PRESENTAZIONE AL TEMPIO DELLA VERGINE (1550 – 1553) [Jacopo Tintoretto (1518-1594)]
dal sito:
http://www.madonnadellorto.org/desc_quadri/mdo_4.php
Parrocchia della Madonna dell’Orto
opere d’arte nella chiesa della Madonna dell’Orto:
PRESENTAZIONE AL TEMPIO DELLA VERGINE (1550 – 1553)
Jacopo Tintoretto (1518-1594)
Il dipinto, ispirato ai Vangeli apocrifi della Natività di Maria, era diviso in due comparti e costituiva la parte esterna delle portelle dell’antico organo qui ubicato; la parte interna delle portelle era costituita dalle tele poste nell’abside: IL MARTIRIO DI SAN PAOLO e LA VISIONE DELLA CROCE DI SAN PIETRO. Pietro e Paolo furono raffigurati uno accanto all’altro in quanto ritenuti i principali apostoli della Fede martirizzati nello stesso giorno dell’anno 64 in Roma.
E’ uno dei capolavori del Tintoretto e raffigura la Vergine bambina dinanzi al sommo sacerdote Zaccaria che solennemente l’attende alla sommità dei quindici gradini che salgono al Tempio. Il numero dei gradini, decorati con delicati arabeschi dorati (sembra che il Tintoretto si sia ispirato alla Scala dei Giganti in Palazzo Ducale), allude ai 15 salmi graduali (dal salmo 120 al salmo 134) che venivano recitati dai pellegrini che salivano a Gerusalemme.
Lo sguardo severo del sacerdote, che veste gli abiti pontificali, si contrappone alla dolcezza della bimba la cui figura è esaltata da un contorno di luce accentuato dalle oscure figure di mendicanti e storpi posti sul lato sinistro della scala, sopra i quali alcuni farisei stanno scrutando con aria attonita la giovane fanciulla. Alcune donne rivolgono lo sguardo alla fanciulla, quasi sollevata nello slancio prospettico della scala, indicata da una madre alla propria bimba all’inizio dei gradini.
Tutta la tensione dinamica del dipinto si concentra sulla bimba, leggermente decentrata rispetto all’insieme del quadro equilibrato dalla figura del vecchio in movimento posto sul lato sinistro e della donna in primo piano. Sul fondo si intravede un obelisco, simbolo della potenza, collocato in prossimità della Vergine quasi per anticipare la futura grandezza dell’umile Ancella del Signore.
La luce che irradia metà della composizione, in diagonale da sinistra a destra, dà una grande forza espressiva alla scena.
Per la bambina passavano intanto i mesi. Giunta che fu l’età di due anni, Gioacchino disse a Anna: « Per mantenere la promessa fatta, conduciamola al tempio del Signore, affinché il Padrone non mandi contro di noi e la nostra offerta riesca sgradita ». Anna rispose: « Aspettiamo il terzo anno, affinché la bambina non cerchi poi il padre e la madre ».
Gioacchino rispose: « Aspettiamo ». Quando la bambina compì i tre anni, Gioacchino disse: « Chiamate le figlie senza macchia degli Ebrei: ognuna prenda una fiaccola accesa e la tenga accesa affinché la bambina non si volti indietro e il suo cuore non sia attratto fuori del tempio del Signore ».
Quelle fecero così fino a che furono salite nel tempio del Signore. Il sacerdote l’accolse e, baciatala, la benedisse esclamando: « Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni. Nell’ultimo giorno, il Signore manifesterà in te ai figli di Israele la sua redenzione ». La fece poi sedere sul terzo gradino dell’altare, e il Signore Iddio la rivestì di grazia; ed ella danzò con i suoi piedi e tutta la casa di Israele prese a volerle bene
Dal Vangelo di Giacomo (apocrifo – sec. II)
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