Mercoledì della III settimana di Avvento : « Sei tu colui che viene ? »
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Mercoledì della III settimana di Avvento : Lc 7,19-23
Meditazione del giorno
Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Commento sul Vangelo di Luca, 5, 99-102 ; CCL 14, 167-168
« Sei tu colui che viene ? »
Il Signore, sapendo che nessuno può credere con pienezza senza il Vangelo, perché la fede comincia dall’Antico Testamento, ma ha compimento nel Nuovo, quando lo interrogarono sulla sua identità, dimostrò di essere lui non con le parole, ma coi fatti : « Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete : i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella ». Tale testimonianza è perfetta, poiché da lui era stato profetizzato : « Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto… Il Signore regna per sempre » (Sal 145, 7s). Queste non sono i segni di un potere umano bensì divino.
Eppure questi esempi della testimonianza del Signore sono ancora poco : pienezza della fede è la croce del Signore, la sua morte, la sua sepoltura. Perciò alle parole suddette aggiunse : « Beato colui che non si scandalizza di me « (Mt 11,6). La croce potrebbe essere uno scandalo anche per gli eletti, ma per quanto riguarda la Persona divina, non può esistere testimonianza più valida di questa, nulla vi è che trascenda le cose umane quanto il volontario sacrificio di tutto se stesso, e di sé solo, per la salvezza del mondo : con questo unico atto egli dimostra pienamente di essere il Signore. Per questo Giovanni lo indica con le parole : « Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo » (Gv 1,29).
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