Non ci sia per me altro vanto che nella croce del Signore Gesù Cristo, del Beato Guerrico, abate al dodicesimo secolo.

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« Discorsi », disc 2 sui Rami di Palme 1
    Ed. PIEMME – Casale Monferrato (Al)
(Adattato per la liturgia)

Non ci sia per me altro vanto che nella croce del Signore Gesù Cristo
del Beato Guerrico, abate al dodicesimo secolo.

          Nulla è più conveniente predicare che Gesù Cristo, e questi crocifisso. Che cosa distrugge i peccati, crocifigge i vizi, nutre e rinsalda le virtù, quanto il ricordo del Crocifisso ?
          L’apostolo Paolo parli pure tra i perfetti di una sapienza nascosta, misteriosa ; a me, anche imperfetto agli occhi degli uomini, parli invece di Cristo crocifisso, stoltezza per coloro che si perdono, ma potenza di Dio e sapienza di Dio per me e per coloro che si salvano (Cfr. 1 Cor 1, 23-24). Per me è altissima e purissima filosofia, grazie alla quale mi prendo gioco della presunta sapienza del mondo e della carne.
         Quanto mi riterrei perfetto ed esperto nella sapienza, se fossi trovato un autentico discepolo del Crocifisso, « il quale per opera di Dio è diventato per  noi » non solo « sapienza e giustizia », ma anche « santificazione e redenzione ! » (1 Cor 1, 30).
         Se dunque sei crocifisso con Cristo, allora sei sapiente, sei giusto, sei santo, sei libero. Non è sapiente chi, innalzato da terra con Cristo, cerca e gusta le cose di lassù ?
         Può non essere giusto, colui nel quale e stato distrutto il corpo del peccato perché non sia più servo del peccato ? Non è santo chi offre se stesso come ostia viva, santa, gradita a Dio ? O non è libero, colui che il Figlio di Dio ha liberato e che, per la libertà della sua coscienza, ha fiducia di poter fare sua quella libera affermazione del Figlio : « Viene il principe del mondo ; egli non ha nessun potere su di me » (Gv 14,30) ?
         Davvero presso il Crocifisso è la misericordia e grande la redenzione (Cfr. sal 129, 7) ; egli che ha redento Israele da tutte le sue colpe, meritando di fuggire, libero, le calunnie del principe di questo mondo. Dicano pertanto i riscattati del Signore, che egli liberò dalla mano del nemico e radunò da tutti i paesi, dicano – ripeto – con la voce e lo spirito del loro Maestro : « Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo » (Gal 6, 14).

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