DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010 – I DI QUARESIMA ANNO C

DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010 - I DI QUARESIMA ANNO C dans Lettera ai Romani 15%20BOTICELLI%20A%20THE%20TEMPTATION%20OF%20CHRIST

Botticelli – Vatican The fresco represents Christ’s threefold temptation by the Devil

http://www.artbible.net/3JC/-Mat-04,01-Temptation_and_freedom_Tentation_et_%20liberte/index2.html

DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010 – I DI QUARESIMA ANNO C

MESSA DEL GIORNO LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/quaresC/QuarC1Page.htm

MESSA DEL GIORNO:

Seconda Lettura   Rm 10,8-13
Professione di fede di chi crede in Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 
Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

http://www.bible-service.net/site/379.html

Romains 10,8-13

Ce bref passage a été évidemment choisi en regard du Credo d’Israël : il s’agit sans doute de l’expression la plus ancienne de la profession chrétienne en deux formules parallèles, sources des développements théologiques ultérieurs. Paul, profitant de la citation de Deutéronome 30, 14 qui comporte « bouche et cœur » va attribuer chaque formule à chacun des deux organes ; pour le cœur l’adhésion de foi, pour la bouche la proclamation liturgique. On suppose que la proclamation de la bouche doit correspondre à l’adhésion du cœur. Deux éléments distincts à recomposer en unité pour exprimer le tout de la vie chrétienne.

Romani 10, 8-13

Questo breve passaggio è stato evidentemente scelto in riferimento al Credo di Israele : si tratta senza dubbio della espressione più antica della professione cristiana in due formule parallele, fondi di sviluppo teologico ulteriore. Paolo, approfittando della citazione di Deuteronomio 30,14 che comporta “bocca e cuore” attribuisce ognuna delle due formule a uno dei due organi ; per il cuore l’adesione alla fede, per la bocca la proclamazione liturgica. Si suppone che la proclamazione della bocca debba corrispondere all’adesione del cuore. Due elementi distinti che si ricompongono in unità per esprimere tutta la vita cristiana

PRIMI VESPRI

Lettura breve   2 Cor 6, 1-4a
Fratelli, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso (Is 49, 8). Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio.

UFFICIO DELLE LETTURE

Seconda Lettura
Dal «Commento sui salmi» di sant’Agostino, vescovo
(Sal 60, 2-3; CCL 39, 766)

In Cristo siamo stati tentati e in lui abbiamo vinto il diavolo
«Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera» (Sal 60, 1). Chi è colui che parla? Sembrerebbe una persona sola. Ma osserva bene se si tratta davvero di una persona sola. Dice infatti: «Dai confini della terra io t’invoco; mentre il mio cuore è angosciato» (Sal 60, 2).
Dunque non si tratta già di un solo individuo: ma, in tanto sembra uno, in quanto uno solo è Cristo, di cui noi tutti siamo membra. Una persona sola, infatti, come potrebbe gridare dai confini della terra? Dai confini della terra non grida se non quella eredità, di cui fu detto al Figlio stesso: «Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra» (Sal 2, 8).
Dunque, è questo possesso di Cristo, quest’eredità di Cristo, questo corpo di Cristo, quest’unica Chiesa di Cristo, quest’unità, che noi tutti formiamo e siamo, che grida dai confini della terra.
E che cosa grida? Quanto ho detto sopra: «Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera; dai confini della terra io t’invoco». Cioè, quanto ho gridato a te, l’ho gridato dai confini della terra: ossia da ogni luogo.
Ma, perché ho gridato questo? Perché il mio cuore è in angoscia. Mostra di trovarsi fra tutte le genti, su tutta la terra non in grande gloria, ma in mezzo a grandi prove.
Infatti la nostra vita in questo pellegrinaggio non può essere esente da prove e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno può conoscere se stesso, se non è tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova.
Pertanto si trova in angoscia colui che grida dai confini della terra, ma tuttavia non viene abbandonato. Poiché il Signore volle prefigurare noi, che siamo il suo corpo mistico, nelle vicende del suo corpo reale, nel quale egli morì, risuscitò e salì al cielo. In tal modo anche le membra possono sperare di giungere là dove il Capo le ha precedute.
Dunque egli ci ha come trasfigurati in sé, quando volle essere tentato da Satana. Leggevamo ora nel vangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria.
Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato.

LODI

Lettura Breve   Cfr. Ne 8, 9. 10
Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete! Perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   1 Cor 9, 24-25
Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile.

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