qualche pensiero,oggi, su questo « viaggio » verso e con San Paolo
qualche pensiero su questo « viaggio » verso, e con, San Paolo, ancora frammentarie le esperienze, le riflessioni, i sentimenti che sto provando; direi gioia fondamentalmente, meraviglia, una sorta di meraviglia continua, sicurezza, come se avessi poggiato i piedi su qualcosa di sicuro, ma anche di…caldo, non so se è l’espressione giusta, di familiare; qualcuno, Paolo capace di leggere la storia, con quello che ha detto, ma e forse, soprattutto con quello che ha vissuto;
è questa l’impressione che ho, che è la sua storia capace di farci « leggere » i suoi scritti, che ci da la possibilità di proseguire nel cammino, nel percorso, nella storia della nostra vita; sì, come ho letto più volte le sue lettere sono difficili e per tante ragioni: perché sono occasionali e, nello stesso tempo, perché sono vissute nella storia concreta ed immediata delle Chiese, e come fuori del tempo, ossia per tutti, per la Chiesa e per tutti noi, e per sempre;
perché Paolo è arrivato là, è giunto, a quel capitolo di profondità che oltrepassa le parole, i ragionamenti, i giudizi, le paure, e si trova nel silenzio profondo della « Parola », ci si trova ora, ci si trovò allora; al di là di ogni parola c’è come un silenzio pieno di amore, un amore pieno di silenzio;
cerco commenti ai suoi scritti, conoscerlo, ma anche come vivere la fede, con lui; come trovare il percorso in mezzo alle piccole – e grandi – cose di questo mondo verso la fermezza della fede, quel qualcosa in più, qualcosa che, stranamente, a me mi fa fermare e non correre; mi fa fermare in mezzo alla strada per cogliere il battito del cuore di questo mondo, e, nello stesso tempo, il battito del cuore di Dio;
vorrei poter proseguire il cammino iniziato – l’anno scorso con il blog – ma anche quello che ho vissuto nel passato, sapendo che la mia vita è cambiata, che sono…diventata libera, forse non del tutto, anzi non del tutto o poco, ma che comprendo che la « familiarità » con Dio è un’altra cosa, che è diverso; non lo so ancora, non comprendo, ma ogni passo vissuto con Paolo mi porta dentro il momento, il luogo, la storia che vivo, e, contemporaneamente, oltre, verso il tempo infinito, « negli atri della casa del Signore » dove « un giorno è pìù che mille altrove;
vorrei che questo anno paolino non finisse – solo – con gli studi e le conferenze su Paolo, e tutte le altre cose, ottime, che si stanno facendo, ma vorrei che fosse l’inizio di una storia, ossia l’inizio di un qualcosa di nuovo, di un moverci fedelmente, fermamente, liberamente, con le ali spiegate, verso Dio, non so ancora spiegarmi, ma vale la pena di scrivere qualcosa, ogni tanto…
con Paolo
(per oggi è tutto)
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