DOMENICA 8 NOVEMBRE – XXXII DEL TEMPO ORDINARIO

 DOMENICA 8 NOVEMBRE - XXXII DEL TEMPO ORDINARIO dans Lettera agli Ebrei 19%20BIBLE%20REVIVAL%20ELIJA%26H%20AND%20THE%20POOR%20WIDOW

la pauvre veuve (sul sito c’è scritto Elia, ma io credo che si tratta della vedova del Vangelo)
 
 
http://www.artbible.net/1T/1Ki1708_Elijah_and_the_widow/index_2.htm

DOMENICA 8 NOVEMBRE – XXXII DEL TEMPO ORDINARIO 

MESSA DEL GIORNO LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/ordinB/B32page.htm

MESSA DEL GIORNO:

Seconda Lettura   Eb 9, 24-28
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.

Dalla lettera agli Ebrei
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

http://www.bible-service.net/site/433.html

Hébreux 9,24-28

On remarquera que la méditation est basée sur le mystère pascal dans toutes ses dimensions. L’action du Christ est pleinement efficace parce qu’il est entré dans le ciel d’où il peut intercéder et sauver. Mais l’entrée au ciel de Jésus est indissolublement et nécessairement liée à son sacrifice. L’événement est situé au temps de l’accomplissement ; le terme utilisé a une forte résonance eschatologique (cf. Matthieu 13,39.40.49; 24,3; 28,20). Deux aspects sont particulièrement mis en relief. Le sacrifice du Christ a d’abord un caractère unique ; le terme  » une fois pour toutes « , dont l’épître aux Hébreux fait le plus large usage dans le Nouveau Testament, revient trois fois dans notre texte. De plus, on désigne l’effet avec différents mots : le pardon des péchés.
Dans le contexte de cette fin d’année liturgique, on sera sensible à la mention de la deuxième venue de Jésus  » pour le salut de ceux qui l’attendent « .

Ebrei 9,24-28 (ho trovato qualche difficoltà, ma credo di aver tradotto bene)

Si noti che la meditazione è basata sul mistero pasquale in tutte le sue dimensioni. L’azione di Cristo è pienamente efficace, perché è entrato nel cielo da dove può intercedere e salvare. Ma l’ingresso al cielo di Gesù è indissolubilmente e necessariamente legato al suo sacrificio. L’evento si situa al tempo del compimento, il termine utilizzato ha una forte risonanza escatologica (cfr Mt 13,39.40.49, 24.3, 28.20).
Due aspetti sono particolarmente messi in rilievo. Il sacrificio di Cristo, innanzitutto, ha un carattere unico; l’asserzione « una volta per tutte » della Lettera agli Ebrei, ha largo uso nel Nuovo Testamento, ritorna per tre volte nel nostro testo. Inoltre, si indica l’effetto con parole diverse: il perdono dei peccati.
Nel contesto di questa fine di anno liturgico, è evidente il riferimento della seconda venuta di Gesù « …a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. »

UFFICIO DELLE LETTURE

(io le seconde letture dai Padri non riesco a saltarle, anche se non c’è Paolo le metto)

Seconda Lettura
Dall’«Omelia» di un autore del secondo secolo
(Capp. 1, 1 – 2, 7; Funk, 1, 145-149)

Cristo volle salvare tutto ciò che andava in rovina
Fratelli, ravviviamo la nostra fede in Gesù Cristo, vero Dio, giudice dei vivi e dei morti, e rendiamoci consapevoli dell’estrema importanza della nostra salvezza. Se noi svalutiamo queste grandi realtà facciamo male e scandalizziamo quelli che ci sentono e mostriamo di non conoscere la nostra vocazione né chi ci abbia chiamati né per qual fine lo abbia fatto e neppure quante sofferenze Gesù Cristo abbia sostenuto per noi.
E quale contraccambio potremo noi dargli o quale frutto degno di quello che egli stesso diede a noi? E di quanti benefici non gli siamo noi debitori? Egli ci ha donato l’esistenza, ci ha chiamati figli proprio come un padre, ci ha salvati mentre andavamo in rovina. Quale lode dunque, quale contraccambio potremo dargli per ricompensarlo di quanto abbiamo ricevuto? Noi eravamo fuorviati di mente, adoravamo pietre e legno, oro, argento e rame lavorato dall’uomo. Tutta la nostra vita non era che morte! Ma mentre eravamo avvolti dalle tenebre, pur conservando in pieno il senso della vista, abbiamo riacquistato l’uso degli occhi, deponendo, per sua grazia, quel fitto velo che li ricopriva.
In realtà, scorgendo in noi non altro che errori e rovine e l’assenza di qualunque speranza di salvezza, se non di quella che veniva da lui, ebbe pietà di noi e, nella sua grande misericordia, ci donò la salvezza. Ci chiamò all’esistenza mentre non esistevamo, e volle che dal nulla cominciassimo ad essere.

Esulta, o sterile, tu che non hai partorito; prorompi in grida di giubilo, tu che non partorisci, perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata dei figli di quella che ha marito (cfr. Is 54,1). Dicendo: Esulta, o sterile, tu che non hai partorito, sottolinea la gioia della Chiesa che prima era priva di figli e poi ha dato noi alla luce. Con le parole: Prorompi in grida di giubilo…, esorta noi ad elevare a Dio, sempre festosamente, le voci della nostra preghiera. Con l’espressione: Perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata dei figli di quella che ha marito, vuol dire che il nostro popolo sembrava abbandonato e privo di Dio e che ora, però, mediante la fede, siamo divenuti più numerosi di coloro che erano guardati come adoratori di Dio.
Un altro passo della Scrittura dice: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13). Dice così per farci capire che vuol salvare quelli che vanno in rovina. Importante e difficile è sostenere non ciò che sta bene in piedi, ma ciò che minaccia di cadere. Così anche Cristo volle salvare ciò che stava per cadere e salvò molti, quando venne a chiamare noi che già stavamo per perderci.

Responsorio    Cfr. 1 Ts 5, 9-10; Col 1, 13
R. Dio ci ha destinati alla salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, il quale è morto per noi, * perché viviamo insieme con lui.
V. Egli ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,

LODI

Lettura Breve   2 Tm 2, 8.11-13
Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti. Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   Eb 12, 22-24
Voi vi siete accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell’aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele.

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