Visitazione della Beata Vergine Maria – Commento su Sof 3,15-16

dal sito:

http://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.pax?mostra_id=9968

Commento su Sof 3,15-16

Eremo San Biagio 

Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2007)
 
Dalla Parola del giorno

Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!

Come vivere questa Parola?
Al termine del mese di Maria questa festa della visitazione è quanto mai opportuna per ricordarci che Maria è la figura ideale per ricordarci quanto ognuno di noi vive una qualità di esistenza non solo fuori dal « non-senso » ma ricca e preziosa. La scommessa però è che anche a noi come a Maria non Elisabetta ma il Signore stesso possa dire: « Beata, sì beata perché hai creduto ». Credere a che cosa, nel mio oggi? Che il Signore è anche in mezzo a me. È Colui che mi terrà al riparo dalla sventura, non nel senso che mi saranno evitati i dolori e le difficoltà (ineludibili, in qualche misura, in ogni vita umana) ma nel senso che il « non temere » di questa parola del profeta Sofonia risuonerà dentro ogni mio giorno, dentro ogni mia fatica. Sì, perché nella Bibbia questa stessa parola è ripetuta 366 volte, dunque una volta per ogni giorno dell’anno, compreso quello bisestile. Ecco perché qui Sofonia aggiunge: « Non lasciarti cadere le braccia ». Quel senso di smacco, di sconfitta, quello scoraggiamento che è poi tentazione di « …mollare » tutto, non ha più ragione d’essere. Il cristiano vero, anche nelle sue ore più dure, non è mai uno sconfitto dalla vita. E perciò non è vestito d’umor nero e pessimismo, ma di speranza.

Oggi, lascio risuonare più e più volte queste parole in una mia pausa in cui acquietare il ritmo assillante della vita che tutti tenta di travolgere.

O mio Signore, no non mi lascerò cadere le braccia, ma Tu tienile abbracciate a Te come quelle di un bambino svezzato in braccio a sua madre.

La voce di un Dottore della Chiesa
Tu vedi che Maria non ha dubitato, ma ha creduto, e ha ottenuto perciò la ricompensa della sua fede. «Beata» – dice Elisabetta – «tu che hai creduto». Ma anche voi siete beati, perché avete udito e avete creduto: ogni anima che crede, concepisce e genera la Parola di Dio e riconosce le sue opere. Che in ciascuno sia l’anima di Maria, per glorificare il Signore; che in ciascuno sia lo spirito di Maria per esultare in Dio.
S.Ambrogio

Publié dans : OMELIE, PREDICHE E ☻☻☻ |le 31 mai, 2011 |Pas de Commentaires »

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