Archive pour août, 2009

San Gregorio Magno: « Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090818

Martedì della XX settimana del Tempo Ordinario : Mt 19,23-30
Meditazione del giorno
San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelia 5 sul Vangelo : PL 76, 1093.

« Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito »

Avete sentito, fratelli miei, che Pietro e Andrea hanno abbandonato le loro reti per seguire il Redentore alla prima chiamata della sua voce (Mt 4, 20)… Forse qualcuno dirà dentro di sè : Per obbedire alla chiamata del Signore, cosa hanno abbandonato, questi due pescatori che non possedevano quasi niente ? Ma su questo argomento, dobbiamo considerare le disposizioni del cuore piuttosto che i beni. Ha lasciato molto infatti, colui che non ha trattenuto niente per sè ; ha lasciato molto colui che ha abbandonato tutto, anche se era poca cosa. Noi, ciò che possediamo, lo conserviamo con passione, e ciò che non abbiamo, lo perseguiamo con i nostri desideri. Sì, Pietro e Andrea hanno lasciato molto, siccome l’uno e l’altro hanno abbandonato anche il desiderio di possedere. Hanno lasciato molto, poiché, rinunciando ai loro beni, hanno rinunciato anche alle loro cupidigie. Seguendo Cristo, hanno rinunciato a tutto ciò che avrebbero potuto desiderare se non lo avessero seguito.

Saint Athanase: « Avrai un tesoro nel cielo »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090817

Lunedì della XX settimana del Tempo Ordinario : Mt 19,16-22
Meditazione del giorno
Saint Athanase (295-373), évêque d’Alexandrie, docteur de l’Église
La vita di Antonio, 2-4

« Avrai un tesoro nel cielo »

Dopo la morte dei genitori, Antonio all’età di diciotto o vent’anni circa…, entrò in chiesa e capitò proprio in quel momento in cui si legge¬va il brano del vangelo in cui il Signore dice al ricco : «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». Antonio, come se quella lettura fosse stata fatta proprio per lui, uscì subito dalla chiesa, donò ai vicini i poderi avuti in eredità dai genitori. Poi vendette gli altri beni mobili e distribuì ai poveri il ricavato che era notevole, trattenendo soltanto una modesta quota per la sorella.

Entrato nuovamente in chiesa, ascoltò il Signore che dice nel vangelo: «Non affannatevi per il domani» (Mt 6,34). Non riuscì a fermarsi in chiesa, ne uscì subito e donò ai poveri quanto ancora gli era rimasto. Affidò la sorella a delle vergini che conosceva, perché la educassero nella vergini¬tà; egli stesso, poi, fuori della sua casa, si dedi¬cò all’ascesi, vivendo molto austeramente…

Lavorava con le proprie mani perché aveva udito che l’o¬zioso non deve neppure mangiare (2Ts 3,10). Coi suo lavo¬ro non solo si comprava il pane ma faceva anche elemosina ai poveri. Pregava continuamente. Aveva infatti imparato che bisogna pregare senza interruzione (Lc 21,36). Era così attento alla lettura delle Scritture che nulla gli sfuggiva. Ricordava tutto; al posto dei libri aveva la memoria… Così tutti gli abitanti del villaggio e i buoni, con i quali aveva rapporti, lo chiamavano amico di Dio; alcuni lo amava¬no come un figlio, altri come un fratello.

San Gaudenzio da Brescia: « Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090816

XX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B : Jn 6,51-58
Meditazione del giorno
San Gaudenzio da Brescia (? – dopo il 406), vescovo
Omelia pasquale ; CSEL 68, 30

« Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui »

Il sacrificio celeste istituito da Cristo è veramente il dono ereditario del suo Nuovo Testamento: è il dono che ci ha lasciato come pegno della sua presenza quella notte, quando veniva consegnato per essere crocifisso. È il viatico del nostro cammino. È un alimento e sostegno indispensabile per poter percorrere la via della vita, finché non giungiamo, dopo aver lasciato questo mondo, alla nostra meta, che è il Signore. Perciò egli disse: «Se non mangerete la mia carne e non berrete il mio sangue, non avrete la vita in voi».

