Cardinale Joseph Ratzinger: « Un uomo aveva due figli »
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Meditazione del giorno
Cardinale Joseph Ratzinger [Papa Benedetto XVI]
Ritiro predicato al Vaticano, 1983
« Un uomo aveva due figli »
Meditando questa parabola, non dobbiamo dimenticare la figura del figlio maggiore. In un certo senso non è meno importante di quella del più giovane, sicché si potrebbe anche, e forse a maggior ragione, parlare della parabola dei due fratelli. Con la figura dei due fratelli, il testo si colloca nel cuore di una lunga vicenda biblica, iniziata con la storia di Caino e Abele, ripresa con i fratelli Isacco e Ismaele, Giacobbe e Esaù, e interpretata in varie parabole di Gesù. Nella predicazione di Gesù, le figure dei due fratelli riflettono soprattutto il problema Israele – pagani… Scoprendo che i pagani sono chiamati senza essere sottomessi agli obblighi della Legge, Israele esprime la sua amarezza: «Io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comandamento». Con queste parole: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo», la misericordia di Dio invita Israele ad entrare.
Ma il significato del figlio maggiore in questo contesto è ancora più ampio. In un certo senso, rappresenta l’uomo devoto, cioè tutti coloro che sono rimasti con il Padre senza disobbedire ai suoi comandamenti. Nel momento in cui torna il peccatore, si risveglia la gelosia, quel veleno fino ad allora nascosto nel fondo del loro animo. Perché questa gelosia? Mostra come molti «devoti» nascondono anche loro, nel cuore, il desiderio del paese lontano e dei suoi miraggi. La gelosia rivela che queste persone non hanno veramente capito la bellezza della patria, la felicità del «tutto ciò che è mio è tuo», la libertà di essere figli e proprietari. Appare così che anche loro desiderano segretamente la felicità del paese lontano. E alla fine, non entrano alla festa; e infine rimangono fuori.
La figura del fratello maggiore ci obbliga ad un esame di coscienza; questa figura ci permette di capire la reinterpretazione dei dieci comandamenti che viene fatta nel Discorso dalla Montagna (Mt 5,28). Non soltanto l’adulterio esteriore, ma anche quello interiore ci allontana da Dio; è possibile stare in casa e, allo stesso tempo, partire. In questo modo, dobbiamo anche capire l’ «abbondanza», la struttura cioè della giustizia cristiana: si traduce con un «no» alla gelosia e un «sì» alla misericordia di Dio.
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