11 giugno: San Barnaba Apostolo
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San Barnaba Apostolo
Nascita Cipro, I secolo d.C.
Morte Salamina, 61 circa
Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principale Monastero di Salamina, Cipro
Ricorrenza 11 giugno
Attributi Bastone del pellegrino, Ramo di Palma, Vangelo di Matteo.
Patrono di Carassai, Laghi (Italia), Marino, Villanova Biellese, Villata. Chiesa ortodossa di Cipro. Logroño, Marbella Recuerda (Spagna).
Barnaba, originariamente chiamato Giuseppe di Cipro (Cipro, … – Salamina, 61), è stato un apostolo e tradizionalmente è considerato il primo vescovo di Milano; viene venerato come santo dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa. La sua ricorrenza si celebra l’11 giugno.
Si chiamava Giuseppe di Cipro, ed era giudeo di famiglia levitica emigrata a Cipro. Per questa sua discendenza levitica era probabile la sua frequente presenza in Gerusalemme. Secondo gli Atti degli Apostoli si convertì al Cristianesimo poco dopo l’episodio della Pentecoste, vendette tutti i suoi averi e consegnò il ricavato alla Chiesa cristiana appena nata; e dopo il battesimo fu rinominato Barnaba, che significa « figlio della consolazione » o « figlio dell’esortazione ».[1] Fu lui, divenuto un membro autorevole della prima comunità cristiana, a farsi garante di Saulo di Tarso, ex-persecutore dei cristiani, e recentemente convertitosi a Damasco, e che verrà chiamato Paolo.[2]
Quando ad Antiochia iniziò la conversione dei primi cristiani non ebrei, Barnaba vi fu inviato insieme a Paolo, divenendo uno dei capi della comunità.[3] L’enorme successo della loro predicazione ad Antiochia, inizialmente creò dubbi nella Chiesa di Gerusalemme; ma Paolo e Barnaba tornaro a riferire agli Apostoli come si era svolta l’evangelizzazione. Da Antiochia di Siria, visto il successo tra i Gentili, partirono per evangelizzare altri popoli, accompagnati da Giovanni Marco futuro Marco evangelista e parente di Barnaba. Si recarono prima a Cipro terra nativa di Barnaba stesso e successivamente in Asia Minore. [4] A Perge in Panfilia Marco lasciò i suoi compagni per motivi non conosciuti, ma tale gesto dispiacque a Paolo che successivamente non lo volle più tra i suoi compagni di missione. Dopo un viaggio pieno di problemi e maltrattamenti ma con notevole successo missionario, viaggio che interessò Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra, Derbe, tornarono ad Antiochia di Siria.
Ritroviamo di nuovo insieme Paolo e Barnaba intorno al 49 a Gerusalemme per la disputa sulla circoncisione o meno dei pagani convertiti. Il « concilio degli apostoli » diede loro ragione sulla non necessità dell’osservanza della legge mosaica per i neo-convertiti. [5] A questo punto i due apostoli si separarono: Barnaba volle portare con sé, in un nuovo viaggio di evangelizzazione, Marco che Paolo memore della precedente separazione non gradiva.[6] Negli Atti degli Apostoli Paolo partì per l’Asia con Sila, Barnaba e Marco andarono a Cipro, tra il 50 e il 53; poi negli Atti non lo si menziona più: da qui inizierà il suo viaggio in Italia.
Martirio di san Barnaba, manoscritto tratto dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze.
Secondo quanto attestano alcuni cataloghi bizantini sui Discepoli del Signore (VII-VIII sec.), Barnaba si recò prima a Roma, insieme a Pietro, poi si spostò velocemente verso il nord d’Italia, per fondare la Chiesa in Milano. Una leggenda devozionale milanese lo vede arrivare a Milano il 13 marzo del 53: al suo passaggio la neve intorno a lui sarebbe scomparsa e sarebbero sbocciati i primi fiori. Nei pressi di Sant’Eustorgio converte e battezza e Milano diventa diocesi: il vescovo sarà Anatalone, suo compagno di viaggio.
Secondo la leggenda Barnaba continuò a viaggiare e predicare fino a Salamina, dove fu lapidato da alcuni giudei nell’anno 61; sembra che al momento del martirio avesse in mano una copia del Vangelo di Matteo.
Quando Marco andò a trovare Paolo imprigionato a Roma, nel 61 – 63, probabilmente Barnaba era già morto, poiché non viene più citato. [7]
Opere [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Lettera di Barnaba, Lettera agli Ebrei, Atti di Barnaba e Vangelo di Barnaba.
Alcuni scritti apocrifi sono stati considerati opera di Barnaba. Clemente Alessandrino gli attribuisce la paternità della cosiddetta Lettera di Barnaba, mentre vari biblisti gli attribuiscono la Lettera agli Ebrei. Esistono anche gli Atti di Barnaba e un Vangelo di Barnaba.
Culto e reliquie [modifica]
La Chiesa cattolica e quella ortodossa lo commemorano l’11 giugno.
Per secoli a Milano la primavera si è festeggiata il 13 marzo, giorno dell’arrivo di Barnaba; nel 1396 tale giorno viene proclamato giorno di astensione dal lavoro e nel 1583 sarà solennemente riconfermato da Carlo Borromeo « dies festivus », ossia giorno di festa.
Il suo cranio è conservato presso la chiesa parrocchiale di Endenna, nel comune di Zogno (BG). Un braccio è conservato nella Basilica di San Barnaba a Marino, in provincia di Roma.

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