E proprio al fine di non lasciarci privi di questa necessaria risorsa, comandò agli apostoli, cioè ai primi sacerdoti della Chiesa di celebrare sempre i misteri della vita eterna. Così, le anime redente dal suo sangue prezioso, sarebbero state arricchite dei suoi doni e santificate dal memoriale della sua Passione.

Il pane è considerato con ragione immagine del Corpo di Cristo. Il pane, infatti, risulta di molti grani di frumento. Essi sono ridotti in farina e la farina poi viene impastata con l’acqua e cotta col fuoco. Così anche il corpo mistico di Cristo è unico, ma è formato da tutta la moltitudine del genere umano, portata alla sua condizione perfetta mediante il fuoco dello Spirito Santo… Per il sangue di Cristo vale, in un certo senso, l’analogia del vino, simile a quella del pane. Dapprima c’è la raccolta di molti acini o grappoli nella vigna da lui stesso piantata. Segue la pigiatura sul torchio della croce. C’è quindi la fermentazione, che avviene, per virtù propria, negli ampi spazi del cuore, pieno di fede, di coloro che lo assumono.

Liberati quindi dal potere dell’Egitto e del faraone, cioè dal diavolo, cercate di ricevere il sacrificio pasquale di salvezza, cioè il corpo e il sangue di Cristo, con tutto l’ardente desiderio del vostro cuore.

DOMENICA 16 AGOSTO 2009 – XX DEL TEMPO ORDINARIO

DOMENICA 16 AGOSTO 2009 - XX DEL TEMPO ORDINARIO dans Lettera agli Efesini

http://www.santiebeati.it/

DOMENICA 16 AGOSTO 2009 – XX DEL TEMPO ORDINARIO

MESSA DEL GIORNO LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/ordinB/B20page.htm

MESSA DEL GIORNO

Seconda Lettura   Ef 5, 15-20
Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.

E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

http://www.bible-service.net/site/379.html

Éphésiens 5,15-20

Paul, lui aussi, invite à la Sagesse, à quitter la vie insensée pour discerner quelle est la volonté de Dieu. Vivre comme des sages n’est possible que dans la mesure où les baptisés se laissent remplir par l’Esprit Saint. Paul invite à tirer parti du temps, du reste de temps.  » Les temps sont mauvais  » pour les Ephésiens. Il y a là référence à la fin des temps, mais aussi à ces moments où l’on est victime de souffrances, de contradictions, de tensions, d’agressions, quand le mal semble l’emporter comme aux jours de la passion du Seigneur.

Le troisième point de ces quelques versets de Paul aux Éphésiens invite à participer activement à la liturgie, à la célébration, non de manière raide, contrainte, organisée, mais par de libres louanges. Que les chrétiens échangent entre eux (5,19) non seulement à 1′heure de la liturgie mais à tout moment, et sous forme d’actions de grâce.

Efesini 5,15-20

Paolo, anche lui, invita alla Saggezza, a lasciare l’esistenza insensata per discernere quale è la volontà di Dio. Vivere come dei saggi non è possibile che nella misura in cui i battezzati si lasciano riempire dallo Spirito Santo. Paolo invita a « fare buon uso del tempo », del tempo rimanente . « I tempi sono cattivi » per gli Efesini (NOTA 1). C’è il riferimento alla fine dei tempi, ma anche al momento presente, dove sono vittime di sofferenze, di contraddizioni, di tensioni, di aggressioni, quando il male sembra vincere come ai giorni della passione del Signore.

Il terzo punto di questi versetti di Paolo agli Efesini invita a partecipare attivamente alla liturgia, alla celebrazione, non in maniera rigida, forzata, organizzata (NOTA 2), ma per la libera lode. Che i cristiani scambino tra loro  (5,9) non solo l’ora della liturgia, ma in qualsiasi momento, e sotto forma di azione di grazie.

