I santi nelle altre confessioni cristiane (Chiesa Ortodossa)
dal sito:
http://it.cathopedia.org/wiki/Santo#Chiese_ortodosse
I santi nelle altre confessioni cristiane
Chiese ortodosse
Reliquie di San Demetrio di Tessalonica, ubicate nella chiesa greco-ortodossa di San Demetrio in TessalonicaNella Chiesa cristiana ortodossa è definito Santo chiunque si trovi in paradiso, che sia riconosciuto come tale sulla terra o meno. Secondo questa definizione, Adamo ed Eva, Mosè, i vari profeti, gli angeli e gli arcangeli hanno tutti il titolo di Santo.
Gli ortodossi credono che Dio riveli i suoi santi, spesso rispondendo a preghiere o con altri miracoli. Per gli ortodossi, il riconoscimento formale di un santo avviene molti anni dopo che questi è stato riconosciuto da una comunità locale. Esistono numerosi piccoli seguiti locali per innumerevoli santi che non sono ancora stati riconosciuti dalla Chiesa ortodossa nel suo insieme. Si deve sottolineare che comunque questo riconoscimento non è necessario, un santo rivelato, anche su piccola scala è comunque un santo. Ci sono comunque spesso casi in cui Dio rivela i suoi santi su una scala più ampia, perfino mondiale. In tali casi, dopo un attento processo di delibera da parte di un sinodo di vescovi, si ha un formale servizio di glorificazione col quale al santo viene assegnato un giorno nel calendario, così che possa essere celebrato dall’intera chiesa.
Questo fu il caso della santificazione dello zar Nicola II di Russia e della sua famiglia. Inizialmente i membri della famiglia reale vennero riconosciuti come martiri dalla Chiesa Ortodossa Russa in esilio nel 1981, dopo di che, molti credenti in Russia iniziarono a pregare lo Zar e la sua famiglia. Vennero riportati dei miracoli, compresa un’icona ritenuta miracolosa che portò a un’immediata glorificazione locale. Nel 2000, lo Zar e la sua famiglia vennero glorificati ufficialmente dalla Chiesa ortodossa russa.
Si crede che uno dei modi con cui Dio rivela la santità di una persona possa essere l’inusuale e presumibilmente miracolosa condizione delle sue reliquie (dei suoi resti). Nei paesi ortodossi è spesso usanza di riutilizzare le tombe dopo 3 o 5 anni, a causa dello spazio limitato. Le ossa vengono rispettosamente lavate e poste in un ossario, spesso con il nome della persona scritto sul teschio. Occasionalmente, quando un corpo viene esumato, avviene qualcosa di « miracoloso ». Ci sono stati numerosi casi in cui le ossa esumate avevano improvvisamente sprigionato una fragranza meravigliosa, come di fiori; o talvolta i resti del corpo erano intatti e privi di segni di decadimento, come nel giorno in cui la persona era morta, nonostante non fossero stati imbalsamati (tradizionalmente gli ortodossi non imbalsamano i morti) e fossero stati sepolti per 3 o 5 anni.
Icona di Sant’Efrem il Siro presente a Meryemana Kilesesi, Diyarbakr, TurchiaIl motivo per cui le reliquie sono considerate sacre è perché, per gli ortodossi, la separazione di corpo e anima è innaturale. Corpo e anima assieme costituiscono la persona, e alla fine, le due parti verranno riunite; quindi, il corpo di un santo condivide la « santità » dell’anima del santo. Come regola generale, solo il clero può toccare le reliquie, allo scopo di spostarle o portarle in processione, comunque, nella venerazione, i fedeli baceranno le reliquie per mostrare amore e rispetto nei confronti del santo. Ogni altare di ogni chiesa ortodossa contiene delle reliquie, solitamente di martiri. Gli interni delle chiese ortodosse sono ricoperti con le icone dei santi.
Siccome la chiesa non mostra una reale distinzione tra i vivi e i morti (i santi sono vivi in paradiso), gli ortodossi trattano i santi come se fossero ancora presenti. Li venerano e richiedono le loro preghiere, e li considerano fratelli e sorelle in Gesù Cristo. i santi sono venerati e amati e viene chiesto loro di intercedere per la nostra salvezza, ma deve essere compreso chiaramente che non devono essere adorati, ma piuttosto trattati con il rispetto dovuto a chiunque abbia combattuto e vinto per la giusta causa. Questo pone i santi in una posizione in cui possono aiutare l’umanità tramite la loro diretta comunione con Dio, attraverso l’intercessione per la nostra salvezza, e addirittura occasionalmente con la loro interazione diretta. Si crede che molti santi siano apparsi allo scopo di aiutare la gente in momenti di bisogno.
Tradizionalmente, quando una persona viene battezzata nella Chiesa ortodossa, poiché « nasce nuovamente » ed è una persona nuova, le viene dato un nuovo nome, sempre appartenuto ad un santo. È comune che indipendentemente dal nome con cui una persona è nata, questa persona inizi ad usare come suo esclusivamente il nome del suo santo. Questo santo diventa il patrono personale e invece del compleanno il battezzato celebra il giorno del suo santo con una maggiore importanza

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