Omelia per il Battesimo di Gesù
BATTESIMO Di GESU’
(7 Gennaio 2007)
LITURGIA DELLA DOMENICA / OMELIA
FIGLI DI DIO
Oggi, con tutta la Chiesa, celebriamo il Battesimo di Gesù.
Innanzi tutto ricordiamo che il battesimo ricevuto da Gesù dalle amni di Giovanni Battista, non è lo stesso battesimo ricevuto da noi. Il battesimo che noi abbiamo ricevuto è uno dei sette Sacramenti istituiti da Gesù.
Il battesimo che Gesù ricevette da Giovanni non era un sacramento. Era un semplice rito penitenziale, che il Battista faceva per invitare la gente a prepararsi ad accogliere Gesù, che non si era ancora manifestato.
Gesù non aveva bisogno di un tale battesimo, perché in lui non vi era ombra di male, ma volle ugualmente essere battezzato da Giovanni Battista per comportarsi come un qualsiasi peccatore pentito.
Lui, senza macchia, compie un atto di umiltà, si immerge nell’acqua e poi si raccoglie in preghiera.
Durante il battesimo di Gesù avvennero due fatti straordinari:
a) Il primo è questo: appena Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo discese su di lui, nella forma visibile di una colomba.
Questo segno indicava che Gesù era il Cristo, cioè il Messia, mandato da Dio per salvare gli uomini.
b) Ed ecco il secondo fatto: mentre lo Spirito discendeva su Gesù, fu udita la voce di Dio Padre che proclamava Gesù suo Figlio diletto.
In quel momento Dio Padre rivelava ai presenti che Gesù era il suo Figlio prediletto, che si manifestava agli uomini sotto le sembianze di uomo.
Da questo momento comincia la vita pubblica di Gesù. I presenti vengono a sapere che Gesù, è il Figlio di Dio, prescelto per una missione di pace e di salvezza, è il Messia promesso.
Qui per la prima volta abbiamo la rivelazione della SS. Trinità: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, tre Persone distinte in un unico Dio.
Qui per la prima volta si manifesta lo stile di Dio: Gesù si abbassa entrando nel Giordano e subito il Padre lo esalta: « Tu sei il mio Figlio prediletto, in Te mi sono compiaciuto ».
E Gesù non deluderà questa predilezione, ma sarà fedele alla volontà del Padre fino in fondo, fino alla Croce.
Lui continuerà ad umiliarsi e a lasciarsi umiliare, e il Padre Lo esalterà poi per sempre con la Risurrezione gloriosa.
Il battesimo di Gesù ci porta a riflettere sul nostro Battesimo.
Noi non siamo nati figli di Dio, perché al momento della nascita eravamo privi della grazia divina. Noi siamo diventati figli di Dio al momento del Battesimo.
Dal Battesimo noi abbiamo ricevuto la grazia santificante. Mentre il Sacerdote versava l’acqua sul nostro capo, lo Spirito Santo veniva dentro di noi e con la grazia ci rendeva figli di Dio.
Al momento della nascita siamo nati figli degli uomini. Al momento del Battesimo, noi siamo rinati (nati di nuovo) come figli di Dio, dall’acqua e dallo Spirito Santo.
In quel preciso momento del nostro Battesimo dentro di noi veniva lo Spirito Santo e Dio Padre ci ammetteva a far parte della famiglia divina.
Il Battesimo ci dà il diritto di chiamare Dio nostro Padre. Prima del Battesimo esisteva in noi una vita puramente umana; con il Battesimo invece abbiamo la partecipazione alla vita divina: siamo nati in Gesù e siamo stati costituiti in Lui nuova creatura.
Con il Battesimo abbiamo ricevuto dei doni che dobbiamo sviluppare: insieme con la grazia santificante abbiamo ricevuto le virtù infuse (fede- speranza e carità) e i doni dello Spirito Santo.
La grazia del Battesimo poi ha consacrato il nostro corpo e l’ha reso tempio vivo di Dio e membro del Corpo Mistico di Gesù.
