San Gabriele Arcangelo (Beh! è il mio onomastico!)

dal sito:

http://it.wikipedia.org/wiki/Arcangelo_Gabriele

San Gabriele Arcangelo

Arcangelo Gabriele. Josè Camaròn Bononat. Sec XVIII, Academia de San Carlos, Valencia

Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa, Islam

Ricorrenza 29 settembre

Attributi Ali, giglio

Patrono di Diplomazia e comunicazione, Telecomunicazioni

Nelle religioni abramiche, Gabriele (ebraico גַּבְרִיאֵל, Gavriʼel, latino Gabrielus, greco Γαβριήλ, ebraico tiberiano Gaḇrîʼēl, arabo جبريل Jibrīl o Jibrail), significa « forza di Dio ».

Il nome deriva dall’ebraico e significa: « La forza di Dio » « Dio è forte », o anche « l’eroe di Dio ». È uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. È il primo ad apparire nel Libro di Daniele della Bibbia. Era anche rappresentato come « la mano sinistra di Dio ». Ha annunciato la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e per i musulmani è stato il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto.

Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l’angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco. Il Talmud lo descrive come l’unico angelo che può parlare siriaco e caldeo. Nell’Islam, Gabriele è uno dei capi Messaggeri di Dio.

Nella tradizione cristiana è conosciuto come uno degli arcangeli, anche se questo è improprio dato che nella Bibbia si parla sempre di un solo arcangelo (angelo capo) al singolare e mai al plurale; e comunque mai riferito a Gabriele; semmai a Michele. Nell’Antico Testamento Gabriele interpreta la visione profetica del capro e del montone (Daniele 8:15-26) e spiega la predizione delle settanta settimane di anni (490 anni) dell’esilio da Gerusalemme (Daniele 9:21-27); nel Nuovo Testamento annuncia a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni Battista e a Maria di Nazareth la nascita di Gesù Cristo (Luca 1:11-20).

Secondo alcune elucubrazioni, nel nome Gabriele, Kha-Vir-El, secondo l’antica pronuncia egiziana, Ga o Ka indicano « desiderio », « sentimento » ed « amore espresso »; Bir o Vir indicano l’elemento « acqua ». Gabriele, infatti, governa l’acqua e i liquidi, che costituiscono i tre quarti del pianeta. Gabriele è il sovrintendente della totalità del regno fisico. In effetti sembra che tradizione ‘cristiana’ e tradizione ‘biblica’ dissentano in quanto all’effettivo titolo di quest’ultimo. Nella Bibbia infatti si parla sempre e soltanto di un solo Arcangelo (singolare) che per l’appunto significa ‘angelo capo’ ed è sempre riferita a Michele e mai a Gabriele. I riferimenti a Gabriele sono sempre e soltanto in qualità di ‘angelo’ ossia messaggero. – Nella Bibbia troviamo diverse figure angeliche tra cui appunto Angeli, Cherubini, Serafini… ma un solo Arcangelo; e non era Gabriele.

L’angelo Gabriele domina su tutti gli angeli principi delle 70 Nazioni e rappresenta la Sefirah Ghevurah. Egli è chamato l’uomo vestito di lino.

« …Gavriel dice (a Dio): « Israele è il potente esecutore dei Tuoi ordini e proclama: « Iddio è forte » (Ghibbor E-l) », come è scritto: Dio grande, forte e terribile (Deut10.17). Sii il loro aiuto ed il loro scudo perché invero una spada a doppio taglio è nelle loro mani … Gavriel domina tutti i principi (angeli) delle Nazioni »

(El’azar da Worms, Il segreto dell’Opera della Creazione)

L’angelo Gabriele diresse la punizione divina contro Sodoma e Gomorra.

Una delle sue missioni è anche quella di far maturare i frutti.

Egli è lo scriba celeste, inoltre rivela la profezia dei sogni profetici.

Storia e Bibbia ebraica

Nello storico contesto della distruzione del Tempio di Gerusalemme di Salomone, e nella cattività babilonese del Regno di Giuda che seguì, il profeta Daniele pensava quale fosse il significato delle diverse visioni che aveva vissuto in esilio, quando Gabriele gli apparve (Daniele 8:16-25).

Gabriele è menzionato due volte per nome:

« … e egli arrivò per passare, quando io, io Daniele, ebbi la visione, che cercavo per capire; e, vedo, lì davanti a me l’apparire come di un uomo. E io sentii la voce di un uomo tra le rive dell’Ulai, che chiamava, e disse: ‘Gabriele, fa che quest’uomo possa capire la visione’. Così egli venne vicino dove io ero: e quando arrivò, io ero terrificato, e caddi; ma egli mi disse: ‘Capisci, figlio dell’uomo; per la visione che appartiene al tempo della fine… » [1] (Daniele 8:15-17).

È verso la fine del potere di Babilonia che ancora Gabriele viene inviato a elaborare e spiegare i problemi relativi alla « Fine dei Giorni » come quando il regno di Persia, Grecia e Roma stavano perdendo il dominio del mondo.

« …E dopo che io ebbi parlato, e pregato, e confessato i miei peccati ed i peccati del mio popolo di Israele, e presentato le miei suppliche davanti al Signore mio Dio per la sacra montagna del mio Dio; e mentre stavo parlando e pregando, l’uomo Gabriele, che avevo visto nella visione all’inizio, stava volando veloce, recandosi vicino a me verso l’ora dell’offerta serale. E lui mi fece capire, e mi parlò, e disse: ‘Daniele, sono ora giunto per renderti capace di capire…Settanta settimane sono dichiarate per la tua gente e per la tua santa città, per porre fine alle trasgressioni, e per porre fine ai peccati, e per perdonare l’iniquità, e per prendere l’eterna virtuosità, e per sigillare la visione ed il profeta, e per raggiungere il più sacro dei luoghi » [2] (Daniele 9:20-24).

È qui che Gabriele racconta a Daniele riguardo alle misteriose « Settanta settimane » (shavu-im shivim) che sembrano indicare la fine della cattività Babilonese che durò settant’anni quando Ciro il Grande permise il ritorno a Sion e la ricostruzione del Tempio nel suo impero.

Il suo nome ricorre anche nell’apocrifo Libro di Enoch.

Talmud

Nel Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo), Gabriele appare come il distruttore degli ospiti di Sennacherib nel Sanhedrin 95b, armato di  » affilata falce che era pronta già dalla Creazione ». L’arcangelo è anche attribuito come colui che mostrò a Joseph la via, colui che evitò alla Regina Vashti di apparire nuda davanti al Re Ahasverus ed i suoi ospiti, e l’angelo che seppellì Mosè. Nel Talmud Yoma 79a, comunque sia, è detto che Gabriele cadde una volta in disgrazia « per non aver obbedito agli esatti comandi dati, io rimasi per un po’ fuori dal Velo celeste ». Durante questo periodo di 21 giorni, l’angelo guardiano della Persia, Dobiel, fece le veci di Gabriele.

Gabriele è anche, secondo il Giudaismo, la voce che disse a Noè di prendere gli animali prima del grande diluvio; l’invisibile forza che evitò ad Abramo di uccidere Isacco e la voce del roveto ardente.

Publié dans : ANGELI ED ARCANGELI |le 28 septembre, 2011 |Pas de Commentaires »

Vous pouvez laisser une réponse.

Laisser un commentaire

Une Paroisse virtuelle en F... |
VIENS ECOUTE ET VOIS |
A TOI DE VOIR ... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | De Heilige Koran ... makkel...
| L'IsLaM pOuR tOuS
| islam01