione battesimale e divisioni pesanti che hanno buona aria per attaccare alla vostra pelle. Ma se prendiamo sul serio Paolo, ogni volta che ci accorgiamo che viviamo ancora in un regime di discriminazione tra noi, dovremmo dire che i nostri metodi sono obsoleti: perché per il nostro Battesimo, siamo tutti uniti a Cristo, innestati in Cristo: in fondo, ancora una volta, dovremmo dire che « non dobbiamo separare ciò che Dio ha unito. »

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