NOTA 1

I tempi sono cattivi per gli Efesini, forse non capisco il testo francese, ma a me sembra che Paolo, come in altre occasioni, parli della « mentalità di questo secolo »; infatti nella BJ il riferimento a questo passo è a Rm 12,2 dove parla del secolo presente: « Non conformatevi alla mentalità di questo secolo »;

NOTA 2

Non riesco a tradurre meglio la parola « organizzata » che mi sembra un po’ strana, forse il termine è in riferimento all’ultima frase, ossia che lodino Dio anche in altri momenti della giornata liberamente (credo)

LODI

Lettura Breve   2 Tm 2, 8.11-13
Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti. Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   Eb 12, 22-24
Voi vi siete accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell’aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele.

La Donna stellata dell’Apocalisse

La Donna stellata dell'Apocalisse dans immagini sacre boc7b

http://www.santuari.it/bocciola/Donnastella.htm

Publié dans:immagini sacre |on 14 août, 2009 |Pas de commentaires »

San Giovanni Damasceno: L’arca della Nuova Alleanza entra nel Tempio celeste (1Re 8 ; Ap 11,19)

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090815

Assunzione della B.V. Maria, solennità : Lc 1,39-56
Meditazione del giorno
San Giovanni Damasceno (circa 675-749), monaco, teologo, dottore della Chiesa
2a omelia per la Dormizione, 2, 3 : PG 96, 723s  ; SC 80, 127

L’arca della Nuova Alleanza entra nel Tempio celeste (1Re 8 ; Ap 11,19)

Oggi l’arca santa e viva del Dio vivo, colei il cui seno aveva portato il proprio Creatore, riposa nel tempio del Signore, tempio non fatto da mano d’uomo. Davide, suo antenato e parente di Dio, danza con tripudio (2 Sam 7,14) ; gli angeli danzano in coro, gli arcangeli applaudono, e le potenze del cielo cantano la sua gloria…

Come potrebbe cadere in potere della morte, colei che per tutti ha fatto sgorgare la vita ? Certo, in quanto figlia dell’antico Adamo, si sottomette alla condanna formulata contro di lui ; suo Figlio, infatti, la Vita in persona, non si è sottratto ad essa ; eppure, in quanto Madre del Dio vivo, è giusto che lei sia innalzata presso di lui… Come non sarebbe vivente in eterno colei che ha ricevuto in sè la Vita in persona, senza principio né fine ? Un tempo, i primi progenitori della nostra razza mortale, inebriati dal vino della disubbidienza…, con lo spirito appesantito dall’intemperanza del peccato, si erano addormentati nel sonno della morte ; il Signore li aveva cacciati e esiliati dal paradiso dell’Eden. Adesso, come il Paradiso potrebbe non ricevere, non aprire gioisamente le sue porte a colei che non ha commesso peccato e ha dato alla luce il figlio dell’ubbidienza a Dio e al Padre ?… Poiché Cristo, che è la Vita e la Verità ha detto : « Dove sono io, là sarà anche il mio servo » (Gv 12,26), come, a maggior ragione, sua madre non condivirebbe la sua dimora ?…

Ora dunque « gioiscano i cieli », tutti gli angeli la acclamino. « Esulti la terra » (Sal 95,11), gli uomini trasaliscano di gioia. I cieli echeggino dei canti di esultanza ; la notte respinga le sue tenebre e il suo abito di lutto… Infatti la città viva del Signore, Dio delle potenze, è esaltata. Dal santuario di Sion, dei re portano il dono inestimabile (Sal 67,30) ; coloro che Cristo ha stabilito principi di tutta la terra, gli apostoli, accompagnano la Madre di Dio, sempre vergine, nella Gerusalemme di lassù, che è libera ed è la nostra madre (Gal 4,26).

