DOMENICA 8 FEBBRAIO 2009 – V DOMENICA DEL T.O.

DOMENICA 8 FEBBRAIO 2009 - V DOMENICA DEL T.O. dans BIBLE SERVICE (sito francese) 17%20REMBRANDT%20THE%20TEMPTATION

Satan tempting Christ to change stones into bread Artist: REMBRANDT

http://www.artbible.net/3JC/-Mat-04,01-Temptation_and_freedom_Tentation_et_%20liberte/index4.html

DOMENICA 8 FEBBRAIO 2009 – V DOMENICA DEL T.O.

MESSA DEL GIORNO

TUTTA LA MESSA, LINK:

http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20090208.shtml

Seconda Lettura  1 Cor 9, 16-19.22-23
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.

DAL SITO EAQ:

http://www.vangelodelgiorno.org/www/main.php?language=IT&ordo=&localTime=02/08/2009#

San Girolamo (347-420), sacerdote, traduttore della Bibbia, dottore della Chiesa
Commento al vangelo di Marco, 2 ; PLS 2, 125s

« Gesù la sollevò predendola per mano »
«Gesù, accostatosi, la sollevò prendendola per mano». Infatti questa malata non poteva sollevarsi da sola; costretta a letto, non poteva venire incontro a Gesù. Ma il medico misericordioso si avvicina lui al letto. Colui che aveva portato una pecora malata sulle sue spalle (Lc 15,5) avanza ora verso questo letto… Si avvicina sempre di più, per guarire maggiormente. Notate bene ciò che sta scritto… «Avresti potuto senza dubbio vernirmi incontro, avresti dovuto accogliermi sulla soglia della tua casa; ma allora la guarigione sarebbe resultata non tanto della mia misericordia quanto della tua volontà. Poiché una febbre ti prostra e ti impedisce di levarti, vengo io».
«La sollevò». Siccome lei non poteva risollevarsi da sola, la solleva il Signore. «La sollevò predendola per mano». Quando Pietro era in pericolo in mare, nel momento in cui stava per annegare, anche lui è stato preso per mano, e si sollevò… Che bella manifestazione di amicizia e di affetto per quella malata! La risolleva prendendola per mano; la sua mano guarisce la mano della malata. Prende questa mano come l’avrebbe fatto un medico, sente il polso e valuta la gravità  della febbre, colui che è al tempo stesso medico e rimedio. Gesù la tocca, e la febbre scompare. Speriamo che tocchi la nostra mano affinché i nostri atti siano purificati. Che entri a casa nostra: solleviamoci finalmente dal nostro letto, non rimaniamo coricati. Gesù sta al nostra capezzale e noi rimaniamo coricati? Sù, in piedi!… «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete» (Gv 1,26); «Il Regno di Dio è in mezzo a voi» (Lc 17,21). Abbiamo fede, e vedremo Gesù presente in mezzo a noi.

DAL SITO BIBLE-SERVICE:
http://www.bible-service.net/site/376.html

1 Corinthiens 9, 16…23 

À l’instar de tous les ministre du temple, tant chez les païens que chez les Juifs (Nombres 18, 8ss), Paul aurait pu faire valoir ses droits de ministre de la Parole pour recevoir un récompense, un gain. Mais il vit ce ministère dans le dépouillement : il renonce à ce qui pourrait être interprété comme un salaire dû à un mérite quelconque.

Comme les grands prophètes Jérémie (20,9), et Isaïe (50,4) ne pouvant se soustraire à l’ emprise de Dieu, Paul  » a été saisi par le Christ Jésus (Philippiens 3,12) : annoncer la Parole est pour lui une nécessité ; c’est une question de vie ou de mort, rien de plus, rien de moins. Et cela à la suite du Christ Serviteur, en se faisant tout à tous, en se faisant le serviteur de ses frères et sœurs dans la foi, afin de bénéficier ensemble du salut.

1 Corinti 9,16-19.22-23

Allo stesso modo di tutti i ministri del tempio, sia presso i pagani che presso gli Ebrei (Nm 18, 8ss), Paolo avrebbe potuto far valere i suoi diritti di ministro della Parola per ricevere un ricompenso, un guadagno. Ma egli comprende il suo ministero nella abnegazione: egli rinuncia a quello che può essere interpretato come un salario dovuto ad un merito qualsiasi.

Come i grandi profeti Geremia (20,9) e Isaia (50,4) non potevano sottrarsi alla potenza di Dio, Paolo “ è stato conquistato da Gesù Cristo” (cfr Fil 3,12): annunciare la Parola è per lui una necessità, è una questione di vita o di morte, niente di più, niente di meno.
E questo al seguito di Cristo Salvatore, facendosi tutto a tutti, e facendosi servitore dei suoi fratelli e delle sue sorelle nella fede, al fine di beneficiare insieme della salvezza.


