DOMENICA 23 AGOSTO 2009 – XXI DEL TEMPO ORDINARIO

 

DOMENICA 23 AGOSTO 2009 - XXI DEL TEMPO ORDINARIO dans Lettera agli Efesini icon08

ho scelto per l’immagine di questa domenica, in corrispondenza del Vangelo su « Gesù Maestro, dal sito:

Chiesa di Gesù Maestro – Roma

http://www.pddm.org/chiesa/intro.htm

DOMENICA 23 AGOSTO 2009 – XXI DEL TEMPO ORDINARIO

MESSA DEL GIORNO LINK:

http://www.maranatha.it/Festiv2/ordinB/B21page.htm

Seconda Lettura   Ef 5, 21-32
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.
Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

http://www.bible-service.net/site/380.html

Éphésiens 5,21-32

Que d’encre a fait couler ce texte et combien de diatribes contre la  » misogynie paulinienne  » ! Une première erreur de lecture consiste à isoler les versets 21-24 (la soumission des femmes à leurs maris) des versets 25-28 (1′amour des maris pour leurs femmes). D’autant que le texte s’achève sur l’identification de l’homme et de la femme:  » Celui qui aime sa femme s’aime soi-même.  » Plus encore, l’appel pressant adressé par Paul aux maris (plus qu’aux femmes) s’inscrit dans une vérité de foi:  » Frères, par respect pour le Christ, soyez soumis les uns aux autres  » (v. 21). Cela vaut pour tous, et non pour les seules femmes !

Reste la difficile question de la  » soumission  » : de quoi s’agit-il ici ? S’il s’agit d’un simple rapport d infériorité féminine par rapport à l’homme, comment le mari pourrait-il  » aimer sa femme comme son propre corps  » ? Ce serait un non-sens… Dans la relation juste, la femme est conduite à respecter celui qui offre son corps par amour,  » à l’exemple de l’amour du Christ pour l’Église « .

Si Paul reprend sans aucun doute le langage de son temps – peu favorable à la femme – il l’inverse de manière radicale. La racine d’un tel changement est proprement christique : l’amour du Christ pour l’Église inscrit respect et tendresse, corps donné et reçu, au cœur de toute relation homme-femme. N’y a-t-il pas d’ailleurs selon Paul « ni Juif ni Grec, ni esclave ni homme libre, ni homme ni femme  » en Christ où tous font un (c£ Galates 3, 28). L’expérience vécue du Christ abolit toute inégalité, c’est le sens profond du verset 21 qui ouvre le passage retenu ce jour. Alors, Paul est-il vraiment si misogyne ?

Efesini  5, 21-32

Quanto inchiostro ha fatto scorrere questo testo e quante diatribe contro la « misoginia paolina »! Il primo errore di lettura consiste di isolare i versetti 21-24 (la sottomissione delle donne ai loro mariti) dai versetti 25-28 (l’amore dei mariti per le donne). Tanto che il testo si conclude con l’identificazione dell’uomo e della donna: « chi ama la propria moglie, ama se stesso. ». Più ancora il richiamo pressante indirizzato da Paolo ai mariti (più che alle mogli)  nella verità della fede : « Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri ». Questo vale per tutti e non per le sole donne.

Resta difficile la questione della « sottomissione »: di che cosa si tratta qui? Se si trattasse di un semplice rapporto di inferiorità femminile nei confronti dell’uomo, come potrà il marito (cito il testo) : « Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: »? Sarebbe un nonsenso… Nella giusta relazione la donna è condotta a rispettare colui che offre il suo corpo per amore a esempio dell’amore di Cristo per la Chiesa. (v 25)

Così Paolo riprende, senza alcun dubbio, il linguaggio del suo tempo – poco favorevole alla donna – e lo rovescia in maniera radicale. Il fondamento di un tale cambiamento è propriamente cristico: l’amore di Cristo per la Chiesa inscrive (disegna) rispetto e tenerezza, corpo donato e ricevuto, al cuore di tutte le relazioni uomo-donna. Non ci sono, del resto, per Paolo « …(né) giudeo, né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù » (Gal 3,28). L’esperienza vissuta del Cristo abolisce ogni disuguaglianza,questo è il senso profondo del versetto 21 che apre il passaggio offerto alla lettura questo giorno. Allora, Paul è proprio così misogino?

 PRIMI VESPRI
 
 Lettura breve   Rm 11, 33-36
O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio? (Is 40, 13; Ger 23, 18; Gb 41, 3).
Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   2 Cor 1, 3-4
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio.

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