POL – Vicario Anatolia: Calunnie su mons. Padovese, è omicidio premeditato

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POL – Vicario Anatolia: Calunnie su mons. Padovese, è omicidio premeditato
L’appello: Serve un pastore, sostegno economico e missionari
 
Città del Vaticano, 15 ott (Il Velino) – Sulla morte di monsignor Luigi Padovese, il presidente della Conferenza episcopale turca ucciso il 3 giugno scorso, sono state fatte circolare “insopportabili calunnie”: lo ha affermato il suo successore, monsignor Ruggero Franceschini, prendendo la parola ieri pomeriggio al Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, in corso in Vaticano. “Voglio chiudere questa spiacevole parentesi cancellando insopportabili calunnie fatte circolare dagli stessi organizzatori del delitto. Perché di questo si tratta – ha detto -: omicidio premeditato, dagli stessi poteri occulti che il povero Luigi aveva, pochi mesi prima, indicato come responsabili dell’assassinio di don Andrea Santoro, del giornalista armeno Dink e dei quattro protestanti di Malatya; cioè un’ oscura trama di complicità tra ultranazionalisti e fanatici religiosi, esperti in strategia della tensione”. Il vescovo è quindi passato a descrivere la situazione pastorale e amministrativa del Vicariato dell’Anatolia, che ha definito “grave”, sia per “divisioni all’interno della comunità cristiana” sia per “la gestione dell’economia di tutto il Vicariato” sia, infine, per la “gravissima scarsità di personale missionario”. Per questo ha chiesto “quello che ora ci manca: un Pastore, qualcuno che lo aiuti, i mezzi per farlo, e tutto questo con ragionevole urgenza”.
Non si tratta – ha detto – di “piangere miseria, non è nostro uso, e lungi da noi anche solo il pensiero di rivendicare un’attenzione particolare per via dell’uccisione del presidente della nostra Conferenza episcopale; ma certo un’attenzione particolare merita la nostra gente e chi ha versato il sangue. Perdonate lo sfogo – ha aggiunto -: vi preghiamo di condividere con noi questa situazione che può essere superata, a breve, almeno in due aspetti: la nomina di un nuovo pastore e un sostegno economico. L’invio di personale missionario dipende evidentemente da altri fattori che possono esigere tempi più lunghi ma questo non deve indurci a credere che non sia un aspetto meno urgente”. La Chiesa di Anatolia “è a rischio di sopravvivenza, e questa è una situazione di cui vi faccio partecipi con un tono di gravità e urgenza”. Monsignor Franceschini ha infine detto una parola di vicinanza per le Chiese vicine: “Saremo ancora disponibili all’accoglienza e all’aiuto fraterno, anche oltre le nostre possibilità; così come siamo aperti ad ogni collaborazione pastorale con le Chiese sorelle e con i musulmani di una laicità positiva”.

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