S. Paolo ci insegna come giungere alla vera pace

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S. Paolo ci insegna come giungere alla vera pace

Ci troviamo vicini alla celebrazione della Pasqua, cioè della morte e risurrezione di Gesù, l’avvenimento fondante della nostra fede, quello che le fornisce il senso, la luce e la forza. Quello che ci distingue come cristiani.
San Paolo ci parla spesso della passione e della risurrezione del Signore. Lo fa in vari modi. Spesso ci ricorda quello che saremmo stati senza la Pasqua, presentandoci quello che siamo ora e che dobbiamo essere nel mondo di oggi.
Scrivendo ai cristiani di Efeso, l’apostolo parla del loro paganesimo di un tempo e aggiunge:
“Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani siete diventati vicini grazie al sangue di Cristo. Egli, infatti, è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva (…) per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui, infatti, possiamo presentarci gli uni e gli altri al Padre in un solo Spirito” (Ef 2,13-18).
Tutto questo è frutto della Pasqua. Essa agisce facendo cadere i muri, annullando le separazioni, eliminando le contrapposizioni che nascono e durano nel mondo di ogni tempo.
La pace viene dalla Pasqua, ma la risurrezione di Cristo raggiunge il suo scopo quando diffonde la vita nuova e trasforma in Lui ogni persona e ogni cosa.
La pace di Cristo, infatti, non si ottiene solo con gesti umani di riconciliazione. Le buone volontà umane non bastano. Occorre che ognuno si lasci trasformare da Gesù Cristo. E’ solo così che i muri cadono per sempre e le riconciliazioni durano.
Ce lo dice san Paolo: tutti siamo chiamati a sviluppare in noi una vita nuova: ”Per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo”(Ef 2,15).
È stato scritto che “non si ottiene la pace semplicemente con un avvicinamento, ma con una trasformazione” (Bruno Maggioni, biblista, in Il Dio di Paolo, p. 194).
È la trasformazione che Gesù ha potuto realizzare in Paolo al punto che l’apostolo scriveva: ”Non vivo più io, ma Cristo vive in me”(Ga 2,20).

E allora:

Più Cristo vive in me e più in me vive la sua pace.
Più la sua Parola si realizza in me e più cresce in me la giustizia che è condizione della pace.
Più lo Spirito di Cristo trova in me le condizioni per agire e più la sua grazia mi rende “nuovo” e capace di costruire ovunque la pace.
“La pace bisogna costruirla nel proprio cuore” (Maurice Zundel).

p. Bruno Semplicio

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