Omelia per il 6 novembre 2010: Fil 4,7
dal sito:
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Eremo San Biagio
Commento su Fil 4,7
(08-11-2008)
Dalla Parola del giorno
Non è il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio.
Come vivere questa Parola?
La pericope propostaci dalla liturgia odierna si apre con un’esplosione di gioia. Ne è stato occasione il delicato intervento dei Filippesi che si sono fatti premura di soccorrere Paolo nelle sue necessità economiche.
Ma non è l’aiuto in sé il motivo per cui Paolo si rallegra, bensì la nobiltà dei sentimenti che l’hanno ispirato e soprattutto il frutto che tornerà a vantaggio degli stessi donatori.
Spesso quello che manca nella vita non sono i motivi di gioia, ma lo sguardo acuto che sa coglierli. Qui, Paolo ci mostra un progredire di motivo in motivo, scavando sempre più in profondità: c’è un dono iniziale che già suscita contentezza, ma oltre il dono ci sono cuori che l’hanno ispirato e dal cui calore ci si sente avvolti.
Lo scoprirsi amati è qualcosa di più che l’essere amati. Vi è un fondamentale passaggio dalla passività dell’essere amato all’attivo e coinvolgente riconoscimento di esserlo: è uno spalancare gli occhi su questa realtà, con gioioso stupore. Sì, ripeto, con gioioso stupore, perché se è vero che tutti ci portiamo dentro il bisogno insopprimibile di amare e di essere amati, è anche vero che non possiamo pretenderlo: l’amore è, per sua natura, gratuità.
Il riconoscere di essere amati è già un’incipiente risposta all’amore, perché rompe il guscio coriaceo del nostro egocentrismo per aprirci all’altro. Ma Paolo va ancora oltre. Il motivo della sua gioia è ‘il frutto’ che tornerà a vantaggio degli stessi donatori.
L’io è completamente accantonato per lasciare spazio agli altri del cui bene ci si rallegra. E la gioia si sposta: dall’essere amato all’amare.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò a Dio-Amore di purificare il mio sguardo per cogliere i molti segni dell’amore che Lui e i fratelli pongono sul mio cammino e di aiutarmi a passare dall’essere amato, al riconoscerlo, dal riconoscimento alla risposta di amore, in un clima di gioia diffusiva.
Dio-Amore, che mi avvolgi quotidianamente di tenerezza, scrosta il mio cuore, così che possa ritrovare il gioioso stupore di scoprirsi amato e il coraggio di uscire da se stesso per andare verso gli altri in gratuità.
Le parole di santa di oggi
Un cuore gioioso è il normale risultato di un cuore che arde d’amore.
Madre Teresa di Calcutta

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