SABATO 16 OTTOBRE 2010 – XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
SABATO 16 OTTOBRE 2010 – XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
MESSA DEL GIORNO
Prima Lettura Ef 1, 15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
UFFICIO DELLE LETTURE
Seconda Lettura
Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Nn. 40.45)
Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo
La Chiesa è insieme città terrena e città celeste. Tale compenetrazione di due mondi diversi non può certo essere percepita se non con la fede; resta, anzi, il mistero della storia umana, che è turbata dal peccato fino alla piena manifestazione dello splendore dei figli di Dio.
La Chiesa, certo, perseguendo il suo proprio fine di salvezza, non solo comunica all’uomo la vita divina, ma anche diffonde la sua luce con ripercussione, in qualche modo, su tutto il mondo, soprattutto per il fatto che risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della umana società, e immette nel lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato. Così la Chiesa, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, crede di poter contribuire molto a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia.
La Chiesa, nel dare aiuto al mondo, come nel ricevere molto da esso, a questo soltanto mira: che venga il regno di Dio e si realizzi la salvezza dell’intera umanità. Tutto ciò che di bene il popolo di Dio può offrire all’umana famiglia, nel tempo del suo pellegrinaggio terreno, scaturisce dal fatto che la Chiesa è l’universale sacramento della salvezza, che svela e insieme realizza il mistero dell’amore di Dio verso l’uomo.
Infatti il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato creato, si è fatto egli stesso carne, per operare, lui l’uomo perfetto, la salvezza di tutti e divenire il centro di convergenza di tutte le cose. Il Signore è il fine della storia, il punto focale dei destini dei popoli e delle loro culture, il perno della vicenda umana, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni. Egli è colui che il Padre ha risuscitato dai morti, ha esaltato e collocato alla sua destra, costituendolo giudice dei vivi e dei morti. Noi, vivificati e unificati dal suo Spirito, siamo in cammino verso la finale perfezione della storia umana, che corrisponde in pieno al disegno del suo amore di «ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,10).
Dice il Signore stesso: «Ecco, io verrò presto, e porterò con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le opere sue. Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine» (Ap 22,12-13).
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