SABATO 25 DICEMBRE 2010 – NATALE DEL SIGNORE
Madonna del parto + Sutri (Lazio)
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SABATO 25 DICEMBRE 2010 – NATALE DEL SIGNORE
MESSA DEL GIORNO LINK:
http://www.maranatha.it/Festiv2/natale/1225Page.htm
MESSA DEL GIORNO (messa del giorno)
Seconda Lettura Eb 1,1-6
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Dalla lettera agli Ebrei
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».
http://www.bible-service.net/site/375.html
Hébreux 1,1-6
L’auteur introduit d’ abord « le Fils » puis il le définit comme l’héritier (Matthieu 22,38), mais son héritage est universel. Il a participé à l’œuvre créatrice (cf. 1 Corinthiens 8,6). En situation privilégiée par rapport à Dieu, c’est par lui que la gloire divine rayonne et resplendit. Qu’il soit l’ empreinte de la substance de Dieu interdit de le réduire à une simple émanation. Il a accompli pour l’humanité une œuvre de salut qui se traduit par une purification des péchés (cf. Tite 2, 14, nuit de Noël). La lettre aux Hébreux exprime plus volontiers le mystère pascal dans les catégories de l’exaltation et de l’intronisation célestes, à partir du psaume 110 (Hébreux 10,12). Le christianisme primitif s’est beaucoup appuyé sur ce texte (Actes 2,34-35 ; Matthieu 2,44 ; 26,64). Contre tout culte qui pourrait s’adresser à des êtres intermédiaires, l’auteur précise que Jésus est appelé « Fils » en un sens unique parce qu’il est assis à la droite de Dieu. Sa justification scripturaire se fonde sur des textes royaux que la tradition interprétait de plus en plus comme messianiques (psaume 2,7 ; 2 Samuel 7,14 ;1 Chroniques 17,13).
Ebrei 1,1-6
L’autore introduce all’inizio il « Figlio » e lo definisce come l’erede (Matteo 22,38), ma la sua eredità è universale. Ha partecipato all’opera creatrice (cfr. 1Corinzi 8,6). Una situazione privilegiata in rapporto a Dio, è attraverso di lui che la gloria di Dio si irradia e risplende. Sia che si tratti l’impronta della sostanza di Dio vieta di ridurla ad una mera emanazione. Egli ha compiuto per l’umanità un opera di salvezza che si traduce in una purificazione dei peccati (cfr Tt 2, 14, vigilia di Natale). Lettera agli Ebrei esprime più volentieri il mistero pasquale nelle categorie di esaltazione e di intronizzazione celeste, dal Salmo 110 (Ebrei 10:12). Il primo cristianesimo si è molto appoggiato sul testo (Atti 2,34-35, Matteo 2,44, 26,64).
Contro ogni culto che si vuole appoggiare ad esseri intermedi, l’autore afferma che Gesù è chiamato « Figlio »in un senso unico, perché siede alla destra di Dio. La giustificazione scritturistica si basa su dei testi “reali” che la tradizione interpreta sempre di più come messianici (Sal 2,7, 7,14 2 Samuele, 1 Cronache 17:13).
UFFICIO DELLE LETTURE
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 11, 1-10
La radice di Iesse e la pace messianica
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga
che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;
il bambino metterà la mano
nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore
riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno la radice di Iesse
si leverà a vessillo per i popoli
le genti la cercheranno con ansia,
la sua dimora sarà gloriosa.
Responsorio Lc 2, 14
R. Oggi il Re del cielo nasce per noi da una vergine per ricondurre l’uomo perduto al regno dei cieli: * Gode la schiera degli angeli, perché si è manifestata agli uomini la salvezza eterna.
V. Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini, che egli ama.
R. Gode la schiera degli angeli, perché si è manifestata agli uomini la salvezza eterna.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 1 per il Natale, 1-3; Pl 54, 190-193)
Riconosci, cristiano, la tua dignità
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.
Il Figlio di Dio infatti, giunta la pienezza dei tempi che l’impenetrabile disegno divino aveva disposto, volendo riconciliare con il suo Creatore la natura umana, l’assunse lui stesso in modo che il diavolo, apportatore della morte, fosse vinto da quella stessa natura che prima lui aveva reso schiava. Così alla nascita del Signore gli angeli cantano esultanti: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2, 14). Essi vedono che la celeste Gerusalemme è formata da tutti i popoli del mondo. Di questa opera ineffabile dell’amore divino, di cui tanto gioiscono gli angeli nella loro altezza, quanto non deve rallegrarsi l’umanità nella sua miseria! O carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, perché nella infinita misericordia, con cui ci ha amati, ha avuto pietà di noi, «e, mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo» (cfr. Ef 2, 5) perché fossimo in lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani.
Deponiamo dunque «l’uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4, 22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricòrdati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricòrdati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.
Responsorio
R. Oggi la pace vera scende per noi dal cielo; * oggi su tutta la terra i cieli stillano dolcezza.
V. Risplende per noi il giorno di una nuova redenzione, giorno preparato da secoli, gioia senza fine.
R. Oggi su tutta la terra i cieli stillano dolcezza.
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