MARTEDÌ 21 LUGLIO 2009 – XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
MARTEDÌ 21 LUGLIO 2009 – XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
SAN LORENZO DA BRINDISI (m.f.)
UFFICIO DELLE LETTURE
Prima Lettura
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 2, 12 – 3, 6
Paolo ministro del Nuovo Testamento
Fratelli, quando giunsi a Tròade per annunziare il vangelo di Cristo, sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore, non ebbi pace nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai all’altezza di questi compiti? Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.
Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori conosciuta e letta da tutti gli uomini. È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.
Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita.
Responsorio Cfr. 2 Cor 3, 4. 6. 5
R. Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio, * che ci ha resi ministri di una Nuova Alleanza, non nella lettera ma nello spirito.
V. Da noi stessi non sappiamo pensare qualcosa che venga da noi, ma la nostra capacità viene da Dio,
R. che ci ha resi ministri di una Nuova Alleanza, non nella lettera ma nello spirito.
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai cristiani di Magnesia» di sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (Capp. 10, 1 – 15; Funk 1, 199-203)
Avete Cristo in voi
Non ci avvenga di essere insensibili alla bontà di Cristo. Se egli ci trattasse secondo le nostre opere, saremmo perduti.
Facciamoci davvero suoi discepoli e impariamo a vivere secondo le esigenze del cristianesimo. Chi si chiama con un altro nome fuori di questo non appartiene a Dio. Gettate via il cattivo fermento, vecchio e inacidito, e trasformatevi nel nuovo che è Gesù Cristo. Sia lui il sale della vostra vita e nessuno di voi si corrompa, perché sarete riconosciuti per quello che siete realmente.
È assurdo confessare Gesù Cristo e vivere da giudei. Non è il cristianesimo che credette nel giudaismo, ma è il giudaismo che deve credere nel cristianesimo, destinato ad abbracciare tutti quelli che credono in Dio.
Vi scrivo queste cose, miei cari, non perché abbia saputo che alcuni di voi seguano teorie false su questo punto, no. Voglio piuttosto, mettervi in guardia, per quanto inferiore a voi, perché non siate presi nei lacci di dottrine sospette.
Siate pienamente convinti della nascita, della passione e della risurrezione di Gesù che avvenne al tempo in cui era procuratore Ponzio Pilato. Tutte queste cose le ha realmente compiute, e non c’è dubbio, Gesù Cristo, nostra speranza, e a nessuno di voi capiti la sventura di allontanarsi da lui.
Mi auguro di poter godere di voi sotto ogni aspetto, se pur ne son degno. Dico così perché sebbene io sia in catene per la fede, non potrei paragonarmi con alcuno di voi che siete liberi. So che non vi insuperbite, perché avete in voi Gesù Cristo. Anzi, quando vi lodo, ne provate rossore come sta scritto: Il giusto accusa se stesso (cfr. Pro 18,17).
Cercate di essere ben saldi nella dottrina del Signore e degli apostoli, perché riesca tutto quello che fate (cfr. Sal 1,3) per la vita del corpo e dello spirito, nella fede e nella carità, nel Figlio, nel Padre e nello Spirito Santo, all’inizio e alla fine, insieme con il vostro degnissimo vescovo, con la splendida corona spirituale del vostro presbiterio e con i diaconi che sono secondo il cuore di Dio. Siate sottomessi al vescovo ed anche gli uni agli altri, come Gesù Cristo, in quanto uomo, fu sottomesso al Padre e gli apostoli a Cristo, al Padre e allo Spirito Santo, perché ci sia unione perfetta in carne e spirito.
Sapendo che siete pieni di Dio, non vi faccio lunghe esortazioni. Ricordatevi di me nelle vostre preghiere perché possa giungere a Dio. Pregate anche per la chiesa di Siria, della quale non son degno di essere chiamato membro. Ho bisogno della preghiera e della carità di tutti voi: unitele e offritele insieme a Dio, perché la chiesa di Siria meriti di essere irrorata di rugiada celeste grazie alla vostra chiesa.
