San Severio di Antiochia : Cristo cura l’umanità ferita

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Lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario : Lc 10,25-37
Meditazione del giorno
San Severio di Antiochia (circa 465-538), vescovo
Dicorsi, 89

Cristo cura l’umanità ferita

      Alla fine passò un Samaritano… Cristo dà apposta a se stesso il nome di Samaritano… infatti di lui era stato detto, per oltraggiarlo : «Sei un Samaritano e hai un demonio» (Gv 8,48)… Il Samaritano viaggiatore, che quindi era Cristo – perché egli veramente viaggiava – ha visto l’umanità che giaceva a terra. Non è andato oltre, poiché lo scopo che aveva dato al suo viaggio era quello di ‘visitarci’» (Lc 1,68.78) ; per noi infatti egli è disceso sulla terra e presso di noi ha abitato. Infatti non solo «è apparso sulla terra», ma «ha vissuto fra gli uomini» (Ba 3,38)…

      Sulle nostre piaghe egli ha versato il vino, il vino della Parola ; e poiché la gravità delle ferite non sopportava tutta la sua forza, vi ha aggiunto dell’olio, la sua dolcezza e il «suo amore per gli uomini» (Tt 3,4)… Poi ha portato l’uomo a una locanda. Egli dà il nome di locanda alla Chiesa, divenuta la dimora e il rifugio di tutti i popoli… Giunti alla locanda, il buon Samaritano ha mostrato nei confronti dell’uomo che aveva salvato una sollecitudine ancora più grande : Cristo in persona era nella Chiesa e concedeva ogni grazia… Al padrone della locanda, simbolo degli apostoli e dei pastori e dottori che sono succeduti loro, al momento di partire, cioè di salire in cielo, egli dona due denari, perché abbia cura del malato. Con questi due denari intendiamo i due Testamenti, l’Antico e il Nuovo : quello della Legge e dei Profeti, e quello che ci è stato dato dai vangeli e dagli scritti degli apostoli. Tutti e due sono dello stesso Dio e portano l’immagine unica dell’unico Dio del Cielo ; così come le monete d’argento portano l’immagine del re, e imprimono nei nostri cuori la stessa immagine regale mediante le parole sacre, poiché un solo e medesimo Spirito le ha pronunciate… Sono le due monete di un unico re, date da Cristo nello stesso tempo e con la stessa importanza al padrone della locanda…

      L’ultimo giorno, i pastori delle sante chiese diranno al Maestro, quando egli tornerà : «Signore, mi hai consegnato due monete, vedi che, spendendole, ne ho guadagnate altre due» con le quali ho fatto crescere il gregge. E il Signore risponderà : «Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto ; prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25,23).

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