Sant’Ambrogio: « Sono venuto a portare il fuoco sulla terra »
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Giovedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario : Lc 12,49-53
Meditazione del giorno
Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Trattato su San Luca, 7:131-132 ; SC 52
« Sono venuto a portare il fuoco sulla terra »
« Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! » Il Signore vuole che siamo vigilanti, attenti in ogni momento alla venuta del Salvatore… Ma poiché il guadagno è misero e scarso il merito quando solo il timore del supplizio impedisce di perdersi, mentre l’amore ha un valore superiore, il Signore stesso… infiamma il nostro desiderio di raggiungere Dio quando afferma: « Sono venuto a portare il fuoco sulla terra ». Non certo il fuoco che distrugge, bensì quello che suscita la buona volontà, quello che rende migliori i vasi d’oro della casa del Signore, consumando il fieno e la paglia (1 Cor 3,12ss), divorando tutta la vanità del mondo accumulata dalla passione del piacere terreno, opera effimera della carne.
Questo fuoco divino infiammava le ossa dei profeti, come dichiara Geremia: « C’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa » (Ger 20,9). Infatti c’è un fuoco del Signore, di cui si dice : « Davanti a lui cammina il fuoco » (Sal 96,3). Il Signore stesso è fuoco « che arde senza consumarsi » (Es 3,2). Il fuoco del Signore è infatti luce eterna e, a questo fuoco, si accendono le lucerne dei credenti: « Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese » (Lc 12,35). Una lucerna è necessaria perché i giorni di questa vita sono ancora notte. Il Signore stesso, secondo la testimonianza dei discepoli di Emmaus, aveva messo questo fuoco nel loro cuore: « Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture ? » (Lc 24,32). Essi ci mostrano con evidenza qual è l’azione di questo fuoco, che rischiara il profondo del cuore dell’uomo. Perciò il Signore verrà con il fuoco (Is 66,15), per consumare tutte le colpe al momento della risurrezione, ricolmare con la sua presenza i desideri di ognuno, e proiettare la sua luce sui meriti e i misteri.

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