Da Smirne, da dove vi scrivo queste righe, vi salutano i fedeli di Efeso. Essi sono qui presenti a gloria di Dio, e lo siete anche voi per mezzo dei vostri delegati. Tutti mi hanno confortato in ogni modo insieme a Policarpo, vescovo di Smirne.
Anche le altre chiese vi salutano ad onore di Gesù Cristo. Siate forti e uniti in Dio per il possesso dello spirito indissolubile che è Gesù Cristo.
Responsorio Ef 3, 16. 17. 19; Col 2, 6-7
R. Dio vi conceda che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, radicati e fondati nella carità; * e sarete colmi di tutta la pienezza di Dio.
V. Camminate dunque, ben radicati e fondati in lui, e saldi nella fede;
R. e sarete colmi di tutta la pienezza di Dio.
la memoria facoltativa di San Lorenzo da Brindisi dal sito:
http://liturgia.silvestrini.org/santo/225.html
San Lorenzo da Brindisi
Sacerdote e Dottore della Chiesa
BIOGRAFIA
1559-1619. Nato a Brindisi, entrò fra i cappuccini e fu mandato in Germania ad introdurvi il suo ordine. Predicò in tutta l’Europa centrale e fu nominato cappellano dell’esercito dell’arciduca Mattia, che combatteva contro i turchi; con le sue preghiere e con i suoi avveduti consigli militari contribuì alla vittoria dei cristiani. Morì a Lisbona durante una delle sue missioni diplomatiche; canonizzato nel 1881, nel 1959 è stato dichiarato dottore della Chiesa.
DAGLI SCRITTI…
Dai «Discorsi» di san Lorenzo da Brindisi, sacerdote.
Per sostenere la vita spirituale, che abbiamo in comune con gli angeli del cielo, creati come noi ad immagine e somiglianza di Dio, é certamente necessario il pane della grazia dello Spirito Santo e della carità di Dio. Ma la grazia e la carità senza la fede non valgono nulla, perché senza la fede é impossibile piacere a Dio. Né la fede può svilupparsi senza la predicazione della parola di Dio: «La fede dipende dalla predicazione, e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo» (Rm 10, 17). Pertanto la predicazione della parola di Dio é necessaria alla vita spirituale, come la semina al sostentamento della vita corporale.
Perciò Cristo dice: «Il seminatore uscì a seminare la sua semente» (Lc 8, 5). Il seminatore uscì come banditore della giustizia e proprio di essa leggiamo che un tempo si fece banditore Dio, come quando nel deserto diede a tutto il popolo, dal cielo, a viva voce la legge della giustizia. Altre volte fu un angelo del Signore a rimproverare, nel luogo dei piangenti, il popolo per la trasgressione della legge divina (cfr. Gdc 2, 4-5). Per questo tutti i figli d’Israele, udite le parole dell’angelo, pentiti di cuore piansero a dirotto con alte grida. Anche Mosé predicò a tutto il popolo la legge del Signore nelle steppe di Moab, come appare dal Deuteronomio. Finalmente a predicare la parola di Dio venne Cristo, Dio e uomo, che a tal fine inviò gli apostoli, come prima aveva inviato i profeti.
Perciò la predicazione é un compito apostolico, angelico, cristiano, divino. La parola di Dio é talmente ricca di ogni bene che é come un tesoro di tutti i beni. Da essa sgorgano la fede, la speranza e la carità. Da essa derivano tutte le virtù, tutti i doni dello Spirito Santo, tutte le beatitudini evangeliche, tutte le opere buone, tutti i meriti della vita, tutta la gloria del paradiso: «Accogliete con docilità la parola che é stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime» (Gv 1, 21).
Infatti la parola del Signore é luce per l’intelletto e fuoco per la volontà, perché l’uomo possa conoscere e amare Dio. Per l’uomo interiore, che per mezzo della grazia vive dello Spirito di Dio, é pane ed acqua, ma pane più dolce del miele e acqua migliore del vino e del latte. Per l’anima é un tesoro spirituale di meriti, perciò viene chiamata oro e pietra assia preziosa. E’ invece un maglio contro un cuore duramente ostinato nei vizi. E’ una spada contro la carne, il mondo e il demonio per distruggere ogni peccato.

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