PRIMI VESPRI

Lettura breve   Rm 11, 33-36
O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio? (Is 40, 13; Ger 23, 18; Gb 41, 3).
Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

UFFICIO DELLE LETTURE

Prima Lettura
Dalla lettera ai Galati di san Paolo, apostolo 1, 1-12

Il vangelo annunziato da Paolo
Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema! Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
Vi dichiaro dunque, fratelli, che il Vangelo da me annunziato non è modellato sull’uomo; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

Responsorio   Cfr. Gal 1, 3-4. 10
R. Grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo, * che ha dato se stesso per i nostri peccati.
V. Se volessi piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo,
R. che ha dato se stesso per i nostri peccati.

Seconda Lettura
Dal «Commento alla Lettera ai Galati» di sant’Agostino, vescovo
(Introduzione; PL 35, 2105-2107)

Comprendere la grazia di Dio
 L’Apostolo scrive ai Galati perché capiscano che la grazia li ha sottratti dal dominio della Legge. Quando fu predicato loro il Vangelo, non mancarono alcuni venuti dalla circoncisione i quali, benché cristiani, non capivano ancora il dono del Vangelo, e quindi volevano attenersi alle prescrizioni della Legge che il Signore aveva imposto a chi non serviva alla giustizia, ma al peccato. In altre parole, Dio aveva dato una legge giusta a uomini ingiusti. Essa metteva in evidenza i loro peccati, ma non li cancellava. Noi sappiamo infatti che solo la grazia della fede, operando attraverso la carità, toglie i peccati. Invece i convertiti dal giudaismo pretendevano di porre sotto il peso della Legge i Galati, che si trovavano già nel regime della grazia, e affermavano che ai Galati il Vangelo non sarebbe valso a nulla se non si facevano circoncidere e non si sottoponevano a tutte le prescrizioni formalistiche del rito giudaico.
Per questa convinzione avevano incominciato a nutrire dei sospetti nei confronti dell’apostolo Paolo, che aveva predicato il Vangelo ai Galati e lo incolpavano di non attenersi alla linea di condotta degli altri apostoli che, secondo loro, inducevano i pagani a vivere da Giudei. Anche l’apostolo Pietro aveva ceduto alle pressioni di tali persone ed era stato indotto a comportarsi in maniera da far credere che il vangelo non avrebbe giovato nulla ai pagani se non si fossero sottomessi alle imposizioni della Legge. Ma da questa doppia linea di condotta lo distolse lo stesso apostolo Paolo, come narra in questa lettera. Dello stesso problema si tratta anche nella lettera ai Romani. Tuttavia sembra che ci sia qualche differenza, per il fatto che in questa san Paolo dirime la contesa e compone la lite che era scoppiata tra coloro che provenivano dai Giudei e quelli che provenivano dal paganesimo. Nella lettera ai Galati, invece, si rivolge a coloro che erano già stati turbati dal prestigio dei giudaizzanti che li costringevano all’osservanza della Legge. Essi avevano incominciato a credere a costoro, come se l’apostolo Paolo avesse predicato menzogne, invitandoli a non circoncidersi. Perciò così incomincia: «Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro Vangelo» (Gal 1, 6).
Con questo esordio ha voluto fare un riferimento discreto alla controversia. Così nello stesso saluto, proclamandosi apostolo, «non da parte di uomini, né per mezzo di uomo» (Gal 1, 1), – notare che una tale dichiarazione non si trova in nessun’altra lettera – mostra abbastanza chiaramente che quei banditori di idee false non venivano da Dio ma dagli uomini. Non bisognava trattare lui come inferiore agli altri apostoli per quanto riguardava la testimonianza evangelica. Egli sapeva di essere apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre (cfr. Gal 1, 1).

Responsorio   Cfr. Gal 3, 24-25. 23
R. La Legge è un pedagogo che ci ha guidato a Cristo, perché fossimo giustificati nella fede. * Venuta la fede, non siamo più sotto la Legge.
V. Eravamo rinchiusi sotto la sua custodia, in attesa della piena rivelazione.
R. Venuta la fede, non siamo più sotto la Legge.

SECONDI VESPRI

Lettura Breve   2 Cor 1, 3-4
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 

Vous pouvez laisser une réponse.

Laisser un commentaire

Une Paroisse virtuelle en F... |
VIENS ECOUTE ET VOIS |
A TOI DE VOIR ... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | De Heilige Koran ... makkel...
| L'IsLaM pOuR tOuS
| islam01