San Giovanni Evangelista in una sua lettera dice: « Noi sappiamo che Dio abita in noi, perché Egli ci ha dato lo Spirito Santo » ( 1 Gv. 4, 13). Perciò chi ha ricevuto lo Spirito Santo porta Dio dentro di sè. Anche noi quindi portiamo Dio nella nostra anima
San Leonida, padre di Origéne, si curvava sulla culla di suo figlio e lo baciava sul cuore. Alcune persone che lo videro, ne fecero le meraviglie, e il Santo rispose: « Non meravigliatevi: io adoro Dio presente nel cuore di questo piccolo battezzato ».
Ecco perché San Paolo, con insistenza, scrive ai primi cristiani: « Voi siete la casa di Dio, voi siete il tempio di Dio vivo ».
Se lo Spirito Santo, scendendo in noi, ha fatto del nostro corpo un tabernacolo, delle nostre membra un piccolo cielo in cui abita il Dio che ci ha creati, pensate con quanto rispetto noi dobbiamo trattare il nostro corpo e le nostre membra! Dobbiamo considerarci come cosa sacra, come pissidi viventi di Gesù.
Un giorno Luisa di Francia, figli di Luigi XIV, in un impeto di collera disse alla propria governante:
« Dimenticate forse che io sono figlia del vostro Re? ».
La governante le rispose: « E voi dimenticate che io sono figlia del vostro Dio? ».
Ecco la grande dignità che noi abbiamo acquistato con la discesa dello Spirito Santo nel nostro Battesimo: siamo diventati figli di Dio.
Non solo di nome, ma in realtà, perché lo Spirito Santo non si accontenta di abitare dentro di noi come in un tempio a Lui consacrato, ma Egli trasforma la nostra anima, la rende bella, la rende divina, comunicandole qualcosa della sua natura: divinae consortes naturae, fatti partecipi della natura divina », dice San Pietro (2 Pt. 1,4).
Come un figlio assomiglia a suo padre, così pure noi, per mezzo della grazia, diventiamo simili a Dio: diventiamo veramente figli di Dio.
Ecco perché pregando, diciamo: « Padre nostro, che sei nei cieli… ».
San Giovanni, pensando a questa verità, sentiva un fremito di entusiasmo e di gioia salirgli alla gola, e quasi fuori di sè esclamava: « O diletti! Fin d’adesso noi siamo figli di Dio. Guardate con quale amore il Padre ci ha amati , dandoci non solo di essere chiamati, ma di essere veramente figli di Dio ».
Ecco l’importanza del santo Battesimo che ci ha resi figli di Dio.
San Luigi re di Francia nutriva una speciale devozione verso la piccola cappella del castello di Poissy, in cui aveva ricevuto il santo Battesimo. Vi si recava a pregare assai più spesso che non nel magnifico duomo di Reims, dove era stato incoronato re di Francia.
Interrogato sul motivo di quella predilezione per l’umile chiesetta, rispose: « Nella cappella di Poissy io diventai figlio di Dio e mi fu concesso l’inestimabile favore di chiamare Dio mio padre; mentre nel duomo di Reims io non ricevetti altro che una fragile corona ».
Egli stimava quindi assai di più la grazia di essere figlio di Dio che non quella di essere re di Francia.
Nel Vangelo, lo Spirito Santo appare sotto tre segni diversi: sotto l’apparenza di nube nella Trasfigurazione; sotto l’apparenza di colomba nel Battesimo di Gesù; sotto l’apparenza di fuoco nel cenacolo.
Il primo segno – la nube colma d’acqua – c’insegna come lo Spirito Santo viene in noi per mezzo delle acque del santo Battesimo.
Il secondo segno – la candida colomba – c’insegna come lo Spirito Santo rimane in noi per il candore di una vita pura, lontana da ogni macchia di peccato.
L’ultimo segno – il fuoco – c’insegna come lo Spirito Santo è amore di Dio, che come fuoco brucia ogni impurità.
La Madonna conservi la nostra anima limpida e candida come una colomba.
D. SEVERINO GALLO sdb
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