SAN PAOLO RAPITO IN ESTASI

dal sito:

http://gesucristosalvatore.ilcannocchiale.it/2010/06/30/san_paolo_rapito_in_estasi.html

SAN PAOLO RAPITO IN ESTASI
 
Riflessione di Simone Oren, esperto nelle Sacre Scritture
 
San Paolo era pieno di fede, aveva ricevuto lo Spirito Santo, ma anche aveva visioni mistiche. Chi non vede non crede, ma chi vede deve credere per forza,ora San Paolo vedeva, aveva queste visioni mistiche  e quindi credeva ancora di più. San Paolo stesso ci racconta la sua storia nelle sue lettere, ci parla della sua lotta contro i seguaci di Gesù, poi la sua conversione e la sua missione. Ecco un bellissimo brano che si trova negli Atti degli Apostoli, dove vediamo San Paolo che si rivolge al suo popolo, a Gerusalemme, durante il suo arresto.
 
Atti degli Apostoli; 22: 1-21
 
22
1″Fratelli e padri, ascoltate la mia difesa davanti a voi ». 2Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero silenzio ancora di più. 3Ed egli continuò: « Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. 4Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne, 5come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.
6Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; 7caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 8Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. 9Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. 10Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. 11E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.
12Un certo Ananìa, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti, 13venne da me, mi si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell’istante io guardai verso di lui e riebbi la vista. 14Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 15perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome.
17Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi 18e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me. 19E io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te; 20quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano. 21Allora mi disse: Va’, perché io ti manderò lontano, tra i pagani ».

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San Paolo ci parla ancora di questo rapimento mistico nel tempio, e ci fa capire che per lui è stato un esperienza straordinaria, questo racconto lo troviamo nella  Seconda Lettera ai Corinzi.
 
Seconda Lettera ai Corinzi; 12: 1-5
 
12
1Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. 3E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – 4fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 5Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze.

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San Paolo ha queste visioni e crede davvero, grande e la sua fede, egli è certo di morire e andare presso il Signore Gesù. Ecco come dice nella Lettera ai Filippesi.
 
Lettera ai Filippesi; 1: 19-26
 
1
19So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 20secondo la mia ardente attesa speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. 21Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. 23Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24d’altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne. 25Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere d’aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, 26perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi.

- Apostolo delle genti ci insegna che esiste il mondo celete e spirituale dove regna il Signore Altissimo con il suo Unigenito Figlio Gesù il Cristo,

mondo celeste dove vanno a stabilirsi le anime dei Santi e dei Giusti dopo la loro morte terrena

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