GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2009 – MARIA SS. MADRE DI DIO (solennità)

GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2009 - MARIA SS. MADRE DI DIO  (solennità) dans Card. Gianfranco Ravasi icon4

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Icone Russa
Tav 4
Madre di Dio « Hortus Conclusus ». 1660-1670, Tret’Jakov Gallery, Mosca.

Chiesa S. Maria degli Angeli e dei Martiri – Roma

GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2009

MARIA SS. MADRE DI DIO  – Solennità

MESSA DEL GIORNO

Seconda Lettura   Gal 4,4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

DAL SITO FRANCESE EAQ:

http://www.vangelodelgiorno.org/www/main.php?language=IT&localTime=01/01/2009#

San Massimiliano Kolbe (1894-1941), francescano, martire
Conferenza del 26/11/1938

« Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna » (Gal 4,4)
Quando guardiamo l’Immacolata, proviamo nel cuore il bisogno di avvicinarci a lei… Coloro che la amano e coloro che scrivono a suo proposito si fermano per vedere chi lei sia, anche se non la conoscono in profondità. Chi è lei nei confronti di Dio Padre? Egli è il suo creatore, certo; lei stessa dichiara: «Sono la serva del Signore» (Lc 1,38). Ma oltre a questo chi è lei ancora? È la prediletta del Padre eterno. Non possiamo concepire questo; le parole umane non riescono a esprimere questo.

Il Padre celeste ha voluto che la seconda persona della Trinità, il Figlio suo, abbia per madre, nel tempo, l’Immacolata. Lei è veramente la Madre del Figlio di Dio: cosa difficile da capire! Dobbiamo essere unitissimi alla Madre di Dio per capire più profondamente questo mistero. La Vergine Maria non può essere paragonata agli altri santi, essendo Madre del Figlio di Dio, veramente Madre di Dio… Essere creati da Dio, essere figli adottivi; questo possiamo capirlo. Ma essere veramente la Madre di Dio supera ogni nostra intelligenza… È una verità di fede che l’Immacolata è veramente Madre di Dio e non soltanto la madre dell’umanità di Gesù.

Riguardo allo Spirito Santo, lei è la sua Sposa. Neanche questo è possibile concepire! Il Santo Spirito si è talmente unito all’Immacolata da formare con lei come una sola cosa… In tutto questo, la nostra intelligenza non è sufficiente, perché la Trinità è infinita. E anche se avessimo una conoscenza perfetta, c’è una distanza infinita tra ciò che sappiamo della Santa Trinità e ciò che è in realtà. In cielo, dopo, scopriremo molto meglio questo mistero. Anche dopo miliardi e miliardi di anni, questa conoscenza rimarrà sempre limitata, sicché ci vorrà l’eternità per giungere a una conoscenza perfetta.

sull’Osservatore Romano di oggi, 1 gennaio,  c’è un bellissimo articolo di Mons. Ravasi che vi voglio segnalare:

Maria Santissima Madre di Dio 

Il mistero di una madre
che allatta il suo Creatore :

http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#10

PRIMI VESPRI

Lettura Breve   Gal 4, 4-5
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

UFFICIO DELLE LETTURE

Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei 2, 9-17

Cristo si è fatto in tutto simile ai fratelli
 Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli (Sal 8, 6), lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi (Sal 21, 23); e ancora: Io metterò la mia fiducia in lui (Sal 17, 3); e inoltre: Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato (Is 8, 18).
Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch’egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura (Is 41, 8. 9). Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.

Seconda Lettura
Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, vescovo
(Ad Epitetto 5-9; PG 26, 1058. 1062-1066)

Il Verbo ha assunto da Maria la natura umana
Il Verbo di Dio, come dice l’Apostolo, «della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli» (Eb 2, 16. 17) e prendere un corpo simile al nostro. Per questo Maria ebbe la sua esistenza nel mondo, perché da lei Cristo prendesse questo corpo e lo offrisse, in quanto suo, per noi.
Perciò la Scrittura quando parla della nascita del Cristo dice: «Lo avvolse in fasce» (Lc 2, 7). Per questo fu detto beato il seno da cui prese il latte. Quando la madre diede alla luce il Salvatore, egli fu offerto in sacrificio.
Gabriele aveva dato l’annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente «colui che nascerà in te», perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma: «da te» (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva origine proprio da lei.
Il Verbo, assunto in sé ciò che era nostro, lo offrì in sacrificio e lo distrusse con la morte. Poi rivestì noi della sua condizione, secondo quanto dice l’Apostolo: «Bisogna che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e che questo corpo mortale si vesta di immortalità» (cfr. 1 Cor 15, 53).
Tuttavia ciò non è certo un mito, come alcuni vanno dicendo. Lungi da noi un tale pensiero. Il nostro Salvatore fu veramente uomo e da ciò venne la salvezza di tutta l’umanità. In nessuna maniera la nostra salvezza si può dire fittizia. Egli salvò tutto l’uomo, corpo e anima. La salvezza si è realizzata nello stesso Verbo.
Veramente umana era la natura che nacque da Maria, secondo le Scritture, e reale, cioè umano, era il corpo del Signore; vero, perché del tutto identico al nostro; infatti Maria è nostra sorella poiché tutti abbiamo origine in Adamo.
Ciò che leggiamo in Giovanni «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14), ha dunque questo significato, poiché si interpreta come altre parole simili.
Sta scritto infatti in Paolo: «Cristo per noi divenne lui stesso maledizione» (cfr. Gal 3, 13). L’uomo in questa intima unione del Verbo ricevette una ricchezza enorme: dalla condizione di mortalità divenne immortale; mentre era legato alla vita fisica, divenne partecipe dello Spirito; anche se fatto di terra, è entrato nel regno del cielo.
Benché il Verbo abbia preso un corpo mortale da Maria, la Trinità è rimasta in se stessa qual era, senza sorta di aggiunte o sottrazioni. E’ rimasta assoluta perfezione: Trinità e unica divinità. E così nella Chiesa si proclama un solo Dio nel Padre e nel Verbo.

SECONDI VESPRI

Lettura breve  Gal 4, 4-5
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

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