SABATO 15 AGOSTO – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

SABATO 15 AGOSTO - ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA dans Lettera agli Efesini Nicolas_Poussin._The_Assumption_of_the_Virgin._c._1638._The_National_Gallery_of_Art_Washington._jpeg

http://catholique-rouen.cef.fr/spip.php?article256

SABATO 15 AGOSTO – ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/festeSolen/0815Page.htm

MESSA DEL GIORNO LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/festeSolen/0815Page.htm

MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA

Seconda  Lettura   1 Cor 15, 54-57
Dio ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, quando questo corpo mortale si sarà vestito d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?».
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!

MESSA DEL GIORNO

Seconda Lettura  1 Cor 15, 20-27a
Cristo risorto è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.

PRIMI VESPRI

Lettura Breve   Rm 8, 30
Quelli che Dio ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.

UFFICIO DELLE LETTURE

Prima Lettura
Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo 1, 16 – 2, 10
 
Dio ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù
Fratelli, non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della sua forza
che egli manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni principato e autorità,
di ogni potenza e dominazione
e di ogni altro nome che si possa nominare
non solo nel secolo presente
ma anche in quello futuro.
Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi (Sal 8, 7)
e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa,
la quale è il suo corpo,
la pienezza di colui che si realizza interamente
in tutte le cose.
Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.

Responsorio   
R. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo; * splende tra i santi come il sole tra gli astri.
V. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria:
R. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

Seconda Lettura
Dalla Costituzione Apostolica »Munificentissimus Deus» di Pio XII, papa
(AAS 42 [1950], 760-762. 767-769)

Santità, splendore e gloria: il corpo della Vergine!
I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano e ne apprendevano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era unicamente il fatto che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero state preservate dalla corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello, imitasse cioè il suo Figlio unico, Cristo Gesù.
San Giovanni Damasceno, che si distingue fra tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l’Assunzione corporea della grande Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: «Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità doveva anche conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei che aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei tabernacoli divini. Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio».
San Germano di Costantinopoli pensava che l’incorruzione e l’assunzione al cielo del corpo della Vergine Madre di Dio non solo convenivano alla sua divina maternità, ma anche alla speciale santità del suo corpo verginale: «Tu, come fu scritto, sei tutta splendore (cfr. Sal 44, 14); e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto tempio di Dio. Per questo non poteva conoscere il disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze naturali, doveva trasfigurarsi in luce di incorruttibilità, entrare in una esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione e della vita perfetta».
Un altro scrittore antico afferma: «Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore della vita e dell’immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui a rendere colei, che l’aveva generato, uguale a se stesso nell’incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è nota».
Tutte queste considerazioni e motivazioni dei santi padri, come pure quelle dei teologi sul medesimo tema, hanno come ultimo fondamento la Sacra Scrittura. Effettivamente la Bibbia ci presenta la santa Madre di Dio strettamente unita al suo Figlio divino e sempre a lui solidale, e compartecipe della sua condizione.
Per quanto riguarda la Tradizione, poi, non va dimenticato che fin dal secondo secolo la Vergine Maria vene presentata dai santi padri come la novella Eva, intimamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta. Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale; lotta che, come era stato preannunziato nel protovangelo (cfr. Gn 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, su quei nemici, cioè, che l’Apostolo delle genti presenta sempre congiunti (cfr. Rm capp. 5 e 6; 1 Cor 15, 21-26; 54-57). Come dunque la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e il segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la comune lotta si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale, secondo le affermazioni dell’Apostolo: «Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria» (1 Cor 15; 54; cfr. Os 13, 14).
In tal modo l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità «con uno stesso decreto» di predestinazione, immacolata nella sua concezione, vergine illibata nella sua divina maternità, generosa compagna del divino Redentore, vittorioso sul peccato e sulla morte, alla fine ottenne di coronare le sue grandezze, superando la corruzione del sepolcro. Vinse la morte, come già il suo Figlio, e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli.

Responsorio
R. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo; lodiamo e acclamiamo tutti: * Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.
V. Beata sei tu, santa Vergine Maria, e meritevole d’ogni lode: da te è nato il sole di giustizia, Cristo Salvatore.
R. Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.

SECONDI VESPRI

Lettura breve  1 Cor 15, 22-23
Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.

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