Omelia 5 settembre 2010, seconda lettura: Lettera a Filemone

dal sito:

http://www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/19225.html

Omelia (05-09-2010) 
Eremo San Biagio

Dalla Parola del giorno
Pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onesimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.

Come vivere questa Parola?
Queste espressioni così ricche di tenerezza fanno parte del più breve scritto di S.Paolo. È un biglietto indirizzato a Filemone, un suo caro amico.
Quando scrive queste espressioni in età avanzata e per di più in carcere, Paolo esprime una personalità umano-cristiana ormai matura, in cui si colgono anche le sfumature di un modo di essere e di comuni-care, dove concordano (anzi coincidono!) il cuore del messaggio cristiano e un’umanissima tenerezza. Paolo infatti si prende cura dello schiavo Onesimo come fosse suo figlio. Anche qui (come nel testo paolino visitato ieri) emerge il senso di una profonda paternità spirituale: un ‘generare’ dentro gli stessi patimenti della prigionia.
Paolo raccomanda il suo schiavo Onesimo, ma il concetto stesso di schiavitù qui si dissolve nel fuoco di un amore che è l’autentica carità di Cristo. È per questo amore di carità che Paolo vive ciò che ha scritto: « Non c’è né schiavo né libero ». Bisogna poi aggiungere che il comandamento del Si-gnore « Ama il tuo prossimo come te stesso » qui canta vittoria su ogni impedimento e reticenza. Scrive infatti Paolo nello stesso biglietto a Filemone: « Se tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso ».

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo con sguardo sereno su questi insegnamenti vissuti da Paolo e li confronto con la prassi del mio vivere. La carica rivoluzionaria che Gesù ha portato al mondo eliminando divisioni differenze e paure dentro una relazionalità umana, muove e ispira dal di dentro la mia vita? Oppure in me si è afflosciata nella quieta abitudine di un cristianesimo formale?

Signore, desta il mio cuore al senso vero della carità cristiana e aiutami nell’impegno di viverla: ogni uomo è mio fratello!

La voce di un poeta
Quando l’amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Gibran 

Publié dans : OMELIE, PREDICHE E ☻☻☻ |le 4 septembre, 2010 |Pas de Commentaires »

Vous pouvez laisser une réponse.

Laisser un commentaire

Une Paroisse virtuelle en F... |
VIENS ECOUTE ET VOIS |
A TOI DE VOIR ... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | De Heilige Koran ... makkel...
| L'IsLaM pOuR tOuS
| islam01